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Approfondimenti

I risultati del Global Shaper Survey: come i millennials vedono il proprio futuro

di Efrem Garlando, Global Shapers, Vice-Curator Rome Hub

Secondo il più grande sondaggio su come i giovani vedono il futuro, il cambiamento climatico rappresenta per la metà degli intervistati la principale sfida. Seguono le guerre su larga scala e le disuguaglianze. Tra le speranze, invece, la tecnologia ricopre un ruolo fondamentale.
Settembre-Ottobre 2017

Come affermato dal cantautore americano e Premio Nobel della Letteratura, Bob Dylan, in una delle sue più celebri canzoni, “essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro”. I giovani contemporanei hanno ereditato grandi sfide ma anche nuove opportunità per cambiare lo status-quo verso idee piú sostenibili e alla portata di tutti.

Dalla creazione di start-up miliardarie alla partecipazione politica in rivoluzioni e movimenti civili, le novità dei millenials hanno messo in crisi le vecchie strutture di questo mondo. È perciò fondamentale tenere in considerazioni le paure, le aspirazioni e i sogni dei giovani proprio per permettere loro di crescere nel mondo su cui hanno deciso di investire.

Anche quest’anno il World Economic Forum ha presentato i dati del più grande sondaggio sulle sfide che i giovani vedono nel futuro e i risultati sono alquanto sorprendenti.

Il #ShaperSurvey ha raccolto le risposte di più di 30.000 giovani tra i 18 e i 30 anni provenienti da 186 Paesi che si sono confrontati sui diversi temi dell’Agenda globale quali l’economia, la governance globale e l'impegno civico, la tecnologia e l'innovazione, i valori e la società, e il futuro del lavoro. I dati raccolti sono un ottimo punto di vista per affrontare i vari temi dell’Agenda Globale, a qualsiasi livello, che sia locale, nazionale o globale.

I risultati di questo studio sono molto interessanti e ci fanno riflettere sulle diverse sfide che “tengono i giovani svegli la notte”, un ottimo punto di partenza per qualsiasi misura politica che prenda in considerazione le fasce delle popolazioni più giovani, considerando che sono quasi 3 miliardi le persone che hanno un'età inferiore ai 30 anni, un numero senza precedenti.

In particolare, i giovani non hanno dubbi nell’affermare come il cambiamento climatico sia la principale sfida da risolvere nell’immediato futuro (circa il 48%). Inoltre, più del 90% pensa che tale responsabilità sia principalmente dovuta all’uomo. Questa preoccupazione rimane, per il terzo anno consecutivo da quando è stato lanciato il sondaggio, la principale sfida che i giovani dovranno risolvere nell’immediato futuro. 

Oltre a questo problema, quasi il 40% dei giovani intervistati sostiene che le guerre su larga scala sono la seconda delle principali questioni da dover affrontare. Questo problema è sottolineato in particolar modo dai giovani intervistati provenienti dal Medio Oriente e dal Nord Africa. Di questi, più del 56% ha sottolineato come questa situazione sia quella più importante da affrontare.

La terza delle principali preoccupazioni che affliggono i giovani su scala mondiale riguarda i diversi tipi di diseguaglianza esistenti nel mondo. In particolar modo, i risultati del sondaggio sottolineano che a livello locale la corruzione è il fattore che più si ripercuote su qualsiasi diseguaglianza, soprattutto in politica e nei luoghi di lavoro. Questo risultato è particolarmente evidenziato anche tenendo in considerazione come integrità ed onestà siano per i giovani le principali caratteristiche per la definizione di un leader in qualsiasi contesto.

Il sondaggio sottolinea inoltre quali siano le principali speranze dei giovani per il futuro. È interessante osservare come i giovani si relazionano con i loro coetanei e il mondo che li circonda. A prescindere dal reddito o dalla regione di provenienza, i giovani sono ottimisti, empatici e si vedono sempre di più come cittadini globali. Infatti, il 78% degli intervistati sarebbe d’accordo nell'accogliere rifugiati nelle proprie città.

Il 79% degli intervistati considera la tecnologia come una forza creatrice di posti di lavoro, distanziandosi in qualche modo dalle considerazioni provenienti dalle generazioni più anziane. In questo contesto, Educazione, Salute e il settore tessile sono le tre principali aree in cui la tecnologia potrebbe avere un maggiore impatto. Il potere della tecnologia è evidenziato anche dal fatto che i giovani sostengono che l’intelligenza artificiale rappresenta il principale trend per il futuro (seppur sottolineando ancora una mancanza di fiducia negli automi e nelle nanotecnologie per aumentare le proprie capacità).

Aderenti

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