Approfondimenti
Comunicare la statistica? Non è facile, ma è importante per una partecipazione consapevole
di Cristiana Conti, responsabile dell'iniziativa Istat "Dati alla mano"
L’Istat ha accelerato il suo processo di avvicinamento della statistica ai cittadini, assumendo anche nuovi modi e toni della divulgazione scientifica. Ecco le più recenti iniziative rivolte ai giovani e non solo a loro.
1 aprile 2021
Diciamo la verità, un duro colpo alla reputazione della statistica presso il grande pubblico l’ha inflitto Trilussa, con la storia dei due polli. E la poesia popolare, così efficace e memorabile, è un avversario durissimo.
Ma l’Istituto nazionale di statistica non si è perso d’animo e ha avviato da anni un processo di avvicinamento della statistica ai cittadini. Perché guardare la realtà attraverso i numeri e avere contezza della dimensione dei fenomeni, al di là delle percezioni soggettive, è utile per tutti. Anche per i non addetti ai lavori.
Un percorso che parte anni fa, dicevamo, ma che nell’ultimissimo periodo ha mostrato un’accelerazione notevole. Qualche esempio? Primo fra tutti Dati alla mano, la sezione del sito istituzionale dedicata al pubblico dei non esperti e inaugurata alla fine del 2020. Il nomen-omen con cui è stata chiamata chiarisce subito gli intenti: parlare con un linguaggio accessibile e amichevole e promuovere l’uso dei dati. Dati alla mano lo fa con parole chiare, attraverso l’uso strategico della grafica e senza dare per scontata nessuna competenza pregressa; al tempo stesso, non teme di affrontare tempi complessi, come la composizione del Prodotto interno lordo o l’analisi delle corrispondenze multiple perché, come diceva il grande linguista Wittgenstein, “tutto ciò che può essere detto, si può dire in modo semplice”. Quindi ecco un lessico di base spiegato in un modo che Wittgenstein approverebbe, perché è utile che i termini utilizzati dai media siano chiari per tutti. Ecco le animazioni che semplificano i concetti complessi, ecco le schede grafiche, i giochi, le fiabe e tantissimi altri contenuti pensati e realizzati per dare risposte alla voglia di conoscere di tutte le età. Non ultimi una serie di video che mettono a confronto luoghi comuni e informazione statistica. Inutile dire che Dati alla mano è stata progettata e realizzata in modalità responsive perché possa essere navigata anche tramite tablet o smarthphone.
Un altro prodotto recente, linkato a Dati alla mano, è StatBase un sistema semplificato di consultazione dei dati che, attingendo alla banca dati dell’Istituto, conduce in modo intuitivo alle principali tavole statistiche. Anche questo è un prodotto che, semplificando il reperimento dei dati, ne favorisce l’uso.
E se saper leggere i numeri, capirne il senso, rende i cittadini più consapevoli, vale la pena di iniziare ad “allevare” le giovani generazioni. Così il Censimento permanente della popolazione approda, per il secondo anno, sui banchi di scuola e, attraverso materiali e un percorso didattico realizzato ad hoc, mette i dati nelle mani di bambini e ragazzi delle scuole primarie e medie, con l’aiuto dei docenti e con la collaborazione del Ministero dell’istruzione. E i giovanissimi rispondono con creatività ed entusiasmo. La prima edizione ha convolto 5mila studenti e questa seconda sta procedendo nonostante la pandemia e le complicazioni della didattica a distanza. Il contest finale ha prodotto lo scorso anno lavori bellissimi e quest’anno ci si aspetta altrettanto.
L’impegno nel coinvolgere il pubblico, effettivo e potenziale, dell’informazione statistica si rivolge non solo ai giovanissimi, naturalmente. Un esempio, sempre legato al Censimento permanente della popolazione, è la challenge #ilfuturocheconta in cui chiunque abbia un account Instagram può raccontare i propri desiderata per il futuro, contribuendo a costruire un virtual wall delle speranze e dei desideri di tutti. Anche questo è un modo per avvicinare i cittadini alla statistica, per prendere confidenza con l’Istat e associare la necessità di disporre di dati affidabili con la possibilità di disegnare il futuro. In altre parole, per sottolineare che la statistica è un bene pubblico e che va a vantaggio di tutti. La scelta è stata quella di legare questi concetti al Censimento permanente che ha rivoluzionato, negli anni più recenti, il concetto stesso di censimento: non più rilevazione totale ma una serie di indagini campionarie i cui dati vengono integrati i con quelli desunti dagli archivi amministrativi, opportunamente trattati perché possano “dialogare” con le informazioni ottenute tramite l’indagine sul campo.
Continuando sul versante social network, i canali principali –Twitter, Instagram e Linkedin – sono presidiati costantemente perché rappresentano un veicolo formidabile di diffusione e comunicazione. Oggi i follower sono oltre 83mila su Twitter, più di 22mila su Linkedin e oltre 20mila su Instagram. E per ogni domanda che viene posta da un utente c’è un operatore che risponde.
In conclusione è un impegno non semplice, quello del team della comunicazione dell’Istat, ma nondimeno importante perché se oggi i dati sono accessibili a chiunque possieda un computer o un altro device con cui connettersi alla rete, non altrettanto diffusa è la capacità di leggerli, comprenderli e, infine, utilizzarli. Del resto, nella mission dell’Istat la comunicazione è posta accanto alla produzione dell’informazione statistica, con pari dignità.
Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.