Dal Gruppo di lavoro “Mobilità” della Rus uno Statement sulla sostenibilità
Il documento propone un completamento di un ragionamento cominciato dalla politica europea, in particolare sulla transizione verso l’auto elettrica, raccomandando di effettuare analisi sull’intero ciclo di vita dei veicoli e sulla domanda di trasporto. 29/11/24
La mobilità per essere sostenibile deve essere pluri-modale, flessibile e impostata per quanto possibile in modo gerarchico e integrato. Rispetto agli autoveicoli, “la delibera del Parlamento europeo sull’abbattimento al 100% di emissioni di CO2 misurate a livello locale sui veicoli di nuova produzione al 2035 esprime evidentemente e plausibilmente un concetto - orientato all’offerta di trasporto - da completare”.
È quanto evidenziato dal Gruppo di lavoro “Mobilità” della Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) in uno “Statement sulla mobilità sostenibile”, diffuso in seguito alle riflessioni scaturite nell’assemblea generale di giugno a Catania e nei mesi successivi, che indica quali sistemi di trasporto andrebbero preferiti.
Per gli spostamenti su più ampia scala, in Europa, la Dichiarazione invita a utilizzare la rete ferroviaria della Ten-t (rete transeuropea dei trasporti) e le reti ferroviarie regionali, metropolitane o locali.
A livello locale, andrebbero preferite le modalità con minori consumi energetici specifici, con ricorso più contenuto a combustibili fossili, minori emissioni inquinanti locali e la mobilità personale attiva, salvaguardando sicurezza e manutenibilità di infrastrutture e veicoli.
In merito agli obiettivi europei sugli autoveicoli per l’abbattimento delle emissioni di CO2, la dichiarazione assume una posizione di “non raggiungibilità assoluta allo stato della conoscenza”, raccomandando quindi di effettuare: un’analisi delle emissioni climalteranti dalla sorgente energetica utilizzata alla ruota (analisi Well-to wheel - Wtw), considerando quindi l’intero ciclo di vita del veicolo, incluse le emissioni di CO2 generate dagli autoveicoli elettrici in fase di produzione, trasporto e generazione di energia elettrica; l’analisi della domanda di trasporto, per soddisfare le esigenze della mobilità nella loro ampia varietà ed interezza; l’inscrizione del contenimento delle emissioni climalteranti del concetto più esteso della sostenibilità, anche economica e sociale.
“Il consenso e la scienza - nel contesto ambientale della mobilità - hanno ancora dei passi da compiere”, conclude il documento, “questi forse potranno riavvicinare quella componente esclusivamente ambientalista - che mira forse più alla de fossilizzazione, in parallelo all’uso delle fonti rinnovabili, invece che alla decarbonizzazione - al più completo concetto di sostenibilità nelle sue accezioni anche economiche e sociali, a vantaggio di tutti nell’Unione europea”.
Fonte copertina: 123Rf, aapsky