Notizie
Iea Energy Progress Report 2018: un miliardo di persone ancora senza elettricità
Il rapporto redatto da diverse agenzie internazionali analizza lo stato di salute del goal 7 dell’Agenda 2030. Le tendenze globali sono deludenti, ma le esperienze nazionali offrono segnali incoraggianti.
“Il mondo non è sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi energetici globali entro il 2030, ma in alcuni settori si stanno compiendo progressi concreti, in particolare l'ampliamento dell'accesso all'elettricità nei Paesi meno sviluppati e l'efficienza energetica nella produzione industriale”. Queste le affermazioni contenute nell’introduzione del Tracking Sdg 7: The Energy Progress Report, rapporto sui progressi energetici globali, lanciato il 2 maggio al Sustainable Energy for All Forum, tenutosi a Lisbona. Il rapporto, alla sua quarta edizione, è frutto di uno sforzo congiunto dell'Agenzia internazionale dell'energia (Iea), dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena), della Divisione statistica delle Nazioni Unite (Unsd), della Banca mondiale e dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
“L'energia rinnovabile sta facendo enormi progressi nel settore dell'elettricità, sebbene questi non siano abbinati a sviluppi significativi nei trasporti e nel riscaldamento, che insieme rappresentano l'80% del consumo energetico globale” dichiara il documento, che prosegue “mentre le tendenze globali sono deludenti, le recenti esperienze nazionali in tutto il mondo offrono segnali incoraggianti”. I settori di cui il rapporto si è occupato sono: accesso all'elettricità, clean cooking, energia rinnovabile ed efficienza energetica. I risultati sono basati su dati ufficiali a livello nazionale e misurano il progresso globale fino al 2015 per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica, e fino al 2016 per accesso all'elettricità e clean cooking.
Per quanto riguarda l’accesso all’energia elettrica, “un miliardo di persone - il 13% della popolazione mondiale - vive ancora senza elettricità”, dichiara il rapporto. “L'Africa subsahariana e l'Asia centrale e meridionale continuano a essere le aree del mondo con i maggiori deficit di accesso”. Inoltre, se le attuali tendenze continueranno, si stima che nel 2030 ben 674 milioni di persone vivranno ancora senza energia elettrica. Alcuni dei maggiori progressi nel settore sono stati realizzati da Bangladesh, Etiopia, Kenya e Tanzania, che hanno aumentato il tasso di accesso all’energia elettrica del 3% annuo, tra il 2010 e il 2016. Nello stesso periodo, l'India ha fornito elettricità a 30 milioni di persone in più all'anno, più di ogni altro paese al mondo.
Stessa storia per il clean cooking, che continua a rimanere al di sotto di tutti gli obiettivi energetici: “Tre miliardi di persone - o più del 40% della popolazione mondiale - non hanno accesso a combustibili e tecnologie di cottura puliti”. L'inquinamento atmosferico domestico dovuto alla combustione di biomassa per cucinare e riscaldarsi è responsabile di circa quattro milioni di morti l'anno, con un rischio maggiore per donne e bambini.
Buone notizie giungono invece dal settore dell’efficienza energetica, con prove crescenti del disaccoppiamento tra crescita e consumo di energia. Nel periodo 2010-15, il prodotto interno lordo globale è cresciuto di quasi il doppio rispetto alla fornitura di energia primaria. La crescita economica ha superato la crescita del consumo di energia in tutte le regioni, a eccezione dell'Asia occidentale, dove il pil è fortemente legato alle industrie ad alta intensità energetica. Inoltre, a livello globale, l'intensità energetica - energia utilizzata per unità di pil - è diminuita del 2,8% nel 2015, il calo più rapido dal 2010. Tuttavia, le prestazioni non sono ancora arrivate a quel 2,6% annuo, soglia necessaria per soddisfare i limiti imposti dal goal 7.
Anche sulle rinnovabili, il lavoro da fare è ancora molto. “Il 17,5% del consumo mondiale di energia deriva da fonti rinnovabili, con il 9,6% proveniente dalle moderne forme di energia rinnovabile come geotermia, energia idroelettrica, solare ed eolica”, afferma il rapporto, che però precisa: “sulla base delle politiche attuali, si prevede che la quota rinnovabile raggiungerà il 21% entro il 2030, percentuale troppo bassa per soddisfare i parametri richiesti dal goal 7”. I costi in rapida caduta hanno però consentito al solare e all'eolico di competere con le fonti convenzionali di energia in più regioni del mondo, portando la crescita della quota di energie rinnovabili al 22,8% nel 2015. Da notare che dal 2010 i progressi della Cina nel settore delle energie rinnovabili rappresentano da soli il 30% della crescita assoluta del consumo di energia rinnovabile a livello mondiale.
"È quindi chiaro che il settore energetico debba essere al centro di ogni sforzo per guidare il mondo su un percorso più sostenibile", conclude Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (IEA). Mentre Rachel Kyte, rappresentante speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite e Ceo di Sustainable Energy for All, si focalizza sull’urgenza dell’azione: "Mentre valutiamo i progressi verso l'obiettivo globale di energia sostenibile, questi ultimi dati mostrano chiaramente quanto una maggiore azione e leadership politica siano necessari se vogliamo mantenere la promessa di non lasciare nessuno indietro. I leader mondiali hanno preso questo impegno, ed è il momento che le promesse diventino realtà ".
di Flavio Natale