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LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti

Nel 2022 il tasso di disoccupazione nell'Unione europea era del 6%, mentre in Italia era del 7,9%. Gli effetti della crisi pandemica sono stati gravi e perdurano, specie tra i giovani, le donne e al Sud. L'Italia continua a detenere il primato negativo di giovani disoccupati che non studiano né si formano (Neet).

Notizie

Alta sostenibilità: sicurezza e salute sul lavoro non sono argomento di scambio

La Commissione Ue adotta la “Strategia per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro”. Se ne è discusso su Radio Radicale nella rubrica ASviS condotta da Manieri e Viettone, ospiti Bentivogli, Dettori, Santi. [VIDEO]  13/7/21

-Alta Sostenibilità-

La recente adozione da parte della Commissione europea della “Strategia per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro” e gli episodi di cronaca che riguardano, ancora troppo spesso, casi di morti bianche. Sono questi gli argomenti trattati durante l’ultima puntata della rubrica ASviS “Alta sostenibilità” del 12 luglio, andata in onda su Radio Radicale e condotta da Valeria Manieri ed Elis Viettone. Ospiti del programma: Marco Bentivogli (coordinatore nazionale di Base Italia, già segretario nazionale della Fim-Cisl), Rossana Dettori (segretaria confederale della Cgil con delega alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro), Francesco Santi (presidente dell'Associazione italiana ambiente e sicurezza – Aias).

La Strategia europea è davvero in grado di assicurare a tutte e tutti un lavoro dignitoso e sicuro?

Francesco Santi, presidente dell'Associazione italiana ambiente e sicurezza – Aias

Per Francesco Santi “ci sono aspetti positivi e altri migliorabili. I principi sono chiaramente condivisi, tutti vogliamo un luogo di lavoro sano e sicuro, come ricorda anche l’Agenda 2030. Di sicuro negli ultimi decenni miglioramenti su quest’aspetto vi sono stati, si è passato per esempio dal 1994 a oggi da sei infortuni mortali ogni centomila lavoratori a meno di due, tuttavia bisogna segnalare che negli ultimi dieci anni il calo è stato davvero modesto. La Strategia fa riferimento anche ad alcuni tipi di rischi, come quelli psicosociali e quelli relativi a materiali pericolosi come l’amianto, e ad alcuni settori del mondo del lavoro, come il servizio sanitario e l’agricoltura dove è presente il problema dei lavoratori stagionali transfrontalieri. Come associazione rileviamo, però, alcune lacune: non si parla dei rischi della gig economy (freelance e lavoratori part-time); non si fa riferimento al mondo dei professionisti; non c’è una vera integrazione tra sicurezza, salute e sostenibilità; si ripropone un approccio alla sicurezza come tema di contrapposizione tra datore di lavoro e lavoratore. Sicurezza e salute non sono argomento di scambio, ma un prerequisito. Il lavoro o è sicuro e salubre o non è lavoro”.

Rossana Dettori, segretaria confederale della Cgil con delega alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro

“Nel piano strategico europeo c’è anche una forte raccomandazione all’Italia”, ha aggiunto Rossana Dettori, “manca in sostanza un piano strategico del nostro Paese su salute e sicurezza dei lavoratori”. Se parliamo, però, di mobbing e violenze sul posto di lavoro, l’Italia è stato il primo Paese ad avere ratificato in Europa la convenzione dell’Ilo (International labour organization) sull’argomento, ma la relativa legge d’attuazione è ancora bloccata in Parlamento. “Oggi questi fenomeni sono abbastanza diffusi e non riguardano solo le donne”, ha continuato Dettori, “nonostante siamo stati i primi a ratificare la convenzione, fino a ora non siamo riusciti materialmente a consegnare l’atto italiano alla Commissione europea. Fino a quando tutti i Paesi non mandano gli atti prodotti, la convenzione non diventa attiva. Su questo tema, che è anche culturale, sarebbe opportuno che ci fosse però una riflessione da parte di tutti, e non solo di sindacati e governo. Educazione e formazione sono fondamentali, questi temi vanno diffusi tra i cittadini”.

Marco Bentivogli, coordinatore nazionale di Base Italia, già segretario nazionale della Fim-Cisl

Infine, Marco Bentivogli si è concentrato sulle sfide rappresentate dalle nuove forme organizzative del lavoro: “Un tema fondamentale è quello educativo-culturale. Abbiamo bisogno di partire dalle scuole medie, il lavoro educativo non deve infatti essere considerato accessorio per risolvere i tanti problemi presenti nel mondo del lavoro. Se parliamo dell’industria manifatturiera, le tecnologie 4.0 sono molto più sicure di quelle usate negli anni settanta. Positivo è poi il fatto che il ministro del Lavoro si sia espresso sulle autorità ispettive: la capacità di intervento di queste autorità non deve essere demolita. La probabilità oggi di ricevere un controllo è pari a una ogni 26 anni. Una evenienza ancora troppo rara”.

 

di Ivan Manzo

 

RIASCOLTA L’ULTIMA PUNTATA – La strategia per la salute e la sicurezza della Commissione europea e il contesto italiano

Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri, Ruggero Po ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.

martedì 13 luglio 2021

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