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LAVORO DIGNITOSO E CRESCITA ECONOMICA

Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti

Nel 2022 il tasso di disoccupazione nell'Unione europea era del 6%, mentre in Italia era del 7,9%. Gli effetti della crisi pandemica sono stati gravi e perdurano, specie tra i giovani, le donne e al Sud. L'Italia continua a detenere il primato negativo di giovani disoccupati che non studiano né si formano (Neet).

Notizie

World social protection report: 4 miliardi di persone senza protezione sociale

Tra i lavoratori, solo il 30,6% è coperto da sistemi di previdenza sociale. Persiste un divario importante tra i Paesi ad alto e basso reddito. Troppo pochi i bambini e i disoccupati adeguatamente protetti.  21/9/21

Nonostante i progressi degli ultimi anni per estendere la protezione sociale in molte parti del mondo, la pandemia da Covid-19 ha messo in luce la vulnerabilità di miliardi di persone sorprese dall’onda d’urto socioeconomica. Lo afferma il “World social protection report” dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil), presentato il 2 settembre.

Considerazioni principali. Dal Rapporto emergono cinque messaggi chiave:

  1. la pandemia ha messo in luce disuguaglianze profonde e importanti lacune nella copertura, nella completezza e nell'adeguatezza della protezione sociale;
  2. al tempo stesso, il Covid-19 ha provocato una risposta delle politiche di protezione sociale senza precedenti, proteggendo la salute, il lavoro e il reddito delle persone, garantendone la stabilità sociale;
  3. la ripresa socio-economica rimane incerta e il rafforzamento della spesa per la protezione sociale continuerà a essere cruciale per il futuro;
  4. i Paesi sono a un bivio per quanto riguarda i sistemi di protezione sociale, se da un lato la crisi ha richiamato l’attenzione sull’importanza degli investimenti, molti Paesi devono anche far fronte a notevoli vincoli di bilancio;
  5. stabilire una protezione sociale universale e garantire il diritto alla sicurezza sociale per tutti è la pietra angolare per la giustizia sociale.

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I numeri della protezione sociale. Come sottolineato dal Rapporto, il 53,1% della popolazione, pari a circa 4 miliardi di persone, non è coperto da protezione sociale. Esistono forti disuguaglianze tra i Paesi ad alto reddito e quelli a basso reddito. I primi spendono in misure di protezione sociale circa il 16,4% del Pil, 15 volte tanto rispetto ai Paesi a basso reddito, che investono circa l’1,1%. Questo divario è aumentato del 30% dall'inizio della pandemia, a causa della maggiore necessità di servizi sanitari, misure di sicurezza del reddito e riduzione del Pil causato dalla crisi. Gli impatti socioeconomici della pandemia hanno costretto i responsabili politici a focalizzare la loro attenzione su particolari gruppi di popolazione, tra cui bambini, anziani, uomini e donne in età lavorativa. Attualmente, evidenzia il Rapporto, solo il 26,4% dei bambini di tutto il mondo riceve prestazioni di protezione sociale, percentuale che scende al 12,6% in Africa. In media, la spesa nazionale per la protezione sociale dell'infanzia è troppo bassa, pari a circa l'1,1% del Pil, contro il 7% del Pil speso per le pensioni. Per affrontare il drammatico aumento della povertà infantile causato dal Covid-19 e colmare le lacune nella copertura della protezione sociale, fornendo risultati migliori per i bambini e la società, i responsabili politici devono attuare un approccio di sistema integrato, che includa assegni familiari, servizi di assistenza all'infanzia, congedo parentale e accesso alla sanità di base.


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La protezione sociale nel mondo del lavoro. Nel mondo del lavoro, le misure di protezione sociale non sono ancora sufficienti per tutelare i lavoratori.  La crisi ha dimostrato l'importanza di garantire un reddito durante la malattia, compresa la quarantena. Tuttavia, solo un terzo della popolazione mondiale in età lavorativa può godere di un sostegno economico in caso di malattia. In ambito maternità, nonostante molti Paesi abbiano compiuto progressi decisivi nel sostegno alle donne in gravidanza, solo il 44,9% delle neo mamme riceve un'indennità economica. Nel campo della sicurezza sul lavoro, continua il Report, solo il 35,4% dei lavoratori ha accesso a misure di protezione dagli infortuni. Molti Paesi hanno riconosciuto il Covid-19 come un infortunio sul lavoro così da garantire un accesso più facile e veloce ai benefici associati dal sistema di assicurazione. In tutto il mondo, solo il 18,6% dei lavoratori disoccupati ha una copertura efficace contro la disoccupazione e percepisce un sussidio. La disoccupazione, evidenzia il Rapporto, è il ramo meno sviluppato della protezione sociale. Al contrario, le pensioni sono la forma di protezione sociale più diffusa al mondo e un elemento chiave per il raggiungimento dell'Obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni unite volto a “Sconfiggere la povertà”, e in particolare del Target 1.3 – “Applicare a livello nazionale sistemi adeguati e misure di protezione sociale per tutti, includendo i livelli minimi, ed entro il 2030 raggiungere sostanziale copertura dei poveri e dei vulnerabili”. A livello globale, il 77,5% delle persone che hanno superato l'età pensionabile, riceve una qualche forma di pensione di vecchiaia. Tuttavia, permangono grandi disparità tra le regioni, tra le aree rurali e urbane e tra le donne e gli uomini. La pandemia ha aumentato la pressione sul finanziamento dei sistemi pensionistici, evidenziando il ruolo fondamentale che tali sistemi, compresa l'assistenza a lungo termine, svolgono nel garantire la protezione degli anziani, in particolare nei tempi di crisi.

Una roadmap per il futuro. Raggiungere la protezione sociale universale, conclude il Rapporto, richiede un’estensione della copertura a quelle categorie di popolazione finora scoperte, puntando al miglioramento della qualità delle prestazioni e dei servizi, garantendo finanziamenti equi e sostenibili. Politiche e strategie nazionali ben progettate, formulate attraverso il dialogo sociale, sono indispensabili per costruire un sistema di protezione sociale solido e duraturo. Occorre definire una tabella di marcia chiara, che conduca all’aumento della protezione sociale e che sia in grado di colmare le lacune, garantendo coerenza con altre politiche economiche e sociali. Gli Stati devono creare un contesto favorevole, in cui gli individui siano consapevoli dei propri diritti e abbiano fiducia nel sistema. Ciò può essere ottenuto aumentando la trasparenza, la responsabilità e la sostenibilità, garantendo la qualità dei benefici e dei servizi. I partenariati con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro sono un elemento chiave di questo processo, così come l'integrazione della protezione sociale nei programmi scolastici e di formazione. La consapevolezza e la fiducia sono particolarmente importanti nel contesto dei sistemi contributivi, dove gli individui che contribuiscono oggi devono avere la certezza che saranno adeguatamente protetti in caso di necessità. Avere fiducia nel sistema di protezione sociale e vedere i suoi benefici tangibili, compresa la qualità dei suoi servizi, aumenterà anche la disponibilità delle persone a pagare le tasse per sostenerlo.

Scarica il Rapporto

 

di Tommaso Tautonico

martedì 21 settembre 2021

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