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Stoa: un supporto scientifico per politiche in grado di anticipare le sfide future

Studiare l’impatto delle tecnologie emergenti, ipotizzare scenari e calcolare retrospettivamente le migliori politiche. Ecco come il Parlamento Ue si avvale della previsione scientifica nel processo decisionale.

In una nota informativa diffusa il 31 agosto, l’Ufficio di valutazione delle opzioni scientifiche e tecnologiche del Parlamento europeo (Stoa) illustra un approccio alla formulazione delle politiche basato sulla previsione scientifica. Il documento, indirizzato ai membri e ai comitati dell’organo Ue, rappresenta un supporto ai lavori parlamentari.

È dal 2015 che l’ufficio Stoa, con il supporto dell’unità di previsione scientifica, lavora per sviluppare un metodo decisionale che permetta ai membri del Parlamento di prevedere le future tendenze tecnologico-scientifiche e anticiparne le sfide e le opportunità per formulare politiche informate. Il metodo è stato illustrato per la prima volta nel documento “Towards scientific foresight in the European Parliament”, datato gennaio 2015. In seguito, con la ricerca pilota dal titolo “The ethics of cyber-physical systems”, lo Stoa ha cominciato a studiare l’applicazione della previsione scientifica al processo decisionale.

Come spiega la nota informativa diffusa dallo Stoa, il procedimento seguito dal Parlamento europeo per condurre studi di previsione si articola in quattro passaggi:

  1. Lo studio approfondito della situazione attuale in relazione a un dato contesto tecnologico-scientifico, ad esempio avvalendosi dei rapporti di agenzie europee o di organizzazioni internazionali specializzate.
  2. La definizione degli impatti a lungo termine attraverso un’analisi dei possibili sviluppi futuri. La valutazione viene svolta coinvolgendo esperti di varie discipline in modo da considerare gli impatti da diversi punti di vista: sociale, tecnologico, economico, ambientale, politico-legale, etico e demografico.
  3. Sulla base delle potenziali conseguenze degli sviluppi tecnologico-scientifici, vengono formulati una serie scenari ipotetici. Questi ultimi sono poi analizzati in maniera approfondita per identificarne opportunità e sfide.
  4. A ogni scenario ipotetico viene applicato un calcolo retrospettivo (backcasting) che consente di identificare quali azioni presenti possono condurre a un dato risultato nel futuro. Il calcolo retrospettivo è accompagnato da riflessioni etiche e legali sulle diverse opzioni decisionali, senza indicare cosa sia auspicabile o meno, in quanto tale valutazione rientra nelle competenze dei politici che opereranno la decisione.

Un metodo scientifico rigoroso, quindi, che risponde all’esigenza, per i membri del Parlamento Ue, di sviluppare familiarità con i diversi gradi di incertezza che caratterizzano gli sviluppi futuri di ogni situazione.

La nota informativa del Parlamento Ue


di Lucilla Persichetti

venerdì 1 settembre 2017

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