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Eurosif: la finanza deve guardare di più ai valori sociali e di governance
La relazione provvisoria dell’Ue in vista della definizione di una strategia per la finanza sostenibile è ambiziosa, dice Eurosif, che ha raccolto il parere degli operatori. Ma è troppo sbilanciata a favore degli aspetti ambientali.
Negli ultimi anni sono cresciuti gli impegni dell’Unione europea a sostegno della transizione verso un’economia a basso tenore di carbonio ed efficiente dal punto di vista delle risorse. Riconoscendo il ruolo cruciale della finanza nella crescita sostenibile, la Commissione Ue ha costituito nel 2016 l’High-Level Group on Sustainable Finance (Hleg), affidandogli il compito di fornire raccomandazioni per la definizione di una strategia europea per la finanza sostenibile. Il 13 luglio del 2017, l’Hleg ha pubblicato una relazione provvisoria sul tema e ha aperto una fase di consultazione sul documento, la cui pubblicazione in versione finale è attesa entro la fine dell’anno.
Come contributo alla consultazione, il Forum europeo per gli investimenti sostenibili e responsabili (Eurosif) ha raccolto i punti di vista di alcuni stakeholder chiave nel settore della finanza, dettagliandoli nel Rapporto “Paving the way for Sustainable Finance in Europe”, pubblicato il 29 settembre.
Secondo la relazione dell’Hleg, sono due gli obiettivi che il sistema finanziario europeo deve porsi:
- Rafforzare la stabilità finanziaria e l’asset pricing attraverso un miglioramento della valutazione e della gestione dei rischi materiali di lungo termine e dei fattori intangibili di valore, inclusi quelli ambientali, sociali e di governance (Environmental, social, governance - Esg).
- Migliorare il contributo del settore finanziario alla crescita sostenibile e inclusiva, in particolare finanziando progetti di lungo termine nell’ambito dell’innovazione e delle infrastrutture e accelerando la transizione verso un’economia a bassi livelli di carbonio ed efficiente dal punto di vista delle risorse.
Rispetto a questi obiettivi, gli esperti consultati dall’Eurosif ritengono che la relazione dell’Hleg presenti un programma ambizioso e denso di buone intenzioni, ma troppo sbilanciato a favore degli aspetti ambientali della sostenibilità e carente di raccomandazioni per avanzare più rapidamente verso la regolamentazione della finanza sostenibile.
Il Rapporto dell’Eurosif segnala infatti a più riprese l’importanza di non perdere di vista le altre dimensioni dei principi Esg, che sono i criteri che testimoniano l’impegno di un’impresa in campo ambientale, sociale e di governance.
In particolare, secondo Peter De Proft, direttore generale della European Fund and Asset Management Association (Efama), l’approccio all’informativa pubblica nel mercato degli investimenti dovrebbe andare oltre la rendicontazione degli aspetti legati al cambiamento climatico e al carbon footprinting e riequilibrato verso le sfide sociali (come quelle relative alle condizioni del lavoro e ai diritti umani) e di governance. Queste ultime, in particolare, sono strumentali al raggiungimento degli obiettivi ambientali e sociali. Inoltre, occorrerebbe armonizzare ulteriormente gli standard delle pratiche di divulgazione al pubblico nel settore dell’asset management. In tal modo, i soggetti che gestiscono gli investimenti nel mercato potrebbero avere accesso a una più dettagliata e affidabile rendicontazione dei loro impatti.
di Lucilla Persichetti