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Quando il commercio giova all’ambiente e la sostenibilità fa bene ai mercati
L’Organizzazione mondiale del commercio e il Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente invitano i Paesi a creare una sinergia internazionale tra commercio e ambiente, per una crescita sostenibile e un ambiente resiliente. 23/10/2018
Il commercio internazionale offre un’opportunità unica per affrontare le crescenti sfide ambientali e per promuovere la prosperità economica e sociale. Ad affermarlo è il report firmato dall’Organizzazione mondiale del commercio e dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente dal titolo “Making trade work for the environment, prosperity and resilience”.
Relazioni commerciali aperte, prevedibili ed eque tra i Paesi possono accelerare la diffusione mondiale di tecnologie rispettose dell’ambiente e facilitare la creazione e l’espansione dei mercati per i prodotti sostenibili. Il commercio, a fronte dell’impatto dei cambiamenti climatici e della scarsità di risorse, ha un ruolo importante nel rafforzamento della resilienza ambientale, può aiutare la circolazione di merci ecologiche, promuovere la conservazione ambientale, l’efficienza economica e migliorare l’accesso alle tecnologie pulite e a basso costo.
Commercio e ambiente, inoltre, si possono rafforzare l'un l'altro, tramite un’azione combinata e coordinata della comunità internazionale, i singoli governi e la società civile: un commercio sostenibile, aperto e sicuro, infatti, giova all’ambiente e un ambiente sano, resiliente e sostenibile giova al commercio, perché offre trasporti sicuri e materie prime di qualità.
In un momento di forti sfide ambientali - afferma il Rapporto - è necessario sfruttare la cooperazione internazionale e rafforzare il mercato locale e nazionale per limitare l’impatto dei trasporti delle merci; bisogna coordinarsi a livello internazionale e nazionale, con supporti consultivi ai Paesi e con accordi tra settore pubblico e privato, a favore delle piccole e medie imprese; è necessario sostenere i Paesi in via di sviluppo, nell’individuare e cogliere le opportunità commerciali nei settori ecologici emergenti; e infine incoraggiare i cittadini e i politici a collaborare nei settori ambientali e commerciali, per stimolare la circolazione di beni e servizi ecologici.
Aprire al commercio di beni e servizi ambientali, infatti, porta ai Paesi notevoli benefici in termini di sostenibilità ambientale, produttività, esportazioni, posti di lavoro e innovazione, come nel caso dell’industria dei pannelli solari, che negli ultimi cinque anni è cresciuta esponenzialmente, registrando, nel mondo, l’installazione di 70 mila pannelli all’ora e creando più del doppio dei posti di lavoro per unità di energia elettrica rispetto al carbone e al gas naturale.
Al fine di creare collaborazioni globali e promuovere lo sviluppo sostenibile a livello commerciale, il direttore esecutivo dell’Organizzazione mondiale del commercio Erik Solheim e il direttore generale del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente Roberto Azevêdo hanno annunciato all’inizio del 2018 il loro impegno congiunto e hanno lanciato un’iniziativa sul tema “Healthier Environment through trade”, per un ambiente più sano grazie al commercio.
Viola Brancatella