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Donne: occupazione, rappresentanza, lotta alla violenza tra le priorità per ripartire
Mattarella ricorda le vittime di femminicidio, al via i lavori per la definizione della strategia nazionale per la parità di genere, il Mims si tinge di viola. Così l'Italia ha celebrato la Giornata internazionale della donna. 8/03/2021
“Ci apprestiamo a celebrare la Giornata internazionale della donna in modo del tutto inedito rispetto al passato”. È quanto affermato da Elena Bonetti, ministra per le Pari opportunità e la famiglia, in occasione del webinar “Verso una strategia nazionale per la parità di genere” dell’8 marzo che inaugura i lavori per la stesura della strategia. “Far sì che ciascuna sia libera di realizzare se stessa nella comunità e per la comunità non è solo un paradigma di giustizia sociale, ma anche compimento di umanità e di relazioni sociali che ci viene consegnato dalla Costituzione”.
In occasione della Giornata è intervenuto anche Sergio Mattarella, presidente della Repubblica, che ha ricordato le numerose vittime di femminicidio nel 2021. Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, ha inviato una lettera ai vertici delle società vigilate e ai presidenti delle Autorità portuali richiamando l’attenzione sulla necessità di consolidare politiche aziendali volte a ridurre le disuguaglianze di genere, sottolineando che "Migliorare l'occupazione femminile da un punto di vista qualitativo e quantitativo è un obiettivo nella nuova organizzazione del Ministero, che perseguiremo in tutte le nostre attività, nella convinzione che i futuri investimenti dovranno portare un significativo contributo allo sviluppo del pieno potenziale del lavoro femminile". Per l'8 marzo, inoltre, il Ministero si è illuminato di viola, in segno di adesione alla campagna #ChooseToChallenge lanciata dal network International women's day, ed è stato costituito un team che ha adottato la parità di genere come criterio di valutazione di tutti i progetti in esame nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
La Giornata ricorre ogni anno sia per ricordare le conquiste sociali, economiche e politiche raggiunte, sia per evidenziare le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in tutto il mondo. Tra gli eventi organizzati per l’occasione, si segnala la celebrazione Onu presieduta del António Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, trasmessa in diretta dal Palazzo di vetro. L’Ambasciata italiana a Bangkok ha promosso, invece, con la collaborazione di ASviS, UnWomen, Unep e Apan, l’evento dal titolo “The role of women in climate change adaptation” sulla relazione tra disparità di genere e cambiamento climatico. L’associazione D Talks ha organizzato una riflessione a due voci su “Il potere della diversità”, con l’obiettivo di comprendere come trasformare le diversità in potenzialità. Il Museo del Risparmio e la Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio hanno invece organizzato un webinar dal titolo “Abbasso gli stereotipi!”, volto a insegnare alle giovani generazioni che non esistono differenze tra le abilità maschili e femminili, soprattutto riguardo a temi come l’autonomia, la sostenibilità e il futuro. Anche la Borsa italiana, in occasione della Giornata, ha indetto l’iniziativa “Ring the bell for gender equality”, in cui la campanella di oltre 60 Borse attive al livello globale è suonata contemporaneamente in tutto il mondo. Infine, l’Onlus ComeUnaMarea ha organizzato il webinar “Differenze: riflessione sul tema della violenza di genere”, un incontro fra soggetti che a diverso titolo si occupano di violenza di genere, per “decostruire gli stereotipi entro cui è confinata la pluralità dei generi”.
Quest’anno, la celebrazione della Giornata si trova a dover fare i conti con il rallentamento delle conquiste per la parità di genere causato dalla pandemia. “Qualsiasi analisi sulla situazione femminile in Italia non può prescindere dall’impatto dell’emergenza sanitaria, che già nella prima fase aveva determinato un peggioramento e che oggi rischia di rendere irreversibili gli arretramenti in alcuni ambiti sensibili”. Queste le parole diffuse in un comunicato diffuso dal Gruppo di lavoro dell’ASviS sull’Obiettivo 5 dell’Agenda 2030, in occasione della Giornata. Secondo il Gruppo, infatti, durante la Pandemia, “la quasi totalità dei posti di lavoro persi sono stati di donne” (a dicembre 2020 secondo l’Istat su 101mila posti di lavoro persi, 99mila erano occupati da donne), e le stesse donne sono quelle che hanno pagato a prezzo maggiore le problematiche legate a organizzazione del lavoro e didattica a distanza. “È aumentata anche la violenza di genere tra le pareti domestiche”, ha ricordato il Gruppo di Lavoro (nei soli primi due mesi del 2021 sono state 12 le vittime di femminicidio), ed è stata confermata la discriminazione delle donne rispetto ai luoghi decisionali, in particolare quelli in cui costruire i percorsi di ripresa e resilienza del Paese. Secondo il Gruppo di Lavoro è necessario ripartire da alcune priorità, in particolare l’occupazione femminile, la leadership e la rappresentanza di genere, la prevenzione e il contrasto alla violenza, l’accesso ai servizi per la salute sessuale e riproduttiva.
Su Futuranetwork, la piattaforma di dibattito nata su iniziativa dell’ASviS per discutere oggi le scelte necessarie per realizzare il miglior futuro possibile, sono stati pubblicati due interventi sul tema della parità di genere. Il primo, un articolo di Cristina Sivieri Tagliabue, che, prendendo spunto dal saggio Per soli uomini, pubblicato recentemente con una prefazione di Enrico Giovannini, analizza una serie di meccanismi (compresi quelli statistici) che relegano le donne a un ruolo di secondo piano. Il secondo articolo, a firma di Annamaria Vicini, ha invece posto l’accento sulle forme di lotta per l’empowerment femminile, e sulla possibilità che l’eccessiva enfasi posta su dinamiche politically correct possa avere talvolta un impatto controproducente sulla lotta di genere. I due articoli aprono alla discussione per favorire il confronto e riflettere sulla strada migliore da intraprendere per un futuro più equo e sostenibile.
di Flavio Natale