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Nel 2022 il tasso di disoccupazione nell'Unione europea era del 6%, mentre in Italia era del 7,9%. Gli effetti della crisi pandemica sono stati gravi e perdurano, specie tra i giovani, le donne e al Sud. L'Italia continua a detenere il primato negativo di giovani disoccupati che non studiano né si formano (Neet).

Notizie

Progresso non lineare, ma il cambiamento è in atto: il nuovo rapporto Istat SDGs

A che punto siamo, in Italia, con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030? Nonostante alcune regressioni e diseguaglianze territoriali, il 60% delle misure è in miglioramento. Istruzione e Città i Goal più carenti. 5/7/24

venerdì 5 luglio 2024
Tempo di lettura: min

Giovedì 4 luglio l’Istat ha presentato la settima edizione del “Rapporto sui Sustainable development goals (SDGs)”, nell’ambito della Quindicesima conferenza nazionale di statistica La statistica ufficiale nel tempo dell’intelligenza artificiale che si è tenuta a Roma e alla quale ha partecipato anche il direttore scientifico dell’ASviS Enrico Giovannini.

Il Rapporto Istat SDGs presenta ogni anno il monitoraggio e l’analisi delle misure adottate per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile per il nostro Paese. L’ultima edizione arricchisce le analisi con elementi originali, esaminando non solo l'evoluzione temporale e territoriale rispetto ai Target dell'Agenda 2030, ma anche le interrelazioni tra indicatori e obiettivi di diversi Goal. Il Rapporto include approfondimenti per ciascuno dei 17 Goal, redatti da studiosi e rappresentanti istituzionali coinvolti nella produzione di informazioni statistiche per misurare lo sviluppo sostenibile.

L’analisi del numero di misure in miglioramento e in peggioramento restituisce un quadro variegato, ma nel complesso positivo, soprattutto rispetto alle variazioni di lungo periodo, che vedono quasi il 60% delle misure in miglioramento (figura 2) e solo meno di un quinto in peggioramento (figura 3).

Nel lungo periodo, i Goal con le percentuali più elevate di misure in miglioramento sono:

  • Goal 5 (Parità di genere), con miglioramenti nella riduzione della violenza sulle donne e nella presenza femminile in posizioni direttive.
  • Goal 7 (Energia pulita e accessibile), con progressi nei consumi energetici e nelle fonti rinnovabili.
  • Goal 8 (Lavoro e crescita economica), che ha visto la ripresa del mercato del lavoro e un andamento positivo del consumo di materia.
  • Goal 17 (Partnership per gli Obiettivi), in particolare grazie alla diffusione crescente dell'Ict (Information and communication technologies).

Tuttavia, nell'ultimo anno, i Goal 5 e 8 hanno visto miglioramenti solo in circa la metà delle misure adottate.

I Goal con più indicatori in peggioramento invece sono:

  • Goal 4 (Istruzione di qualità), che ha registrato un peggioramento delle competenze alfabetiche e numeriche degli studenti, specialmente nelle scuole primarie.
  • Goal 11 (Città e comunità sostenibili), con le difficoltà nel trasporto pubblico e con l’aumento dell'abusivismo edilizio.

I Goal 9 (Imprese, innovazione e infrastrutture) e 10 (Ridurre le disuguaglianze) mostrano poche misure in peggioramento, con molte in condizioni di stabilità. I Goal 6 (Acqua pulita e servizi igienico-sanitari), 14 (Vita sott’acqua) e 15 (Vita sulla terra) presentano invece una percentuale elevata di misure stabili nel lungo periodo.

Per quanto riguarda invece il monitoraggio dei progressi verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile a livello regionale, la mappa dell'ultimo anno evidenzia una forte eterogeneità territoriale. Le Regioni del Nord-est mostrano un maggior progresso rispetto al Sud e alle isole. Le Regioni del Mezzogiorno, però, mostrano miglioramenti più marcati in termini di evoluzione temporale rispetto al lungo (dieci anni prima) e al breve periodo (anno precedente), particolarmente evidenti in Abruzzo, Calabria e Puglia.

Il cambiamento, nonostante tutto, è in atto. Abbiamo gli strumenti per affermarlo”, scrive nella prefazione al Rapporto Francesco Maria Chelli, presidente dell’Istituto nazionale di statistica, “Il progresso non è lineare. Ci sono state battute di arresto, e qualche regressione, anche grave. Alcuni traguardi, è vero, appaiono più difficili da raggiungere oggi di quanto fossero qualche anno fa. Soprattutto, molti divari si sono ampliati e le disuguaglianze si sono esacerbate. Eppure, il cammino della comunità umana verso i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile – il viaggio collettivo, che richiede passi coraggiosi e trasformativi – non si è fermato, e molti sforzi sono stati premiati da successi incoraggianti”.

 

di Sofia Petrarca

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