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La disuguaglianza digitale è una questione da risolvere al più presto, dato che tre miliardi di persone nel mondo rimangono offline. Nel 2021 l’Italia aumenta la copertura della rete Gigabit alle famiglie, posizionandosi in linea con l'obiettivo prefissato, mentre nel 2020 ha fatto progressi insufficienti per quanto riguarda la spesa in ricerca e sviluppo.

Assicurare la casa da catastrofi naturali, una necessità inesorabile?

Terremoti, alluvioni e sempre più eventi climatici estremi minacciano gli immobili in Italia. Per tutelare le abitazioni si profilano nuove coperture assicurative. Una guida dell’Ania chiarisce come funzionano. 16/10/24

mercoledì 16 ottobre 2024
Tempo di lettura: min

Sono dette “Cat Nat” e sono le polizze rischi catastrofali che proteggono gli immobili da eventi calamitosi quali terremoti e alluvioni. Secondo le stime dell’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici (Ania), il 78% delle abitazioni italiane è a rischio medio-alto o alto di terremoto o alluvione. Tra l’altro, nel nostro Paese, la maggior quota di ricchezza delle famiglie è investita in immobili, tanto che circa l’80% ne possiede uno.

Anche a livello europeo, l’Italia figura tra i Paesi maggiormente colpiti da calamità naturali, con circa 140 miliardi di euro di danni cumulati negli ultimi 40 anni, dovuti principalmente a eventi sismici (circa 90 miliardi). Anche la frequenza è in aumento, con un +40% di eventi gravi negli ultimi 30 anni.

A tal proposito, a seguito dell’alluvione che a settembre 2024 ha colpito nuovamente l’Emilia-Romagna dopo quella di maggio 2023, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci ha rilanciato la proposta di un'assicurazione obbligatoria per le case per fare fronte ai danni provocati dell'emergenza climatica, dopo quella prevista per le imprese che scatterà dal 1° gennaio 2025. Mentre è in corso il dibattito pubblico sul tema, tra chi è favorevole e chi teme un carico economico eccessivo sulle spalle dei cittadini, proviamo a fare il punto sulle polizze.

Ma come possono proteggersi i cittadini?

Molti italiani immaginano che, in caso di calamità, della ricostruzione degli edifici privati si debba occupare lo Stato, ma in realtà non esiste alcun obbligo delle amministrazioni pubbliche di risarcire cittadini o imprese che abbiano subìto danni ai propri beni. Ad oggi, in Italia solo poco più del 5% delle abitazioni civili è coperto da una polizza contro i rischi catastrofali a fronte di altri paesi come la Francia e la Spagna dove la diffusione di queste coperture è anche superiore al 90%.

Alla luce di questa situazione, da anni l’Ania propone l’introduzione di uno schema assicurativo nazionale basato su una partnership pubblico/privato nell’ottica di raggiungere una mutualità sufficiente a garantire, nel prossimo futuro, l’assicurabilità dei rischi catastrofali. Ma vediamo quali sono le coperture attualmente a disposizione contro i rischi climatici e da calamità naturali.

 Le polizze per catastrofi naturali

 Come anticipato, le polizze rischi catastrofali proteggono l’immobile dell’assicurato da eventuali danneggiamenti che lo stesso potrebbe subire a seguito del verificarsi di un evento calamitoso come terremoti e alluvioni. I danni risarcibili sono solo ed esclusivamente quelli materiali e diretti che attengono al fabbricato e al contenuto (generalmente mobili, capi di vestiario, preziosi, oggetti personali, valori e denaro), oltre a eventuali indennità aggiuntive come:

  • il risarcimento delle spese sostenute per demolire e sgomberare i residui dell’abitazione in caso di sinistro;
  • il risarcimento delle spese alberghiere o d’affitto nel caso in cui i locali destinati ad abitazione principale siano resi obiettivamente inagibili (a tali risarcimenti vengono applicati dei limiti temporali e di indennizzo indicati in polizza);
  • un’indennità, calcolata in modo forfettario.

Nel caso della copertura per terremoto, l’elemento principale che determina il tasso di premio è l’area geografica in cui è ubicata l’abitazione da assicurare, ovvero il grado di rischio sismico della zona, ma anche le caratteristiche geologiche locali (ad es. caratteristiche del terreno) e quelle del fabbricato (ad es. tipologia costruttiva, età del fabbricato, presenza di certificazione antisismica). Tuttavia, per risultare indennizzabile, l’evento deve essere riscontrabile su una pluralità di enti, assicurati o meno, posti nelle vicinanze.

Anche in caso di alluvione, come in quello di terremoto, la polizza può prevedere una soglia che fa scattare l’attivazione della copertura solo nel caso in cui siano colpiti una pluralità di edifici e copre i danni materiali e diretti al bene immobile di proprietà dell’assicurato e al suo contenuto.


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 Le polizze per rischi climatici

Le polizze catastrofali non devono essere confuse con quelle relative ad altre tipologie di rischi naturali che, più che alle caratteristiche sismiche e idrogeologiche del territorio, sono legati al clima. Tali eventi non sempre hanno una portata catastrofale, ma possono acquisirla nel momento in cui superano una determinata intensità. Una polizza per rischi climatici o avversità atmosferiche è una copertura pensata per tutelare la propria abitazione da fenomeni atmosferici estremi quali eccesso di pioggia o di vento, sovraccarico di neve, grandine, trombe d’aria, tempeste e tornadi. In questo caso, possono essere risarciti i danni provocati alle cose assicurate (fabbricato, macchinario e merci) dalla forza degli eventi e i danni da bagnamento provocati al contenuto posto all’interno del fabbricato (a patto che gli eventi abbiano provocato rotture, brecce, lesioni agli elementi costruttivi esterni del fabbricato).

Anche in questa circostanza, gli eventi per essere indennizzabili devono però avere una violenza tale che sia riscontrabile su molti enti, anche non assicurati, posti nelle vicinanze. In altri casi, il risarcimento può essere subordinato all’emanazione di una dichiarazione di stato di calamità da parte dell’autorità pubblica.

Scarica la guida

 

Fonte copertina: bwzenith, da 123rf.com

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