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La disuguaglianza digitale è una questione da risolvere al più presto, dato che tre miliardi di persone nel mondo rimangono offline. Nel 2021 l’Italia aumenta la copertura della rete Gigabit alle famiglie, posizionandosi in linea con l'obiettivo prefissato, mentre nel 2020 ha fatto progressi insufficienti per quanto riguarda la spesa in ricerca e sviluppo.

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Sono i valori personali a guidare le imprese familiari verso la sostenibilità

Un articolo pubblicato sul Journal of Cleaner Production amplia la ricerca su cosa spinge un’azienda di famiglia a investire nell’Agenda Onu 2030. Valori familiari tramandati tra generazioni, istruzione e convinzioni tra le scelte. 8/10/22

Sono passati sette anni dalla sottoscrizione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni unite da raggiungere entro il 2030. Sono rivolti a tutti i membri della società, comprese le imprese, che possono dare un contributo importante al raggiungimento degli SDGs, a partire dall’integrazione degli Obiettivi nelle loro strategie di responsabilità sociale d’impresa (Csr). Le aziende familiari costituiscono la forma di impresa più diffusa. Il paper Drivers and nuances of sustainable development goals: Transcending corporate social responsibility in family firms cerca di comprendere i fattori che guidano le imprese familiari a perseguire gli SDGs. Il documento, pubblicato sul Journal of Cleaner Production, è stato curato da tre professori universitari: Alessia Patuelli, Jonida Carungu e Nicola Lattanzi.

Un caso di studio tutto italiano. La ricerca analizza un case history particolare, ambientato in Europa per due motivi: è una delle aree in cui le aziende mostrano i livelli più elevati di adozione degli SDGs e, in secondo luogo, circa il 70% - 80% delle imprese europee sono a conduzione familiare. Più in particolare, il paper ha analizzato un’impresa italiana (Epta Spa), dato che in Italia rientra in questa tipologia l'85% delle aziende. Il punto di partenza per la ricerca è stato il Family business sustainability pledge, l’iniziativa che mira a mobilitare le imprese di famiglia affinché incorporino la sostenibilità nelle loro strategie aziendali. Nel mondo ci sono 335 imprese che hanno aderito all’iniziativa, di cui quattro hanno sede in Italia. Dopo aver selezionato l'azienda, attraverso una tecnica di campionamento intenzionale, sono state intervistate diverse figure chiave, tra cui: il responsabile della sostenibilità (non familiare), uno dei proprietari e membro del consiglio (familiare) e un membro del consiglio (non familiare).

L’azienda in questione è una multinazionale a conduzione familiare specializzata nella produzione e vendita di sistemi completi per la refrigerazione commerciale. Il gruppo conta circa 6mila dipendenti e nel 2020 ha avuto un fatturato di 928 milioni di euro. Il fondatore ha iniziato a lavorare nell’officina di famiglia nel dopoguerra e ha fondato l’azienda nel 2003, diventando il primo presidente. Anche se oggi il fondatore non è più in vita, nell'azienda sono coinvolti molti dei suoi figli e alcuni dei nipoti.



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Valori forti tramandati. Vivere la seconda guerra mondiale ha insegnato alla prima generazione i valori del risparmio, della valorizzazione di ciò che si ha e del rispetto dell'ambiente. La famiglia fondatrice aveva valori forti basati sul riciclo, sul senso di responsabilità nei confronti dell'ambiente, delle persone e dei territori. Questi valori sono stati trasmessi all'azienda e alla seconda generazione, che ha assorbito questi valori, portandoli nella governance aziendale. “Credo che aver vissuto un periodo estremamente difficile abbia portato i nostri genitori a insegnarci il valore delle cose, a non dare le cose per scontate. Non ci hanno cresciuto con una mentalità consumistica, ma in quella in cui ogni cosa ha il suo valore”, ha detto un famigliare membro del consiglio d’amministrazione.

Attualmente, l'obiettivo dell'azienda è fornire un solido contributo, sia a livello globale che locale, verso l'innovazione sostenibile, il miglioramento continuo, il lavoro di squadra, la fiducia nelle giovani generazioni, la creazione di partnership con istituzioni esterne e il benessere del personale e del territorio.

Tutte le fonti hanno evidenziato l’interesse dell'azienda verso i temi ambientali e sociali. Le interviste hanno rivelato un particolare interesse per il benessere delle persone, l’attenzione verso le nuove generazioni e la tutela del territorio. Per questo sono state avviate collaborazioni con le scuole per fornire ai giovani competenze specifiche che saranno utili nel mercato del lavoro, ma anche il miglioramento del benessere dei dipendenti, introducendo ad esempio tecnologie che rendano il loro lavoro più leggero e gratificante. Tutti gli intervistati concordano sul fatto che l'azienda ha perseguito a lungo queste strade. I valori della responsabilità sociale d’impresa facevano parte della cultura dell'impresa familiare molto prima che gli Obiettivi di sviluppo sostenibile fossero conosciuti. Questi valori, secondo gli intervistati, hanno sempre permeato il management e la cultura aziendale a tutti i livelli: nella governance, negli approcci gestionali e nei rapporti con i dipendenti.

Gli interessi e le attività verso la sostenibilità si sono concretizzati in una serie di attività, notizie, documenti, report e riconoscimenti, tra cui la rendicontazione Csr (iniziata nel 2012), il titolo di “Best managed company” di Deloitte per tre anni consecutivi, investimenti concreti nel territorio e nel patrimonio culturale (l'azienda è Corporate golden donor del Fondo ambiente italiano - National Trust of Italy - dal 2015 ), e nella comunicazione d'impresa che dal 2011 ha promosso la crescita e lo sviluppo sostenibile.



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Cosa spinge ad investire negli SDGs. Lo studio, dopo aver analizzato i dati derivanti dalle interviste, conclude che i valori familiari, le convinzioni, l'istruzione e il coinvolgimento dei membri della famiglia nel consiglio d’amministrazione influenzano fortemente le decisioni dell'azienda.  La ricerca conferma la teoria della cosiddetta ricchezza socio-emozionale, secondo cui le aziende familiari tendono a favorire anche obiettivi non strettamente economici. A differenza dei precedenti risultati in letteratura, gli SDGs in questo caso di studio non sono visti principalmente come opportunità di business, ma sono legati a valori esistenti che riguardano la famiglia e l'impresa.

Si registrano progressi, inoltre, nel procresso di integrazione degli SDGs. Sebbene l'azienda li abbia sempre considerati tra i suoi valori, gli Obiettivi non hanno mai raggiunto un livello strategico. Solo nel 2021, il Ceo ha chiaramente affermato che in futuro l'azienda avrebbe incorporato gli SDGs nella strategia aziendale.

Dato l'elevato numero di imprese familiari e la loro crescente tendenza a investire nella responsabilità sociale d’impresa, conclude lo studio, i responsabili politici dovrebbero essere consapevoli che l'impegno delle aziende nei confronti degli SDGs dipende anche da fattori che vanno oltre la mera dimensione di business. Sarà necessario continuare ad indagare quali sono le motivazioni che spingono le imprese ad investire negli SDGs, raccogliendo dati e testimonianze, così da creare le condizioni di sviluppare misure e politiche mirate, capaci di facilitare l’ingresso degli SDGs a tutti i livelli aziendali. 

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di Tommaso Tautonico

 

sabato 8 ottobre 2022

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