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Tra Parigi e Glasgow consumate 500 mila miliardi di materie prime

Solo l’8,6% dell’economia globale è circolare mentre il 90% dei materiali estratti viene sprecato, dice il Circularity gap report. Negli anni tra la Cop21 e la Cop26 l’economia ha utilizzato il 70% in più delle risorse a disposizione.  11/2/22

La nostra economia è dispendiosa, inquinante e ad alta intensità di carbonio. In soli sei anni, dalla Cop21 di Parigi alla Cop26 di Glasgow, 500 mila miliardi di tonnellate di materiali sono stati estratti per soddisfare i bisogni e i desideri della società. Lo rileva il “Circularity gap report 2022”, pubblicato a gennaio dalla Circularity gap reporting initiative. Alok Sharma, presidente della Cop26 di Glasgow, ha definito l’ultima Conferenza Onu come una “vittoria fragile” per il clima. Nonostante sia stata riconosciuta la necessità di porre fine ai combustibili fossili e stabilite nuove regole per il mercato del carbonio, la strada da percorrere è ancora lunga.

Cinque anni di circolarità. A cinque anni dal primo Rapporto, il Circularity gap riesce a tracciare un bilancio più preciso: in due anni, la circolarità è scesa dal 9,1% del 2018 all'8,6% nel 2020. In 50 anni il consumo di materiale è quasi quadruplicato, superando la crescita della popolazione. Nel 1972, quando è stato pubblicato il Rapporto “Limits to Growth” commissionato dal Club di Roma al Mit, il mondo consumava 28,6 miliardi di tonnellate di materie prime. Nel 2000, siamo saliti a 54,9 miliardi di tonnellate e nel 2019 abbiamo bucato la soglia dei 100 miliardi di tonnellate. In soli sei anni, l'economia globale ha consumato 500 mila miliardi di tonnellate di materiali come minerali, combustibili fossili e biomassa. L'accelerazione dei consumi ha un effetto devastante sull’aumento dei rifiuti prodotti: oltre il 90% di tutti i materiali estratti e utilizzati viene sprecato.


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Il contributo dell’economia circolare. L’economia circolare, sottolinea il Rapporto, può contribuire a ridurre l’uso delle risorse, delle emissioni nocive e promuovere società più eque. Se il mondo abbandonasse il modello di economia lineare in favore dell’economia circolare, secondo le previsioni del Rapporto, le emissioni globali di gas serra diminuirebbero del 39% e l'uso delle risorse vergini del 28%. Con questi risultati, potremmo raggiungere l’obiettivo fissato dall'Accordo di Parigi di contenere l’aumento di temperatura entro 1,5°C rispetto all’era pre-industriale.

La roadmap per il futuro. Per ridurre le emissioni nocive e l’utilizzo delle risorse, viene lanciata una roadmap di 21 soluzioni che riguardano sette ambiti della nostra società: edilizia, mobilità, alimentazione, salute, beni consumabili, comunicazione e servizi. Per ognuno di queste aree sono state individuate azione concrete capaci di contribuire alla riduzione sia delle emissioni che delle materie prime.

Nel settore dell’edilizia, ad esempio, costruire case più piccole, favorire il co-housing e gli spazi edificabili multifunzione, può portare ad una riduzione di 3,16 miliardi di tonnellate (Gt) di emissioni nocive e 8,38 miliardi di tonnellate di materie prime. Soluzioni abitative naturali come tetti verdi, case passive (a basso consumo eneregetico) e produzione propria di energia possono far risparmiare 6,47 Gt di emissioni e 3,07 Gt di materia.

Nel settore della mobilità, ridurre il numero di spostamenti, favorendo il telelavoro e riducendo il trasporto merci a vantaggio del consumo locale, potrebbe portare a una riduzione delle emissioni di 2,4 Gt e di 1,96 Gt di materie prime. Il riciclo dei veicoli a fine vita, in particolare del metallo e della plastica, farebbero risparmiare 1,5 Gt di emissioni e 3,33 Gt di materie prime.

In ambito alimentare, ridurre i consumi, sostituendo ad esempio il mangime per animali con sottoprodotti agricoli lavorati e utilizzare meno plastica negli imballaggi, porterebbe un risparmio di 2,7 Gt di emissioni e 3,40 Gt di materia. Anche la produzione di cibo sostenibile, come alimenti biologici e di stagione, consumo di cibo locale e fresco, ci aiuterebbe a risparmiare 2,07 Gt di emissioni e 3,40 Gt di materiali. Produrre beni consumabili sostituendo i prodotti chimici con le bioplastiche o riducendo i prodotti chimici, comporterebbe un risparmio di 0,96 Gt di emissioni e 2,50 Gt di consumo di materiale.

Abbiamo a disposizione un bagaglio di conoscenza trasferibile, conclude il Rapporto, supportato da valide best practice. Per realizzare la trasformazione necessaria, il progresso deve accelerare. Abbiamo bisogno di comportamenti etici, che diventino la normalità, accompagnati da un cambiamento radicale del nostro stile di vita.

Scarica il Rapporto

 

di Tommaso Tautonico

venerdì 11 febbraio 2022

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