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PARTNERSHIP PER GLI OBIETTIVI

Rafforzare i mezzi di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile

Nel 2021 l’aiuto allo sviluppo (Aps) è aumentato del 4,4% in rispetto al 2020, per via degli aiuti ai Paesi ricchi hanno fornito ai Paesi fragili per fronteggiare il Covid-19. Anche in Italia nel 2021 l’Aps è cresciuto dallo 0,22% allo 0,28%, ma si tratta in parte di “aiuto gonfiato” ovvero di risorse spese nei Paesi donatori e si è ancora molto lontani dall’obiettivo dello 0,70% del Reddito nazionale lordo (Rnl).

Notizie

Alta sostenibilità: per l’adozione dell’Agenda 2030 il Pnrr va fortemente integrato

L’analisi dell’ASviS sul Piano di ripresa e resilienza e lo sviluppo sostenibile. Se ne è discusso su Radio Radicale nella rubrica ASviS condotta da Manieri e Po, ospiti Braga, Lo Iacono, Marcon. [VIDEO]  31/5/21

-Alta Sostenibilità-

Il 27 maggio, durante un evento online, l’ASviS ha presentato il rapporto “il Piano nazionale di ripresa e resilienza #NextGenerationItalia e lo sviluppo sostenibile”, contenente l’analisi dettagliata del Pnrr inviato dal governo a Bruxelles il 30 aprile, alla luce di quanto proposto dall’Agenda 2030. L’ultima puntata di “Alta sostenibilità”, andata in onda su Radio Radicale il 31 maggio e condotta da Valeria Manieri e Ruggero Po, è stata l’occasione per stimolare il dibattito su alcune proposte che emergono dal documento dell’Alleanza, grazie anche alla presenza di Chiara Braga (deputata Pd, responsabile Transizione ecologica, sostenibilità, infrastrutture e capogruppo Pd Commissione ecomafie), Giulio Lo Iacono (coordinatore operativo dell'ASviS), e Giulio Marcon (portavoce di Sbilanciamoci!).

Giulio Lo Iacono, coordinatore operativo dell'Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile 

È stato Giulio Lo Iacono a illustrare il quadro emerso dall’analisi dell’ASviS, frutto del lavoro di oltre 800 esperti degli oltre 300 Aderenti dell’Alleanza. “Il primo elemento da sottolineare è che il Pnrr da solo non basterà a far raggiungere all’Italia i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha dichiarato Lo Iacono, “serviranno infatti altri strumenti da integrare, soprattutto se parliamo del degrado degli ecosistemi e del consumo di suolo. Da solo il Pnrr non sarà in grado di invertire la rotta. Il Piano va valutato positivamente, invece, per quanto riguarda l’utilizzo finalizzato delle risorse e lo sforzo fatto per cogliere la trasversalità dei tre temi relativi a parità di genere, Sud e giovani. Bene anche l’approccio inclusivo rispetto alle altre fonti di finanziamento nazionali ed europee in riferimento alle raccomandazioni Ue, in modo da garantire la coerenza complessiva delle politiche. Bisogna però sottolineare l’assenza degli SDGs che, pur essendo un comune denominatore del Green deal e del semestre europeo, non sono presenti nel Piano italiano come strumento organizzativo di spesa pubblica. Positivo il fatto che il documento preveda delle riforme della giustizia, della Pubblica amministrazione e della semplificazione, da sottolineare però che le schede di progetto non sono ancora state rese pubbliche. Questo limita la possibilità di dare un giudizio informato, riduce la trasparenza e condiziona dunque il coinvolgimento della società civile, che invece deve partecipare al controllo e all’implementazione del Piano. Infine, il Pnrr è carente sotto l’aspetto dei target qualitativi e quantitativi, in particolar modo sotto il profilo socio-ambientale”.

Chiara Braga, deputata del Partito democratico, responsabile Transizione ecologica, sostenibilità, infrastrutture.
Capogruppo Pd commissione Ecomafie

In seguito, Chiara Braga ha indicato le priorità che dovrebbero trovare spazio nel Pnrr: “Il tema della valutazione d’impatto dei progetti prevista nel Piano deve essere ulteriormente affinato. Sul tema della condizionalità sull’occupazione giovanile e femminile servono obiettivi misurabili e verificati nel corso dello sviluppo degli investimenti. Inoltre, sarà importante garantire anche la piena sicurezza sul lavoro: deve essere un obiettivo primario, dato che il Paese potrà disporre di una grossa somma da spendere in tempi rapidi. Il Piano, va ricordato, si dovrà sviluppare nei prossimi cinque anni. Anche senza il proseguimento di questa legislatura è molto importante, quindi, porre le condizioni in questa primissima fase per la costruzione di un quadro stabile e duraturo nel tempo, per raggiungere gli obiettivi prefissati nel Piano. Io spero che queste ‘regole del gioco’ vengano scritte insieme a tutte le forze di maggioranza e di opposizione”.

Giulio Marcon, portavoce di Sbilanciamoci!

Infine, Giulio Marcon ha portato al tavolo del dibattito la voce critica dell’organizzazione non governativa “Sbilanciamoci!” sul documento del governo. “Nel Piano sono indicate diverse cose giuste da fare, rappresenta un’occasione unica. Ma per quanto riguarda i temi ambientali, pur rappresentando un passo avanti, non basta. Per esempio, per la parte relativa alle semplificazioni il giudizio è molto duro, ci sono forti preoccupazioni sulla valutazione d’impatto ambientale. Inoltre, quello che manca nel Piano è la parte di politica industriale, espressione che compare una sola volta nel testo del documento. Se facciamo un confronto con il Piano spagnolo, ci accorgiamo che viene dedicato un intero capitolo al tema. Sul confronto con la società civile, non vengono esplicitati modi e forme con cui rendere i cittadini partecipi di un processo decisionale democratico. La speranza è che in corso d’opera ci siano dei cambiamenti necessari, per migliorare il Piano e farne veramente un’occasione di cambiamento”, ha concluso Marcon.

 

di Ivan Manzo

 

RIASCOLTA L’ULTIMA PUNTATA – Alta sostenibilità: Lo studio e l'analisi di Asvis sul PNRR

Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri, Ruggero Po ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.

lunedì 31 maggio 2021

Aderenti

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