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SCONFIGGERE LA FAME

Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Dal 2014 è tornato a crescere il numero di persone che nel mondo soffrono la fame, nel 2017 erano 821 milioni. In Italia dal 2010 al 2017 l’uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura è diminuito del 20%, ma tra il 2016 e il 2017 è aumentato l’utilizzo di fertilizzanti.

Notizie

Risposte dell’Ue all’effetto guerra: sicurezza alimentare, energia, difesa

Settimana 30 maggio - 5 giugno. Conclusioni del Consiglio sugli effetti della guerra in Ucraina. Commissione europea: convergenza dei Paesi per l’euro, politica per la pesca verso il 2023. 

Guarda la rassegna dal 30 maggio al 5 giugno

 

Conclusioni del Consiglio europeo del 30-31 maggio 2022

Il 30-31 maggio si è tenuto l’atteso Consiglio europeo, in cui i leader dei 27 Stati membri dell’Ue hanno adottato conclusioni sulla guerra in Ucraina, i relativi effetti e le risposte per rafforzare la sicurezza alimentare, la disponibilità di energia, indicazioni strategiche relative a sicurezza e difesa. 

Sulla crisi di guerra in Ucraina, il Consiglio esorta la Russia a consentire l'immediato accesso umanitario e il passaggio sicuro dei civili, e al pieno rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la Convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra, oltre a permettere immediatamente il rimpatrio in condizioni di sicurezza degli ucraini portati con la forza in Russia. 

Il Consiglio conferma che l'Unione europea continuerà a fornire sostegno all'Ucraina per affrontare i bisogni umanitari, il fabbisogno di liquidità e le esigenze di ricostruzione, e invita la Commissione a presentare nuove iniziative a protezione dei rifugiati in fuga dalla guerra anche aiutando i Paesi vicini, pure nell'ambito delle somme stanziate nel quadro finanziario pluriennale. Accoglie inoltre con favore la decisione d’incrementare il sostegno militare all'Ucraina nell'ambito dello strumento europeo per la pace. Indica l’impegno per l'Ue e i suoi Stati membri a intensificare gli sforzi per contrastare la manipolazione delle informazioni e la falsa narrazione da parte della Russia.

In merito alle sanzioni alla Russia, viene indicato perentoriamente che qualsiasi tentativo di aggirarle o di aiutare la Russia con altri mezzi deve essere fermato, e si invita il Consiglio dell’Ue ad esaminare rapidamente la recente proposta della Commissione concernente misure di diritto penale in caso di violazione delle sanzioni dell’Ue. Nello specifico, il sesto pacchetto di sanzioni nei confronti della Russia (adottato il 3 giugno successivo) riguarderà il petrolio greggio, nonché i prodotti petroliferi, forniti dalla Russia agli Stati membri, con un'eccezione temporanea per il petrolio greggio fornito mediante oleodotto. 

Il Consiglio evidenzia come la guerra stia producendo un impatto diretto sulla sicurezza alimentare e sull'accessibilità economica dei prodotti alimentari a livello mondiale e invita gli Stati membri ad accelerare i lavori sui corridoi di solidarietà proposti dalla Commissione (vedi rubrica Europa del 17/5, 3°paragrafo) e ad agevolare le esportazioni di prodotti alimentari dall'Ucraina attraverso diverse rotte terrestri e porti dell'Ue. 

Inoltre, il Consiglio offre il proprio sostegno al gruppo delle Nazioni Unite di risposta alla crisi mondiale, e all'imminente iniziativa del G7 volta a istituire un'alleanza globale per la sicurezza alimentare, e invita la Commissione a esaminare la possibilità di mobilitare le riserve del Fondo europeo di sviluppo per sostenere i Paesi partner più colpiti. 

Nel contesto, sottolinea l'importanza della Politica agricola comune (Pac) nel contributo dell'Ue alla sicurezza alimentare e chiede la rapida adozione dei piani strategici della Pac dei singoli Stati membri. Considerando inoltre le persistenti carenze di fertilizzanti sul mercato mondiale, invita alla collaborazione per promuoverne un uso più efficiente e alternative all’uso degli stessi. 

Su sicurezza e difesa, il Consiglio richiama la precedente dichiarazione di Versailles e impegna l’Ue ad attuare con determinazione la bussola strategica, consolidando i partenariati, rafforzando la propria resilienza attraverso maggiori e migliori investimenti per la sicurezza e la difesa, svolgendo un ruolo di complementarità alla Nato.

Sul tema energia richiama il recente piano RePowerEu presentato dalla Commissione, invitando il Consiglio dell’Ue a esaminarne rapidamente le proposte. Specificamente invita a dare priorità ai punti seguenti:  

  • diversificare ulteriormente le fonti di approvvigionamento utilizzando le potenzialità della piattaforma Ue per gli acquisti comuni di energia;
  • garantire prezzi dell’energia accessibili, valutando con i partner internazionali modalità per contenere l’aumento del costo, compresa l’introduzione di tetti temporanei ai prezzi all’importazione; 
  • mettere in evidenza l’importanza delle fonti energetiche interne per la sicurezza dell’approvvigionamento, con l’accelerazione del dispiego delle fonti rinnovabili, velocizzando immediatamente le procedure di concessione delle autorizzazioni con il sostegno di un polo industriale volto a migliorare l'innovazione, la capacità, le competenze e le catene di approvvigionamento per l'energia solare, l'energia eolica, l'idrogeno, la bioenergia, le pompe di calore e le materie prime;
  • migliorare ulteriormente l’efficienza energetica ove possibile e promuovere il risparmio energetico;
  • completare e migliorare l’interconnessione delle reti europee del gas e dell’elettricità, sfruttando, in particolare, il potenziale della penisola iberica di contribuire alla sicurezza dell’approvvigionamento dell’Ue.

Il Consiglio indica inoltre fondamentale attuare il principio di solidarietà tra Stati membri in caso d’interruzione repentina delle forniture anche attraverso un piano d’emergenza europeo coordinato (già previsto dal citato RePowerEu) e con accordi bilaterali tra Stati. Puntualizza come necessario accelerare il riempimento degli impianti di stoccaggio del gas prima del prossimo inverno. 

Mette infine in evidenza l’importanza del funzionamento del mercato europeo dell'energia elettrica, e la valutazione dell'effetto dei prezzi del gas su di esso, invitando la Commissione a proseguire con i relativi lavori di ottimizzazione, al fine di rendere il mercato meglio preparato a resistere a una futura volatilità eccessiva dei prezzi, garantendo prezzi accessibili, piena adeguatezza a un sistema energetico decarbonizzato, mantenimento degli incentivi per la transizione verde, preservando la sicurezza dell'approvvigionamento ed evitando costi di bilancio sproporzionati. 

 

Atti adottati dalla Commissione europea

La Commissione europea ha adottato il 1 giugno la Relazione sulla convergenza 2022, in cui ha illustrato la valutazione dei progressi compiuti dagli Stati membri non appartenenti all'area dell'euro verso la convergenza economica  stabilita all’art.140 del Testo unico per il funzionamento dell’Unione (noti come criteri di Maastricht), necessaria per l'adozione dell’euro come moneta.

La Commissione precisa come, in linea di principio, tutti gli Stati membri che non hanno una clausola di opt-out (quali la Danimarca) si sono impegnati legalmente ad adottare l'euro una volta soddisfatte le condizioni necessarie. Tuttavia, spetta ai singoli Paesi calibrare il proprio percorso verso l'euro e non è prevista alcuna scadenza da rispettare.

I Paesi interessati dalla relazione sono stati Bulgaria, Cechia, Croazia, Ungheria, Svezia, Romania, Polonia. Valutando i risultati, la Commissione ha ritenuto che la Croazia soddisfi i criteri di Maastricht per l'adozione dell’euro, programmando il suo ingresso nel 2023.

In pari data, la Commissione ha adottato la Comunicazione verso una pesca più sostenibile nell'Ue: situazione attuale e orientamenti per il 2023.

La Commissione constata con soddisfazione che grazie agli sforzi compiuti dal settore, nel 2020 il tasso globale di mortalità per pesca è sceso per la prima volta al di sotto di 1 nell'Atlantico nord-orientale.

Il dato è particolarmente significativo come indicatore di sostenibilità della pesca poiché risponde al criterio di garanzia che recita come necessario catturare un numero di pesci che non sia superiore a quello corrispondente alla riproduzione annuale. Uno stock è pescato in modo sostenibile al livello dell’Msy (che sta per Maximum sustainable yield - trad.it  Rendimento massimo sostenibile) quando il rapporto tra la mortalità per pesca effettiva (F) e la mortalità per pesca compatibile con l’Msy (FMSY) è inferiore o uguale a 1. 

Nel Mar Mediterraneo, i risultati non sono al pari dell'Atlantico nord-orientale, ma come riporta la Commissione sono stati osservati comunque passi nella direzione dell'obiettivo dell'Msy, con una diminuzione del tasso di mortalità per pesca al di sotto di 2 (precisamente 1,94) per la prima volta dal 2003. 

La relazione della Commissione osserva diversi aspetti critici, tra cui l’aumento del costo dell’energia che incide fortemente sui costi della pesca: circa il 40% della flotta che opera su piccola scala, il 66% della flotta industriale e l'87% della flotta d'altura non sarebbero redditizie se i prezzi dell'energia restassero al livello attuale per tutto il 2022. La Commissione rileva che comunque l’emergenza del rialzo dei costi energetici è stata soccorsa dal Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l'acquacoltura (Feampa).

La relazione tratta poi anche il tema della sovraccapacità delle flotte rispetto alla disponibilità di risorse ittiche. E poiché l'arresto definitivo delle attività di pesca è uno degli strumenti sostenuti dallo stesso citato Feampa per eliminare la sovraccapacità strutturale delle flotte, la Commissione invita gli Stati membri ad allineare gli stessi programmi del Feampa a tal fine.

Argomento di non secondaria importanza è inoltre il cosiddetto obbligo di sbarco del pescato, che è inteso ad aumentare la selettività e a ridurre i livelli di catture indesiderate, garantendo che tutte le catture vengano sbarcate. 

La Commissione riferisce in merito ai pareri dello Cstep (Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca) e del Ciem (Consiglio internazionale per l'esplorazione del mare): i livelli delle catture indesiderate rimangono elevati in molte attività di pesca demersale multispecifica nelle acque dell’Ue (tra il 20 e il 30% nel grande Mare del Nord, nel Mar Celtico, nel golfo di Biscaglia e nella costa iberica). Inoltre le relazioni degli Stati membri continuano a fornire solo informazioni limitate sulle ripercussioni socioeconomiche dell'obbligo di sbarco, e il controllo e l'esecuzione dell'obbligo di sbarco rimangono problematici. 

E ciò avviene nonostante il suddetto Feampa finanzi anche il sostegno all'attuazione dell'obbligo di sbarco. In tale contesto, la Commissione riporta che nel 2020 gli Stati membri hanno speso più di 86 milioni di euro per sostenere misure connesse all'obbligo di sbarco, la cifra più alta registrata finora. 

Con le proposte relative al 2023, la Commissione conferma la propria determinazione nel perseguire ulteriormente la ricostituzione degli stock ittici e il consolidamento degli stock che sono già a livelli sostenibili. 

Nel contesto, la Commissione informa che sta preparando un piano d'azione per la conservazione delle risorse alieutiche e la protezione degli ecosistemi marini che sarà volta a proteggere ulteriormente le specie e gli habitat sensibili attraverso misure basate su conoscenze aggiornate, a migliorare le sinergie tra i portatori di interessi del settore della pesca e dell'ambiente e a sostenere il settore al fine di garantire una transizione equa e giusta. 

Entro la fine dell’anno, la Commissione esaminerà ulteriormente l'attuazione della Politica comune per la pesca (Pcp) in una relazione che sarà adottata entro la fine dell’anno.

di Luigi Di Marco

 

 

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martedì 7 giugno 2022

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