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Commissione Ue: RePowerEu per liberarci dal gas russo. Tassare gli extra-profitti
Settimana 7-13 marzo. Risposte dell’Ue all’emergenza umanitaria e alla povertà energetica accelerando il Green Deal. Parlamento: contrastare le ingerenze straniere nei processi democratici e favorire il dialogo sociale. 15/3/22
La scorsa settimana, le istituzioni dell’Ue hanno assunto nuovi atti di risposta alla guerra in Ucraina e alle relative conseguenze sociali ed economiche.
Il Consiglio europeo si è riunito a Versailles il 10 e l’11 marzo. É stata adottata una dichiarazione, ove si rinnova la condanna alla Russia e la solidarietà all’Ucraina con l’impegno al sostegno
politico, finanziario, materiale e umanitario. La stessa posizione è ribadita con la nuova dichiarazione del G7 dell’11 marzo, che ha ribadito anche l’intento di perseguire un quadro coordinato di sanzioni alla Russia oltre a impegnarsi a lavorare per preservare la stabilità dei mercati dell’energia e la sicurezza alimentare a livello globale comprese le economie in via di sviluppo ed emergenti, che sopportano ingiustamente il costo e l'impatto di questa guerra.
Nuovi atti della Commissione sull’emergenza umanitaria dall’Ucraina
La Commissione ha adottato nuovi atti sull’emergenza umanitaria. La Comunicazione “Solidarietà europea nei confronti dei rifugiati e di coloro che fuggono dalla guerra in Ucraina” riporta la stima dell’Unhcr che prevede che il numero di persone in fuga dall'Ucraina potrebbe raggiungere gli 8 milioni. La Commissione assume la posizione di raccogliere la sfida: di fronte a questa prova, l'Ue e i suoi partner in tutto il mondo devono dimostrare la loro unità a coloro che desiderano vederli divisi o deboli. I nostri principi e i nostri valori devono essere il criterio principale che ci guida nell'impresa di aiutare coloro che ne hanno bisogno.
Per affrontare questa sfida con tutti i mezzi necessari, possiamo attingere ai nostri numerosi punti di forza: la nostra umanità, la nostra resilienza e la nostra ingegnosità.
Tra gli atti principali della settimana adottati dalla Commissione emergono anche il piano RePowerEu (descritto in sintesi più avanti) e la proposta di direttiva per il contrasto della violenza contro le donne e la violenza domestica, adottata l’8 marzo.
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Dichiarazione di Versailles del consiglio europeo
La dichiarazione del Consiglio europeo di Versailles del 10 e 11 marzo sviluppa impegni e indirizzi politici nelle tre seguenti dimensioni, definite dal Consiglio come fondamentali:
- rafforzare la capacità di difesa dell’Ue con l’impegno ad aumentare e migliorare drasticamente gli investimenti nelle capacità di difesa e nelle tecnologie innovative, in modo collaborativo all’interno dell’Ue, proteggendosi da una guerra ibrida in continua crescita, rafforzare la nostra cyber-resilienza, proteggere le nostre infrastrutture – in particolare quelle critiche – e combattere la disinformazione. Il Consiglio invita la Commissione a presentare un'analisi delle carenze di investimenti in materia di difesa entro metà maggio e a proporre qualsiasi ulteriore iniziativa necessaria per rafforzare la base industriale e tecnologica di difesa europea;
- ridurre le dipendenze energetiche accelerando la riduzione della nostra dipendenza complessiva dai combustibili fossili, in particolare dalle importazioni di gas, petrolio e carbone russi, diversificando l’approvvigionamento e rafforzando la pianificazione per l’emergenza, sviluppando idrogeno e rinnovabili, migliorando l’interconnessione delle reti, migliorando l’efficienza, favorendo modelli di produzione e consumo circolari. Il Consiglio invita la Commissione a presentare un piano per garantire la sicurezza dell'approvvigionamento e prezzi dell'energia accessibili durante la prossima stagione invernale entro marzo, e un piano dettagliato per la nuova iniziativa RePowerEu entro maggio;
- costruire una base economica più solida con l’impegno di rendere la base economica dell'Europa più resiliente, competitiva e adatta alle transizioni verde e digitale, senza lasciare indietro nessuno. Il Consiglio indica l’obiettivo di ridurre le dipendenze strategiche nei settori delle materie prime critiche, dei semiconduttori e del digitale, nella produzione di medicinali a prezzi accessibili, nei prodotti alimentari.
RePowerEu: un’azione europea comune per un'energia più sicura, più sostenibile e a prezzi più accessibili
L’8 marzo, la Commissione ha adottato una prima bozza di piano d’azione che viene denominato RePowerEu con cui valuta la possibilità di ridurre di 2/3 la dipendenza dal gas russo già entro il 2022 e di azzerare le importazioni ben prima del 2030.
Indicando che il bisogno di una maggiore sicurezza dell'approvvigionamento sta imprimendo un nuovo slancio agli obiettivi del Green Deal europeo, la Commissione rassicura che gli approvvigionamenti di gas sono sufficienti fino alla fine di quest'inverno anche in caso di interruzione totale dalla Russia, e indica ad ogni modo prioritario agire in maniera coordinata e decisa, cominciando da subito a calmierare i prezzi e a costituire riserve di gas per il prossimo inverno.
La Commissione sottolinea come il principio "efficienza energetica al primo posto" sia più importante che mai e dovrebbe essere applicato all'insieme dei settori e delle politiche, prevedendo misure di gestione della domanda a integrazione di quelle previste sul versante dell’offerta. Aggiunge inoltre che, date le circostanze, i colegislatori potrebbero valutare la possibilità di imprimere al pacchetto "Pronti per il 55 %" una maggiore spinta innalzando o anticipando gli obiettivi fissati per le energie rinnovabili e l'efficienza energetica.
La Commissione procede a una prima stima di un nuovo programma europeo straordinario per l’energia indicando che l’Ue ha una dipendenza attuale dalla Russia del 45,3% delle importazioni di gas complessive per una quantità pari a 155 miliardi di m³, ed evidenziando che già l’attuazione del pacchetto pronti per il 55% ridurrebbe il fabbisogno complessivo di gas dell’Ue di 100 miliardi di m³ al 2030.
Anticipando le misure previste e aggiungendone di nuove, la Commissione presenta dunque delle stime in uno scenario 2022, e in uno scenario che amplia le misure del pronti per il 55%, così sintetizzabili:
- diversificare il gas - al 2022 sostituire 50 mld di m³ di gas naturale con quello liquefatto (Gnl), incrementare il gas rinnovabile con il raddoppio del biometano programmato, sostituendo ulteriori + 3,5 mld di m³ al 2022 e +18 mld di m³ al 2030, oltre all’idrogeno, sostituendo ulteriori 25-50 mld di m³ al 2030;
- elettrificare l’Europa - con l’edilizia residenziale ottenere al 2022 un risparmio di 14 mld di m³ con l’efficienza energetica e il risparmio abbassando di 1°C il termostato del riscaldamento. Altre misure prevedono un anticipo dell’installazione del fotovoltaico sui tetti, la diffusione delle pompe di calore, sommando altri 4 mld di m³ equivalenti al 2022. L’anticipo massiccio di capacità eolica e solare sommerebbe al 2022 altri 20 mld di m³ equivalenti di domanda di gas in meno;
- trasformare l’industria - anticipando i fondi per l’innovazione favorendo l’elettrificazione e l’idrogeno rinnovabile (per la fattispecie la Commissione non indica ancora una quantificazione).
La Commissione indica anche una serie di misure per l’accessibilità all’energia con particolare attenzione al tema della povertà energetica e al sostegno alla produzione industriale.
E cita in proposito l'articolo 5 della direttiva sull'energia elettrica del 5 giugno 2019, che consentirebbe agli Stati membri, alla luce delle attuali circostanze eccezionali, di fissare prezzi al dettaglio per le famiglie e le microimprese.
Tra le misure di finanziamento d’emergenza indica in priorità che gli Stati membri possono prendere in considerazione misure temporanee di carattere fiscale sui proventi straordinari. Secondo l'Agenzia internazionale per l’energia (Iea) tali misure fiscali sui profitti elevati potrebbero rendere disponibili fino a 200 miliardi di euro nel 2022 per compensare parzialmente l'aumento delle bollette energetiche. Viene citato di fatto in proposito il piano in 10 punti dell’Iea per ridurre la dipendenza dell’Unione europea dal gas Russo mantenendo gli obiettivi del Green Deal europeo, del 3 marzo 2022.
Oltre a ciò, vengono indicate le possibili deroghe agli aiuti di stato, le possibilità di spesa consentite dalla sospensione in vigore del patto di stabilità e crescita, i maggiori proventi non previsti dal sistema Ets, oltre a un efficace utilizzo dei fondi europei già stanziati anche con il dispositivo di ripresa e resilienza.
La Commissione evidenzia inoltre come sia impensabile attuare queste misure straordinarie se non si accelererà l'iter autorizzativo evidenziando che uno degli ostacoli principali agli investimenti nelle energie rinnovabili e relative infrastrutture è risultato essere la durata delle procedure amministrative, invitando gli Stati membri a garantire che la pianificazione, la costruzione e l'esercizio degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, il loro collegamento alla rete e la rete stessa siano considerati d'interesse pubblico prevalente e nell'interesse della sicurezza pubblica e possano beneficiare della procedura di pianificazione e autorizzazione più favorevole tra quelle disponibili.
Gli Stati membri dovrebbero inoltre rapidamente censire, valutare e assicurare la disponibilità di zone terrestri e marine adatte alla realizzazione di progetti di energia rinnovabile, in funzione dei rispettivi piani nazionali per l'energia e il clima, dei contributi all'obiettivo riveduto per il 2030 in materia di rinnovabili e di altri fattori quali la disponibilità di risorse, l'infrastruttura di rete e gli obiettivi della strategia dell'Ue sulla biodiversità.
La Commissione indica che il piano operativo RePowerEu sarà elaborato entro l’estate con gli Stati membri e che una proposta legislativa sarà adottata entro aprile al fine di garantire almeno un minimo 90% di stoccaggio del gas al 1 ottobre. Tra le nuove iniziative di supporto e accompagnamento in programma vengono indicate l’imminente proposta legislativa sul ripristino della natura, una raccomandazione per l'accelerazione dell'iter autorizzativo dei progetti di energie rinnovabili a maggio, una comunicazione sull'energia solare per contribuire a liberare il potenziale di questa fonte rinnovabile a giugno.
Nella conferenza stampa di presentazione Frans Timmermans, vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo, ha dichiarato: "È giunto il momento di affrontare le nostre vulnerabilità e di diventare rapidamente più indipendenti nelle nostre scelte energetiche, è giunto il momento di passare alle fonti rinnovabili alla velocità della luce: le fonti rinnovabili sono una fonte di energia a basso costo, pulita e potenzialmente infinita e, invece di finanziare l'industria dei combustibili fossili altrove, creano posti di lavoro qui. La guerra di Putin in Ucraina dimostra l'urgenza di accelerare la transizione verso l'energia pulita."
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Sessione plenaria del Parlamento europeo
Dall’8 al 10 marzo si è tenuta la sessione plenaria del Parlamento europeo. Diverse sono state le risoluzioni adottate (elenco completo nella rassegna dal 7 al 13 marzo - N.B. inserire link alla rassegna).
Tra queste, ancora di attinenza al conflitto con la Russia, è stata adottata una risoluzione sulle ingerenze straniere in tutti i processi democratici nell'Unione europea.
Rientrando nel quadro del Piano d’azione per la democrazia dell’Ue, la risoluzione è di ampia complessità e articolazione. Il Parlamento chiede una strategia coordinata europea per far fronte al fenomeno esprimendo in premessa grave preoccupazione per la crescente incidenza e la natura sempre più sofisticata dei tentativi di ingerenza straniera e manipolazione delle informazioni, condotti prevalentemente da Russia e Cina e rivolti a tutti gli aspetti del funzionamento democratico dell'Unione europea e degli Stati membri.
Il Parlamento indica che tale strategia dovrebbe fondarsi su un approccio basato sui rischi, che coinvolga la società e i governi nel loro insieme e riguardi in particolare i seguenti aspetti:
- costruzione della resilienza dell'Ue attraverso la consapevolezza della situazione, l'alfabetizzazione mediatica e in materia di informazione, il pluralismo dei mezzi di comunicazione, il giornalismo indipendente e l'istruzione,
- ingerenze straniere per mezzo delle piattaforme online,
- infrastrutture critiche e settori strategici,
- ingerenze straniere durante i processi elettorali,
- finanziamento occulto di attività politiche da parte di donatori e attori stranieri,
- cybersicurezza e resilienza agli attacchi informatici,
- protezione degli Stati membri, delle istituzioni, delle agenzie, delle delegazioni e delle missioni dell'Ue,
- ingerenze attraverso attori globali tramite l'elite capture, le diaspore nazionali,
- deterrenza, attribuzione e contromisure collettive, comprese sanzioni,
- cooperazione mondiale e multilateralismo.
Tra le diverse richieste il Parlamento indica necessario un sostegno a tutti gli sforzi tesi a ottenere un livello maggiore di trasparenza nel finanziamento delle attività dei partiti politici europei e delle fondazioni politiche europee, in particolare in vista delle elezioni europee del 2024, compreso un divieto su tutte le donazioni da fonti esterne all’Ue, ed esorta i partiti politici europei e nazionali a impegnarsi a favore della lotta contro le ingerenze straniere e del contrasto alla diffusione della disinformazione firmando una Carta che contempli impegni specifici a tale riguardo.
Tra le azioni contro l'elite capture, chiede l'applicazione in via non eccezionale di periodi di incompatibilità ("cooling-off") per i commissari dell'Ue e altri funzionari di alto livello dell'Ue con un obbligo di resoconto una volta trascorso detto periodo, per porre fine alla pratica delle porte girevoli ("revolving door") e a elaborare norme strutturate per contrastare l'elite capture a livello dell’Ue.
L’8 marzo è stata adottata anche una risoluzione sull’argomento riduzione degli spazi per la società civile in Europa, in cui il Parlamento evidenziando il ruolo fondamentale delle organizzazioni della società civile (Osc) nella realizzazione e protezione dei valori dell'Unione di e nella formulazione e attuazione del diritto, delle politiche e delle strategie dell'Ue, compresa la lotta ai cambiamenti climatici, la trasformazione digitale e la ripresa dalla pandemia di Covid-19, promuove e chiede misure e strumenti adeguati per garantire dialogo civile e partecipazione al processo decisionale delle Osc come intermediari tra i cittadini e le autorità a tutti i livelli garantendo un dialogo strutturato anche in rappresentanza di gruppi emarginati o vulnerabili. Invita a cogliere l'Anno europeo dei giovani come un'opportunità per promuovere ulteriormente la partecipazione civica e il dialogo all'interno di una società democratica, richiamando le conclusioni della risoluzione n. 2535 (2020) delle Nazioni Unite, ossia che un'accelerazione della partecipazione dei giovani è fondamentale per creare e preservare società pacifiche.
Tra gli atti di portata strategica per l’Ue, il Parlamento ha adottato anche la risoluzione sul Semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche: analisi annuale della crescita sostenibile 2022, in cui mette in risalto l'importanza di avviare una discussione circostanziata e di coinvolgere adeguatamente i parlamenti nazionali e il Parlamento europeo nel processo del semestre europeo, e ribadisce il suo invito a rafforzare il ruolo democratico del Parlamento nel quadro della governance economica e invita il Consiglio e la Commissione a tenere debitamente conto delle sue risoluzioni.
Dopo l’intesa con il Consiglio dell’Ue del dicembre 2021, il Parlamento ha ridiscusso e approvato il programma generale di azione dell'Unione per l'ambiente fino al 2030.
Di Luigi Di Marco