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ISTRUZIONE DI QUALITA'

Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti

In Italia la dispersione scolastica passa dal 14,7% nel 2018 al 13,1% nel 2021, a fronte di una media Ue del 9,7%. Permangono divari di genere più forti che negli altri Paesi europei e allarmanti disparità sociali e territoriali con riferimento alla qualità degli apprendimenti.

Approfondimenti

La cultura della sostenibilità nelle università italiane

di Angelo Paletta, Delegato del Rettore al Bilancio Alma Mater Studiorum Università di Bologna

Il Piano Strategico 2016-2018 dell’Università di Bologna si fonda sugli SDGs e i relativi target per trasmettere agli studenti i valori racchiusi nello sviluppo sostenibile. L’Ateneo ha stabilito nuove priorità per ricerca, formazione e didattica secondo i principi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Dicembre 2016

Nell’ottica di realizzare una pianificazione capace di cogliere le sfide dello sviluppo sostenibile, l’Università di Bologna ha voluto integrare il Piano Strategico 2016-2018 con una rilettura dei propri obiettivi di didattica, ricerca e terza missione in funzione dei 17 obiettivi e dei relativi 169 traguardi, proposti nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Sin dalla sua prima edizione nel 2007, la formazione del Piano strategico di Ateneo ha rappresentato un approccio più consapevole e proattivo alla gestione dell’Università. Oggi, il piano strategico è frutto di una metodica attività di programmazione che vede il coinvolgimento di tutti gli attori dell’azione di governo dell’Ateneo, caratterizzandosi per uno stile direzionale largamente condiviso.

Nel corso del 2016 è stata condotta un’approfondita analisi di posizionamento rispetto al contesto interno ed esterno, con audizioni dedicate a ciascuno dei 33 dipartimenti dell’Ateneo per far emergere i punti di forza e di debolezza delle diverse discipline anche nella prospettiva dello sviluppo sostenibile, in un quadro generale di opportunità e minacce collegate alle principali sfide in atto a livello regionale, nazionale e internazionale.

Da anni l’Università di Bologna adotta strategie innovative per armonizzare il rapporto tra spazio ambiente e persone. I valori propri della sostenibilità quali la valorizzazione e la salvaguardia del territorio, il miglioramento del benessere della comunità, lo sviluppo economico basato sulla conoscenza, l’equità sociale e la capacità stessa dei soggetti coinvolti di operare insieme efficacemente, trovano una declinazione metodologica nel modello universitario multicampus, consentendo all’Ateneo di favorire la diffusione di una cultura effettivamente sostenibile e di rivestire così un ruolo determinante nella realtà economica locale e nella trasmissione della conoscenza all’interno della società.

L’Università di Bologna, con oltre 80 mila studenti, 5853 dipendenti, tra docenti e personale tecnico amministrativo, un milione di metri quadrati di patrimonio costruito e 1,7 milioni di risorse del patrimonio bibliotecario, la gestione di un budget annuale di circa 800 milioni di euro, ha un evidente impatto diretto sull’economia locale, sulla società e sull’ambiente circostante. Il tema della sostenibilità non è una tra le tante opzioni disponibili, ma una necessaria e responsabile strategia di sviluppo. Su tali basi l’Alma Mater ha fatto propri i 17 Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite quale quadro di riferimento dell’azione di governo e strumento per misurare i progressi compiuti verso una società sostenibile, operando nel rispetto delle risorse disponibili e ponendo l’attenzione sulle esigenze delle future generazioni, motore e al contempo ragion d’essere di un’istituzione universitaria. Il Piano strategico 2016-2018 è articolato in obiettivi strategici, obiettivi di base, indicatori, metriche e valori obiettivo. Ad ogni obiettivo di base è stato associato uno o più obiettivi individuati nell’Agenda 2030, con i relativi traguardi. La declinazione per ciascun obiettivo dei progetti, delle azioni e delle specifiche iniziative strategiche danno concretezza all’azione di governo e offrono i punti di riferimento per la successiva rendicontazione della strategia di sostenibilità.

 

Un nuovo approccio alla governance istituzionale
Lo sviluppo sostenibile è definito come uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri bisogni. Questo primario e fondamentale traguardo di equità intergenerazionale allarga l’orizzonte di riferimento delle scelte e fornisce lungimiranza all’azione di governo.

L’agenda 2030 costituisce un piano d’azione per trasformare il mondo, agendo a favore delle Persone, della Pace, del Pianeta, della Prosperità, delle Partnership. Ciò è realisticamente possibile quanto più il valore, la forza comunicativa e ispiratrice degli SDGs entra a far parte del quotidiano, incidendo concretamente sui comportamenti di individui e organizzazioni.

La sfida per organizzazioni complesse, policentriche e multi stakeholder, quali sono le università è di cogliere le opportunità dell’Agenda 2030 per promuovere nuovi meccanismi di governance istituzionale, orientando in modo coerente i processi decisionali interni, l’allocazione delle risorse, la riprogettazione organizzativa, il sistema degli incentivi per la didattica e la ricerca.

In questa prospettiva, come accaduto per altre organizzazioni, anche per l’Università di Bologna la metodologia sottesa nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ha rappresentato una linea guida innovativa per un approccio integrato alla pianificazione strategica e alla rendicontazione sociale in cui dare espressione alle ricadute dell’azione di governo in termini di crescita economica, inclusione sociale e tutela dell’ambiente.

L’esperienza pluriennale acquisita dall’Ateneo attraverso un processo di rendicontazione che coniuga la dimensione economica con quella sociale e ambientale, ha avuto come sbocco naturale interrogarsi sulle priorità da perseguire nella didattica, nella ricerca e nella terza missione per contribuire all’Agenda 2030. Non si tratta di una semplice rilettura ex post degli obiettivi di piano in termini di rilevanza e significatività rispetto al framework dell’ONU, ma di un processo di elaborazione strategica che ha visto Unibo fare propri alcuni dei 17 SDGs, ponendoli direttamente tra le priorità dell’azione di governo. Particolarmente significativi sono gli obiettivi che l’Ateneo si è posto nella ricerca e nella formazione, investendo “in ambiti distintivi e multidisciplinari in relazione alle esigenze della persona e della società”. Degli otto ambiti distintivi del Piano strategico, la metà è direttamente collegata all’Agenda 2030 avendo riguardo a tematiche di “Salute e benessere”, “Agro-alimentare”, “Sostenibilità ed economia circolare”, “Interculturalità, inclusione e sicurezza sociale”.

La visione di sviluppo sottesa nel nuovo Piano strategico sta già orientando i concreti comportamenti organizzativi, offrendo agli organi di governo dell’Ateneo criteri decisionali chiari e trasparenti di valorizzazione del patrimonio multidisciplinare nella programmazione delle nuove iniziative formative e nelle politiche di incentivazione della ricerca.

 

Aderenti

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile - ASviS
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