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Approfondimenti

La cultura per lo sviluppo sostenibile nel Festival 2019: dall’analisi innovativa dei modelli alle proposte artistiche

di Cecilia Menichella, referente del Gruppo di lavoro dell'ASviS sulla cultura per lo sviluppo sostenibile

Misurazione, inclusione sociale, governance e partecipazione: questi i temi chiave al centro del dibattito per la creazione di nuovi paradigmi culturali. Tantissime le iniziative artistiche giovanili per la promozione dell’Agenda 2030 sui territori.
9 luglio 2019

Degli oltre 1000 eventi che hanno animato la terza edizione del Festival, centinaia hanno riguardato il tema della cultura per lo sviluppo sostenibile.
In particolare, il 31 maggio 2019 ha avuto luogo il primo evento nazionale del Gruppo di lavoro dell’ASviS sul tema trasversale della cultura per lo sviluppo sostenibile. L’evento si è svolto all’interno dell’Italia smArt community, un summit di tre giorni organizzato da Pentapolis, dedicato alla creazione di un network per la costruzione di una società digitale e sostenibile che favorisca la cultura e il turismo.
L’evento si è tenuto alla Cava del Sole della città di Matera, capitale della cultura europea 2019, ed è stato affrontato il tema dell’importanza della creazione di un modello di cultura per lo sviluppo sostenibile che ponga le basi per l’attuazione dell’Agenda 2030. Diversi panel hanno poi trattato l’aspetto della valorizzazione del patrimonio storico - culturale e l’estensione delle sue implicazioni in diversi settori, invitandoli al confronto e al dialogo. Di particolare rilievo è stata la presentazione di alcune best practice circa i nuovi modelli culturali di impatto sull’economia circolare, l’utilizzo dei big data, la digitalizzazione del patrimonio storico e la gestione dei beni culturali attraverso l’intelligenza artificiale.

Il panel organizzato da ASviS ha affrontato la tematica proposta sempre in prospettiva di realizzazione dei target dell’Agenda 2030 in maniera trasversale. Dal dibattito è emerso che la trasmissione di una cultura della sostenibilità, che sia inclusiva, trasversale e integrata nel rispetto delle diversità, sarà possibile solo attraverso la creazione di un framework definito e misurabile. Poiché la misura del capitale sociale e culturale è uno dei temi su cui gli statistici di tutto il mondo stanno ancora faticando tantissimo, il percorso sarà difficile, ma gli istituti di statistica e i centri di ricerca si stanno impegnando sempre di più sia a livello nazionale, sia a livello europeo. L’attenzione è stata successivamente posta sull’importanza dell’analisi di impatto degli attori e delle dimensioni culturali sul territorio (come per esempio il mondo delle biblioteche), che deve essere misurato anche attraverso attività di valorizzazione delle competenze e di arricchimento della comunità. Infine, è stato osservato che una maggiore attenzione dei sistemi di governance al mantenimento nel tempo della conoscenza, del patrimonio, della coesione sociale e della creatività contribuirà alla crescita dei livelli di benessere sociale ed economico all’interno delle comunità territoriali. Secondo questa prospettiva, un ruolo fondamentale sarà non solo quello delle istituzioni, ma anche quello del settore produttivo, che avrà il compito di guidare i processi di contaminazione tra la cultura per lo sviluppo sostenibile e la cultura d’impresa sul territorio.

Il tema della cultura è stato inoltre al centro della discussione proposta all’evento “Partecipazione culturale, individui e comunità territoriali. Un’analisi sperimentale promossa da Roma Capitale e pratiche internazionali per valutare la relazione tra cultura, sviluppo e benessere dei cittadini” organizzato dall’Assessorato alla crescita culturale di Roma Capitale in collaborazione con Uclg - Agenda 21 for Culture. L’iniziativa ha avuto luogo il 3 giugno presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e ha evidenziato quanto la governance politica sia responsabile in prima linea della creazione di tutte le condizioni possibili per aprire la partecipazione alle attività culturali. Il problema infatti non è stato riscontrato nella misurazione della cultura, ma nell’omogeneità e nell’estensione della partecipazione alla vita culturale della comunità di un territorio. Grazie alla presentazione dell’analisi sperimentale elaborata da Roma Capitale, si è potuto osservare, incrociando dati di tipo quantitativo e qualitativo, che esistono elementi di omogeneità nei comportamenti non conformi alla struttura dimensionale urbana. Il lavoro, incentrato sull’indagine delle differenze sostanziali che esistono fra diverse comunità in relazione ai livelli di benessere concepito, ha consentito una lettura di questi fenomeni attraverso l’osservazione del disagio sociale e della disparità di accesso alla cultura sul territorio. L’analisi, che ha mostrato che esistono zone nelle estreme periferie della città coperte da inclusione culturale e zone appartenenti allo stesso arco periferico che sono totalmente scoperte, ha posto le radici per capire quello che dovrà essere lo sforzo futuro nel campo della ricerca: ridisegnare la mappa della città di Roma tramite lo studio dei gradi di partecipazione culturale delle zone periferiche.

L’aumento della partecipazione culturale in tutte le zone della comunità civile e la mobilitazione innovativa di diversi attori a livello territoriale è in grado di favorire la crescita delle pratiche orientate allo sviluppo sostenibile: questo è stato l’obiettivo dell’incontro “Esperienze culturali per lo sviluppo sostenibile”, evento organizzato da Fondazione Unipolis e Ask Bocconi il 23 maggio a Cagliari. Durante l’incontro, è emerso il ruolo centrale delle organizzazioni del settore culturale, declinando le loro strategie per l’implementazione dei target dell’Agenda 2030. Tramite la condivisione in maniera trasversale della centralità dei temi di alcuni SDGs e il coinvolgimento degli attori culturali sul territorio, lo sviluppo generato dalla cultura sarà sostenibile perché orientato al lungo periodo, al patto fra le generazioni, alla conservazione a alla valorizzazione delle risorse disponibili.

Tra gli eventi organizzati dalle scuole e dalle università su questo tema, si segnala l’iniziativa “Le 17 allegorie per gli SDGs”, un allestimento ideato dalle classi V del liceo artistico delle sezioni arti figurative bidimensionali e tridimensionali di Siena in collaborazione con il Santa Chiara Lab per la giornata del primo giugno. L’iniziativa, svoltasi presso il Rettorato dell’Università di Siena, è stata interamente dedicata ai temi dell’Agenda 2030, scandita da due momenti artistici: uno statistico, costituito dall’esposizione di 17 cubi con i simboli dei 17 Goal su cui sono state collocate le sculture create dai ragazzi, uno dinamico, in cui i 17 cubi sono stati trasformati in palcoscenico di 17 azioni performative ideate da giovanissimi performer del liceo artistico e dedicata ognuna a un singolo Obiettivo si sviluppo sostenibile. Entrambi i momenti sono stati accompagnati da un sottofondo musicale che ha visto il coinvolgimento e la partecipazione di Alessandro Fo e dell’Archivio Italiano Paesaggi Sonori.

La Rete delle scuole Otis si è impegnata nell’attività di rassegna teatrale Oltreconfine - il Teatro incontra la scuola. Le rappresentazioni si sono svolte dal 4 al 10 giugno presso il teatro Piccolo Eliseo e hanno visto come protagonisti gli studenti di circa 18 scuole del territorio nazionale e almeno una decina di scuole di altre nazioni e continenti, come Svizzera, Grecia, Francia, Spagna, America e Cile. Gli spettacoli presentati hanno messo in scena le tematiche ispirate agli obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030 del Miur, incentrati sui problemi dell’inquinamento globale e sulle competenze di cittadinanza attiva e costituzione. La rete Otis ha dimostrato di essere un modello replicabile e una prova di come sia possibile realizzare un prodotto di alta qualità, attraverso la promozione del dialogo interculturale e l’educazione alla teatralità.

A Venezia, cinquecento alunni delle scuole di Marghera con il supporto di tutor creativi, maestri d’arte e videomaker hanno realizzato 21 opere d’arte per la mostra "Alfabeto di Marghera”. La mostra ha valorizzato tre importanti caratteristiche del territorio veneziano simbolo del ‘900: “Marghera Multiculturale”, “Marghera Città del Lavoro” e “Marghera Città Giardino”.

Si segnala anche la mostra “Sostenibilità dell’arte”, un’esposizione artistica dedicata alla riproduzione degli SDGs e organizzata dall’Università degli studi di Roma Tor Vergata dal 21 maggio al 6 giugno. L’evento ha visto nel corso delle giornate la partecipazione di diversi soggetti e associazioni con l’idea di diffondere la conoscenza sui temi dello sviluppo sostenibile, favorire l’inclusione sociale e ridurre le disuguaglianze, promuovere attività di riciclo e riutilizzo e creare consapevolezza di uno stile di vita in armonia con la natura e nel rispetto dell’ambiente. L’obiettivo è stato quello di sensibilizzare la comunità universitaria e i cittadini alla comprensione dell’Agenda 2030, rendendo l’Università un vettore nel processo di diffusione della conoscenza e di creazione di cultura rispetto a tali temi, per costruire consapevolezza e ricercare soluzioni per affrontare il cambiamento sostenibile in atto.

L’Università degli studi di Roma di Tor Vergata è stata protagonista di un'altra importantissima iniziativa dedicata al focus sulla cultura: “La ricchezza della diversità culturale e l'esigenza dello sviluppo sostenibile - Progetti in corso e paradigmi possibili di un binomio sinergico”, una tavola rotonda dedicata alla centralità della dimensione culturale nell’ambito dei progetti di cooperazione internazionale sullo sviluppo sostenibile. La giornata scelta è stata quella del 21 maggio, in occasione della Giornata mondiale per la diversità culturale per il dialogo e lo sviluppo.

Aderenti

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