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Scuola: Cittadinanzattiva, classi sovraffollate ed edifici senza agibilità
Su oltre 40 mila plessi scolastici, più della metà non possiede il certificato di agibilità e nel 39% manca il collaudo statico. Sono 17 mila le classi che ospitano più di 25 alunni. Situazione migliore per gli asili nido. 5/10/21
Il 19esimo rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” pubblicato il 22 settembre da Cittadinanzattiva scatta una fotografia sullo stato dell’edilizia scolastica in Italia, con un focus specifico dedicato agli asili nido. Dal 2015, evidenzia il Rapporto, è stata invertita la rotta sull’edilizia scolastica, con l’introduzione di alcune decisioni importanti, tra cui: la creazione di un Fondo unico per l’edilizia scolastica che recuperi le risorse non utilizzate, la prima pubblicazione dei dati dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, il superamento dei limiti di spesa nel patto di stabilità per gli enti locali e lo snellimento di alcune procedure per l’utilizzo dei fondi. Nonostante ciò, permangono numerose criticità su cui occorre intervenire, come il lento avvio del nuovo sistema di anagrafe (Snaes), i risultati non conosciuti della mappatura satellitare degli edifici e i numerosi episodi di crollo che attestano l’importanza delle indagini diagnostiche di soffitti e solai.
La situazione dell’edilizia scolastica. In Italia ci sono 40.658 sedi scolastiche, divise tra scuole dell’infanzia (13.234), primarie (14.842), secondarie di I grado (7.239), secondarie di II grado (5.343). Nell’anno scolastico 2020/2021 si contano 369.048 classi, con un numero di studenti pari a 7.507.484. Analizzando i dati disponibili sul sito del ministero dell’Istruzione, Cittadinanzattiva evidenzia che circa 460 mila tra bambini e ragazzi studiano in 17 mila classi con più di 25 alunni. Un paradosso “normativo” frutto di decreti ministeriali in conflitto tra loro. Da un lato, la normativa anti incendio associata ad alcuni decreti ministeriali vieta che ci siano più di 25 alunni per classe e impone che vengano rispettati spazi vitali minimi per gli alunni e le alunne. Dall’altro il Dpr 81/2009, la cosiddetta legge Tremonti-Gelmini, consente di arrivare a 30 alunni per classe nelle secondarie di II grado. Più della metà degli istituti scolastici, continua il Rapporto, è privo del certificato di agibilità statica (54%) e del certificato di prevenzione incendi (59%); il 39% è senza collaudo statico; 35 gli episodi di crolli che si sono verificati fra settembre 2020 e agosto 2021. Inoltre 17.343 scuole, pari al 43% del totale, si trovano in zone ad elevata sismicità. Analizzando il quadro della normativa sulla sicurezza sul lavoro, la situazione migliora: il documento di valutazione dei rischi è presente nel 78% degli edifici scolastici, mentre il piano di emergenza è presente nel 79% dei casi.
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I fondi a disposizione delle scuole. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, evidenzia il Rapporto, è un’opportunità unica. Le risorse destinate dal Pnrr all’edilizia scolastica ammontano a 12,66 miliardi, ripartiti tra interventi destinati al ripristino e alla sicurezza, al miglioramento delle classi energetiche, alla trasformazione di spazi scolastici affinché diventino “connected learning environments”, cioè adattabili, flessibili e digitali, e alla realizzazione di nuove aule didattiche e laboratori. Per fronteggiare l’avvio in sicurezza e contenere il contagio da Covid-19, il Fondo unico per l’edilizia scolastica è stato incrementato di 270 milioni di euro per lavori di edilizia leggera e affitti di spazi per la didattica e di 350 milioni di euro stanziati dal Decreto Sostegni bis per il “Fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid 19 per l’anno scolastico 2021/2022”. In questo secondo caso i dirigenti scolastici potranno utilizzare queste somme per l’acquisto di dispositivi di protezione, materiale per l’igiene individuale o degli ambienti, ma anche per interventi a favore della didattica per studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento e altri bisogni educativi speciali, potenziando gli strumenti digitali, favorendo l’inclusione e contrastando la dispersione scolastica attraverso il potenziamento dell’offerta formativa.
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Focus asili nido. Il Rapporto contiene un approfondimento dedicato agli asili nido, presidio fondamentale di contrasto alla povertà educativa, per favorire l’accesso al lavoro delle donne e il sostegno alla genitorialità. Cittadinanzattiva ha ottenuto informazioni su 1305 nidi: il 44% è ospitato in strutture costruite dal 1976 in poi; il 22% è stato costruito prima del 1975. Pochi i bambini con disabilità, circa l'1% dell'utenza, mentre i bambini stranieri sono presenti in una percentuale pari al 12%. I dati a disposizione relativi alla sicurezza, sottolinea il Rapporto, descrivono un quadro migliore rispetto agli edifici scolastici: il 56% degli asili nido possiede il certificato di agibilità, e il certificato di prevenzione incendi è presente nel 51% dei casi. Sugli adempimenti previsti dalla normativa sulla sicurezza del lavoro (decreto legislativo 81/2008), si rileva che il documento di valutazione dei rischi e il piano di emergenza sono presenti rispettivamente nell’82% e nel 74% dei casi. Nel corso del 2021, nonostante il Covid, nel 75% dei casi i Comuni hanno garantito il pieno funzionamento degli asili nido. Rispetto agli orari di copertura del servizio, nel 76% dei nidi è stato mantenuto quello del periodo pre pandemia. Più del 60% degli asili nido ha modificato i percorsi di entrata ed uscita, e un nido su tre ha fatto modifiche nella sala pranzo. Nel 6% dei casi, per riorganizzare gli spazi, è stato necessario ricorrere ad interventi di edilizia leggera, utilizzando i fondi pubblici stanziati dal ministero dell’Istruzione.
Il futuro della scuola. Cittadinanzattiva conclude con otto raccomandazioni:
- stop alle classi in sovrannumero. Il ministero dovrebbe pubblicare il numero aggiornato delle classi con più di 25 studenti; intervenire sui casi più gravi di sovraffollamento; lavorare per l’abrogazione del Dpr 81/2009; stabilire da gennaio il limite di 25 iscrizioni alle nuove prime classi, soprattutto delle secondarie di II grado;
- intervenire sull’Anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica. La richiesta è di prevedere l’inserimento dei nidi nell’Anagrafe come condizione imprescindibile per accedere ai fondi pubblici e, più in generale, di accelerare le procedure per l’avvio del nuovo sistema informativo (Snaes);
- prevenire e aggiornare. Tutti i dirigenti scolastici e i responsabili del servizio di prevenzione e protezione (Rspp) dovrebbero aggiornare il piano di emergenza, effettuare le prove di evacuazione, rivedere le procedure per fronteggiare il rischio sismico e l’alluvione.
- monitoraggio e controllo sui fondi Pnrr per edilizia e prima infanzia. Occorre facilitare il monitoraggio dell’attuazione del Piano di ripresa e resilienza in tutte le sue diverse fasi, garantendo la massima trasparenza delle scelte e degli investimenti;
- norme per scuole nuove, sicure e innovative. Si chiede venga calendarizzata la legge di Cittadinanzattiva e Save the Children sulla sicurezza delle scuole, che affronta temi importanti come la definizione chiara delle responsabilità di dirigenti ed enti proprietari, il ruolo centrale della partecipazione di bambini e ragazzi e degli altri attori del mondo scuola nella progettazione e ricostruzione degli edifici scolastici;
- mai più seggi elettorali nelle scuole. La richiesta all’Anci è di sensibilizzare i Comuni affinché trovino soluzioni alternative alle scuole dalle prossime elezioni politiche del 2023;
- proseguire le verifiche di vulnerabilità e le indagini di soffitti e solai.;
- provvedimenti sanitari nelle scuole. Si chiede al governo che nelle prossime linee guida sia eliminata l’indicazione di dismettere l’uso della mascherina nelle classi con tutti gli studenti vaccinati, per non creare episodi di discriminazione verso quelli non vaccinati. Contemporaneamente, si chiede che si incentivino le scuole a dotarsi di apparecchi per l’idonea areazione e ventilazione di tutti gli spazi didattici.
di Tommaso Tautonico