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Donne non istruite: secondo la Banca Mondiale un danno da 30 miliardi di dollari
Nei Paesi a basso reddito solo una ragazza su tre completa la scuola secondaria inferiore. Le donne più scolarizzate hanno maggiori probabilità di lavorare e guadagnano il doppio rispetto alle donne non istruite. 27/8/2018
Troppe ragazze abbandonano prematuramente la scuola, specialmente nei Paesi a basso reddito. Secondo il rapporto della Banca Mondiale “Missed Opportunities: The High Cost of Not Educating Girls”, pubblicato l’11 luglio, circa 132 milioni di ragazze in tutto il mondo tra i 6 e i 17 anni non sono istruite. Numeri così elevati comportano drammatiche conseguenze non solo per loro, ma anche per i loro figli, per la famiglia, così come per le comunità dove vivono. Un danno che la Banca Mondiale stima fra i 15 e i 30 miliardi di dollari perché un basso livello di istruzione riduce i guadagni attesi nell'età adulta, deprime la partecipazione alla forza lavoro e abbassa gli standard di vita. Inoltre le donne non istruite sono meno propense alla beneficienza, al volontariato o all’assistenza verso gli altri.
“Non possiamo continuare a lasciare che le disuguaglianze di genere ostacolino il progresso globale", dichiara Kristalina Georgieva, Cief executive officer della Banca Mondiale. "La disuguaglianza nell'istruzione è un problema risolvibile che costa miliardi di dollari. È giunto il momento di colmare il divario di genere e offrire a ragazze e ragazzi pari possibilità di successo, per il bene di tutti”.
Negli ultimi vent’anni molti Paesi hanno raggiunto l'istruzione primaria universale e oggi il numero di ragazze nella scuola primaria nei Paesi in via di sviluppo è pari a quello dei ragazzi, ma non è abbastanza. Secondo il Rapporto, portare le ragazze a completare il ciclo della scuola secondaria potrebbe portare molti benefici. Lo studio afferma che un’adeguata istruzione produce effetti positivi in molti altri aspetti della vita come i salari, i matrimoni infantili e l’assistenza sanitaria. Le donne con istruzione secondaria accedono a posti di lavoro migliori, con un salario quasi doppio rispetto alle donne senza istruzione.
Se le ragazze abbandonano prematuramente la scuola, hanno molte più probabilità di sposarsi da bambine e avere il loro primo figlio non ancora maggiorenni, quando potrebbero non essere ancora pronte per diventare mogli e madri. Tenere le ragazze sui banchi di scuola potrebbe dunque eliminare i matrimoni infantili e ridurre il rischio di gravidanze precoci. L’accesso all’istruzione secondaria favorirebbe una maggiore consapevolezza a livello sanitario, aiuterebbe a conoscere malattie come l’Aids, faciliterebbe la capacità di prendere decisioni in merito alla propria assistenza sanitaria. L’istruzione può migliorare il benessere psicologico delle ragazze, ridurre il rischio di violenza da parte dei partner, il rischio di mortalità e malnutrizione per i bambini sotto i cinque anni. Inoltre, più donne istruite significherebbe avere figure femminili con una capacità decisionale migliore, nella vita privata così come nella società dove vivono.
“Quando 130 milioni di ragazze non sono in grado di diventare ingegneri, giornalisti o amministratori delegati perché l'istruzione è fuori dalla loro portata, il nostro mondo perde risorse che potrebbero rafforzare l'economia globale, la salute pubblica e la stabilità", ha detto Malala Yousafzai, premio Nobel per la pace. "Se i leader sono seriamente intenzionati a costruire un mondo migliore, devono iniziare d investire nell'istruzione secondaria femminile. Questo rapporto è la prova che non possiamo più permetterci di ritardare gli investimenti nelle ragazze".
Secondo il Rapporto è necessario migliorare sia l'accesso che la qualità dell’istruzione, in modo che tutte le ragazze abbiano l'opportunità di imparare. Occorrono investimenti importanti, soprattutto in regioni come l'Africa sub sahariana dove solo il 40% delle ragazze completa la scuola secondaria inferiore.
Per chiudere il cerchio è necessario che i Paesi adottino politiche volte a sostenere una crescita economica sana, che genererà posti di lavoro per una forza lavoro istruita.
di Tommaso Tautonico