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ISTRUZIONE DI QUALITA'

Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti

In Italia la dispersione scolastica passa dal 14,7% nel 2018 al 13,1% nel 2021, a fronte di una media Ue del 9,7%. Permangono divari di genere più forti che negli altri Paesi europei e allarmanti disparità sociali e territoriali con riferimento alla qualità degli apprendimenti.

Notizie

Education at glance 2019: più laureati, ma l’Italia resta indietro

In media nell’Ocse il 44% degli studenti tra i 25 e i 34 anni consegue la laurea, un aumento di quasi il 10% rispetto a 10 anni fa, ma l’Italia raggiunge solo il 28% e ha sempre più giovani che non studiano e non lavorano. 3/10/2019

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico ha pubblicato “Education at a glance”, il rapporto che fornisce ogni anno dati sulla struttura, i finanziamenti i e le performance dei sistemi educativi dei 36 Paesi dell’Ocse. L’edizione 2019 include un focus sull'istruzione terziaria.

Secondo il Report, nel 2018 il 44% delle persone di un’età compresa tra i 25 e i 34 anni ha concluso percorsi di istruzione terziaria, contro il 35% del 2008.Da un punto di vista lavorativo, nell’ultima decade il vantaggio occupazionale di questi giovani adulti rispetto a coloro che possiedono il solo diploma è rimasto costante, con un tasso occupazionale di nove punti percentuali maggiore rispetto a chi interrompe la propria formazione alla scuola superiore.

Anche in ottica retributiva coloro che possiedono un titolo di istruzione superiore hanno dei vantaggi, che crescono anche in relazione all’età: i ragazzi e le ragazze tra i 25 e i 34 anni guadagnano il 38% in più rispetto ai loro coetanei non laureati, mentre gli adulti tra i 45 e i 54 anni il 70% rispetto ai loro coetanei senza laurea. 

Bene rispetto alle agevolazioni economiche per studenti e studentesse: negli Stati Ocse che hanno provveduto all’implementazione di meccanismi di supporto finanziario, è stato facilitato l’accesso all’istruzione terziaria. Infatti, nei Paesi con le tasse universitarie più alte, il 70% degli studenti beneficia di sovvenzioni e prestiti. 

La decisione di continuare con un master o un dottorato è rimasta invariata nel corso delle generazioni, nonostante i vantaggi in termini di retribuzione rispetto all’investimento iniziale; il costo annuale di questi programmi infatti è simile a quello per la laurea in più della metà dei Paesi Ocse, mentre i guadagni in media sono superiori del 32%. 

Tuttavia alcuni settori hanno ancora difficoltà a trovare lavoratori qualificati. Anche se l’ingegneria e le tecnologie della comunicazione sono i campi già comunemente associati alla richiesta di lavoro, nel 2017 solo il 14% dei laureati ha ottenuto un titolo nel primo ambito e il 4% nel secondo. Le donne sono particolarmente sottorappresentate: meno del 25% delle iscrizioni sono effettuate da ragazze.  

Ma qual è la situazione nel nostro Paese? In Italia solo il 19% dei 25-64enni possiede un’istruzione terziaria; i dati migliorano se si considera la fascia di età che va dai 24 ai 34 anni, dove la percentuale si alza al 28%. Il vantaggio in termini di reddito per chi è in possesso di un titolo di studio terziario è del 39% tra i 25-64enni rispetto agli adulti con livello di istruzione secondario superiore, mentre il gap è del 19% tra i 25-34enni. Per quanto riguarda la formazione post laurea, in Italia il dottorato è conseguito dallo 0,5% degli adulti, contro l’1,2% medio Ocse.

Se da una parte aumentano i giovani laureati, dall’altra cresce anche il numero dei Neet, soprattutto nell’età compresa tra i 18 e i 24 anni, una categoria che in Italia raggiunge il 26% contro il 14% della media Ocse. 

Durante la presentazione del Rapporto Ángel Gurría, segretario generale dell’Ocse, ha affermato: “È più importante che mai che i giovani apprendano le conoscenze e le competenze necessarie per esplorare il nostro mondo imprevedibile e in evoluzione. Dobbiamo espandere le opportunità e costruire ponti più forti con esigenze di competenze future in modo che ogni studente possa trovare il proprio posto nella società e raggiungere il loro pieno potenziale.”

Scarica il Rapporto 

 

di Eleonora Angeloni

giovedì 3 ottobre 2019

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