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Jeffrey Sachs: per salvare il mondo dobbiamo agire su sei grandi aree di trasformazione
L’economista, alla lezione inaugurale della Siena Advanced School on Sustainable Development, ha evidenziato la necessità di una buona governance per uno sviluppo sostenibile e della cooperazione globale in risposta alle sfide emergenti. 2/10/20
“Abbiamo bisogno di un governo che sia capace di rispondere alle sfide di oggi”. È quanto affermato da Jeffrey Sachs, presidente del Sustainable development solutions network (Sdsn) e direttore del Center for sustainable development della Columbia University, in occasione dell’evento di apertura della terza edizione della Siena Advanced School on Sustainable Development 2020. La lezione online aperta al pubblico, inserita nel cartellone del Festival dello Sviluppo Sostenibile, è stata trasmessa il 1 ottobre alle 17.00 in diretta streaming sui canali dell’ASviS e della scuola, e può essere riascoltata al seguente link.
Il webinar inaugurale, dal titolo “Ripensare la governance per lo sviluppo sostenibile”, è stato aperto dai coordinatori della scuola: Enrico Giovannini, portavoce dell’ASviS, e Angelo Riccaboni, presidente del Santa Chiara Lab – Università di Siena. Dopo l’introduzione del moderatore, Simone Cresti (Siena Advanced School on Sustainable Development), Giovannini ha ricordato le ultime giornate del Festival dello Sviluppo Sostenibile e la straordinaria partecipazione alla manifestazione da parte delle ambasciate, a seguito dell’apertura di quest’anno dell’iniziativa a livello globale. Successivamente è entrato in merito alle novità della scuola, affermando che: “Quest’anno abbiamo alzato il livello di qualità di professori e contenuti, perché vogliamo far fare un salto ai partecipanti della scuola sulle strategie dei modelli di business e sulle politiche di sviluppo sostenibile”.
La parola è poi passata a Riccaboni, che ha presentato agli studenti l’ospite d’eccezione, Sachs, ricordando il suo ruolo di leadership nell’attuazione del cambiamento a livello globale. In seguito, il presidente del Santa Chiara Lab ha riportato l’attenzione sulla scuola: “Questa edizione sarà incentrata su una vera e propria trasformazione, non bastano più i piccoli progressi. Abbiamo bisogno di lavorare su prevenzione e resilienza, soprattutto a seguito della Pandemia”. Riccaboni ha concluso l’intervento spiegando come Siena rappresenti una “icona della sostenibilità”, anche grazie alla presenza dell’affresco di Ambrogio Lorenzetti “Allegoria ed effetti del buono e del cattivo Governo”.
Jeffrey Sachs ha cominciato il suo intervento presentando l’attuale situazione a livello globale: “C’è molto di cui parlare, perché il mondo è in una situazione complicata. Guterres ha definito la pandemia come la più grande perturbazione globale dai tempi della Seconda guerra mondiale”. Ma lo stato in cui versa il mondo non è una novità portata dalla pandemia, il mondo era in grave pericolo anche prima della pandemia a causa del forte divario economico fra ricchi e poveri, della povertà diffusa, delle disuguaglianze, di ampie instabilità sociali, con alcuni Paesi che continuano a rimanere sempre più distanti dalla prosperità.
Sachs ha affrontato poi le urgenti questioni del cambiamento climatico e del degrado del Pianeta (quest’ultimo causato da inquinamento, urbanizzazione, prodotti chimici, elevate quantità di rifiuti, l’uso massiccio di plastica usa e getta e molto altro ancora). “Oggi siamo davanti a una nuova crisi ambientale”, ha dichiarato, spiegando come la pandemia sia derivata dall’incontro tra uomo e animali, con il passaggio del virus dalla fauna all’essere umano, e che “con un cattivo governo le crisi non si possono risolvere”. Prendendo ad esempio la mala gestione del Governo Trump negli Stati Uniti - dall’inazione per il contrasto al cambiamento climatico alla promozione della Brexit e di figure come Bolsonaro in Brasile -, Sachs ha ricordato come esistano molte figure simili al presidente americano in tutto il resto del mondo. “Serve uno sforzo collettivo per il bene comune, o vogliamo stare in un mondo tutti contro tutti?”, ha domandato, sottolineando come l’Unione europea, fortunatamente, sia stata in grado di unirsi nella gestione della pandemia e per il Green deal europeo. Dunque “serve una politica coerente e seria per vincere la pandemia”, ha concluso sull’argomento.
Sachs ha affrontato poi la questione dei combustibili fossili, sottolineando come rappresentino un problema risolvibile, solo se viene realizzata una reale transizione verso le energie rinnovabili. Alcuni Paesi ci stanno riuscendo con successo; il costo delle rinnovabili è abbastanza basso, ma servono delle politiche adeguate.
L’economista ha proseguito il suo discorso presentando quelle che a suo avviso sono le sei grandi aree di trasformazione necessarie per il Pianeta:
- mondo della scuola e delle competenze;
- l’accesso universale ai sistemi sanitari: pensavamo di avere un buon sistema sanitario, invece abbiamo scoperto che mancavano la sorveglianza, il tracciamento, il test, il distanziamento sociale, la consapevolezza della popolazione;
- energia pulita, ovvero la decarbonizzazione del sistema energetico;
- agricoltura e uso sostenibile della terra, combattendo la deforestazione e proteggendo gli ecosistemi naturali e le altre specie;
- città sostenibili: l’Italia su questo ha una buona esperienza: dopotutto Roma è la città eterna per eccellenza, c’è tanto da imparare;
- tecnologie digitali: ora è tutto online, dalla sanità alla scuola, dal governo al lavoro, portando a una crisi delle società fisiche e alla necessità di spostarti su una buona gestione dell’online, con un’attenzione a fenomeni quali fake news e rispetto della privacy.
L’intervento di Sachs, seguito delle domande degli studenti, si è chiuso ribadendo che anche prima del Covid il mondo era in crisi, dalle disuguaglianze alla crisi ambientale, e che “la risposta è nella cooperazione a livello globale”.
La Siena Advanced School on Sustainable Development offrirà nelle prossime settimane un ricco calendario di incontri bisettimanali chiusi, webinar e workshop collaborativi, che impegneranno i 40 studenti fino a dicembre e poi a gennaio con un’attività didattica in presenza (19-22 gennaio). La scuola è organizzata dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), in collaborazione con Fondazione Enel, Leonardo, Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (Rus), Sustainable Development Solutions Network Italia, Sustainable Development Solutions Network Mediterraneo, Commissariato per la partecipazione dell'Italia a Expo 2020 Dubai e Santa Chiara Lab dell’Ateneo senese.
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di Flavia Belladonna