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Il programma del semestre portoghese di presidenza del Consiglio dell’Ue
Novità dall’Ue dal 28/12/20 al 10/1/21: una ripresa equa, verde e digitale, al centro del programma del nuovo semestre di presidenza del Consiglio dell’Ue. Negoziato commerciale Ue-Cina. 2021 anno europeo delle ferrovie. 11/01/21
Le priorità e le linee di azione del Consiglio dell’Ue per il primo semestre 2021
Il semestre di presidenza del consiglio dell’Ue del primo semestre 2021 è stato affidato al primo ministro portoghese António Costa. Il suo programma sintetizza le attività in corso nell’ambito dei 18 mesi del “trio” di presidenza tedesco (appena terminato) - portoghese (attuale) - sloveno (secondo semestre 2021), e del mandato della Commissione von der Leyen 2019-2024, individuando le seguenti priorità:
- promuovere la ripresa europea sfruttando la transizione climatica e digitale;
- implementare il Pilastro sociale europeo come elemento chiave per assicurare una transizione climatica e digitale giusta e inclusiva;
- rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa aperta al mondo.
Le priorità saranno perseguite attraverso cinque linee d’azione:
- Europa resiliente: promuovenre ripresa, coesione e valori - avviando l’esecuzione sul campo del Quadro Finanziario Pluriennale, del NextGenerationEu e dei relativi piani per la ripresa e la resilienza. In quest’ambito sono integrati gli impegni per la difesa dei diritti fondamentali, lo Stato di diritto e la democrazia, contrastando le discriminazioni, promuovendo pluralismo dei media e contrasto alla disinformazione. Sviluppando di fatto le strategie adottate dalla Commissione nell’autunno 2020;
- Europa verde: promuovere la leadership europea nelle azioni per il clima, con priorità al Green Deal come strumento per attuare una ripresa sostenibile, accelerando i negoziati con il parlamento per l’approvazione della legge europea per il clima, assicurando l’impegno comune a ridurre le emissioni per almeno il 55% al 2030 rispetto al 1990. Nello stesso ambito rientra l’impegno a portare avanti i negoziati per la Pac promuovendo l’innovazione e l’uso sostenibile delle risorse naturali;
- Europa digitale: accelerare la trasformazione digitale a servizio dei cittadini e delle imprese, come forza trainante della ripresa economica, promuovendo un ruolo di leadership mondiale per l’Europa nell’innovazione digitale. Gli ambiti applicativi messi in evidenza riguardano transizione verde, salute, ricerca e innovazione, proprietà industriale, pubblica amministrazione e giustizia, mobilità. Particolare attenzione sarà dedicata allo sviluppo delle competenze digitali. Gli strumenti attuativi dovranno integrare lo sviluppo delle recenti proposte di regolamento della Commissione su servizi e mercato digitale, e strategia per la cybersecurity nel decennio digitale.
- Europa sociale: promuovere e rafforzare il modello sociale europeo trasmettendo fiducia nei cittadini che la ripresa dalla crisi - affrontando le transizioni climatica e digitale - sia attuata senza lasciare nessuno indietro. Proponendosi dunque di sviluppare nella pratica il Pilastro europeo dei diritti sociali, di cui è attesa la presentazione da parte della Commissione di una strategia attuativa, e di cui alcune azioni sono state già avviate lo scorso autunno quali la proposta di direttiva Ue per garantire un salario minimo dignitoso in tutti i Paesi dell’Unione, la strategia per la parità di genere 2020-2025 e altre strategie per contrastare altre forme di discriminazione quali quelle nei confronti dei Lgbtiq, e cooperazione tra Stati membri nel campo della salute (anche quest’ultimi temi presentati nella nostra rubrica del 17/11/2020).
- Europa globale: promuovere l’apertura dell’Europa al mondo, con l’impegno a un efficace multilateralismo, per favorire il dibattito sullo sviluppo umano portando avanti i recentissimi piani già adottati dalla Commissione anche nella prospettiva della parità di genere. In quest’ambito sono centrali gli accordi commerciali e di cooperazione che promuovano una agenda forte e giusta. L’accordo Brexit della vigilia di Natale, rappresenta il prototipo di una nuova generazione di accordi commerciali con regole del gioco che rispettino parità di condizioni basati sull’impegno al rispetto del conseguimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030 e dell’accordo di Parigi.
Negoziato commerciale Eu-Cina - accordo globale sugli investimenti
Coerentemente, il negoziato commerciale con la Cina, il cui accordo globale sugli investimenti è stato raggiunto a fine anno, lo scorso 30 dicembre 2020, prevede specificamente un capitolo relativo alle parità di condizioni (level playing field) e un capitolo dedicato allo Sviluppo sostenibile ove le parti s’impegnano a:
- non abbassare gli standard di protezione ambientale e del lavoro al fine di attrarre gl’investimenti;
- ratificare e attuare le convenzioni internazionali dell’Ilo;
- rispettare gli accordi ambientali multilaterali tra cui l’accordo di Parigi;
- un impegno per promuovere la responsabilità sociale delle aziende;
- un meccanismo per il coinvolgimento della società civile nell’implementazione delle politiche di sviluppo sostenibile;
- un meccanismo su misura per affrontare le differenze relative all'attuazione degli impegni di sviluppo sostenibile, comprese le consultazioni governative, il ricorso a un gruppo di esperti indipendente e la pubblicazione di un rapporto sulla base del quale le Parti discuteranno le misure per affrontare la questione.
La formalizzazione dell’accordo richiederà la finalizzazione del testo per poter essere presentato e discusso per l’approvazione da parte del Parlamento e dal Consiglio.
2021 anno europeo delle ferrovie
Come da proposta presentata dalla Commissione il 4 marzo 2020, e adottata infine con decisione del Consiglio del 17 dicembre 2020, il 2021 è stato dichiarato anno europeo delle ferrovie. L’obiettivo è di promuovere e sensibilizzare l’opinione pubblica e gli Stati membri sull’importanza delle ferrovie per il nostro futuro, mettendone in evidenza le qualità come mezzo di trasporto sostenibile, intelligente e sicuro. I dati a livello europeo indicano che dalle ferrovie dipendono meno dello 0,5% dei gas-serra emessi dal sistema dei trasporti e che rappresentano pertanto una delle forme di trasporto più sostenibile, oltre ad essere la più sicura. Malgrado ciò rappresentano solo il 7% del trasporto passeggeri e l’11% del trasporto merci.
Le misure di sviluppo del trasporto ferroviario in Europa rientrano nella Strategia per una mobilità sostenibile e intelligente: mettere i trasporti europei sulla buona strada per il futuro che la Commissione ha recentemente adottato lo scorso 9 dicembre, quale uno degli otto fondamentali macro-obiettivi del Green deal europeo in cui si dichiara che il successo dello stesso Green Deal europeo dipende dalla nostra capacità di rendere sostenibile il sistema dei trasporti nel suo insieme.
I target per le ferrovie al 2030 indicati nella strategia prevedono il raddoppio del traffico sulle reti di alta velocità e che i viaggi collettivi programmati inferiori a 500 km dovrebbero essere neutri in termini di emissioni di carbonio all'interno dell’UE anche con contributo dell’incremento dei servizi ferroviari. I target al 2050 prevedono la triplicazione delle reti ad alta velocità e il raddoppio del traffico merci su rotaia.
Questi obiettivi, di alta ambizione, sono comunque necessari per il conseguimento del target di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas serra al 2030 e per la neutralità climatica al 2050, prospettando per il settore trasporti nel suo complesso una riduzione del 21-23% al 2030 rispetto al 2005 e del 96-97% al 2030 (come sviluppato anche nello Swd (2020) 331 final del 9 dicembre 2020).
di Luigi Di Marco