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Alta sostenibilità: tassonomia e Pnrr, l’opportunità degli investimenti green

Definire quali aziende siano sostenibili farà la differenza anche nell’accesso al credito. Se ne è discusso su Radio Radicale nella rubrica ASviS condotta da Manieri e Viettone, ospiti Bonicatti, Timpano, De Micheli. [VIDEO]  7/6/21

-Alta Sostenibilità-

Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha ribadito la scorsa settimana nelle sue considerazioni finali sulla relazione annuale 2020 che il ruolo della finanza è fondamentale per la lotta al cambiamento climatico, affermando in sintesi che le imprese non sostenibili rischiano di essere escluse dal mercato. Proprio Banca d’Italia è impegnata, insieme al ministero dell’Economia, nel coordinamento dei lavori del filone finanziario del G20, affinché prestiti e trasferimenti internazionali siano allineati con l’Accordo di Parigi sul clima. Al riguardo, un ruolo centrale in Europa sarà rivestito dalla “tassonomia” verde, uno strumento che intende fornire una definizione univoca sul concetto di attività economica sostenibile.

L’ultima puntata di “Alta sostenibilità”, andata in onda su Radio Radicale il 7 giugno e condotta da Valeria Manieri ed Elis Viettone, è stata l’occasione per approfondire la questione. Ospiti della puntata sono stati: Andrea Bonicatti (membro del segretariato ASviS), Paola De Micheli (deputata Pd, componente della VI Commissione Finanza), Francesco Timpano (professore di Scienze economiche e sociali all'Università Cattolica del Sacro Cuore, coordinatore Gruppo di lavoro ASviS trasversale “Finanza per lo sviluppo sostenibile”).

Andrea Bonicatti, membro del segretariato ASviS su Lavoro e occupazione

Partendo dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), il dibattito ha esplorato quanto ci sia in materia di finanza e cambiamento climatico nel documento inviato a Bruxelles. “L’analisi sul Pnrr che abbiamo presentato il 27 maggio al governo tiene conto di tutte le dimensioni della sostenibilità”, ha affermato Bonicatti, “tuttavia, da un punto di vista prettamente ambientale, il Pnrr è in linea con il principio di non danneggiare l’ambiente; inoltre una parte considerevole del Piano è destinata alla transizione ecologica, ed è un elemento positivo. Abbiamo però rilevato che in molti casi mancano target qualitativi e quantitativi, vedremo poi quali saranno gli impatti previsti dai singoli interventi delle schede progetto, che devono essere ancora divulgate. Su questo siamo in attesa, quando il governo fornirà queste schede esprimeremo la nostra analisi”.

Francesco Timpano, professore di Scienze economiche e sociali all'Università Cattolica del Sacro Cuore e
direttore centro studi di Politica economica e monetaria.
Vicepresidente di Assosef - Associazione europea sostenibilità e servizi finanziari.
Vicepresidente della banca Centropadana di credito cooperativo.
Coordinatore in ASviS del Gruppo di lavoro trasversale Finanza per lo sviluppo sostenibile.

In merito al ruolo della tassonomia per promuovere gli investimenti sostenibili, Timpano ha dichiarato: “Quello sulla tassonomia è un documento molto delicato, che guarda alla sostenibilità dell’intero sistema economico. Se non siamo infatti ancora arrivati alla conclusione, e sono stati definiti solo due aspetti dei sei su cui la tassonomia verterà, è proprio perché c’è un dibattito in corso in Europa che coinvolge anche tutte le forze imprenditoriali. Semplificando, definire quali attività siano sostenibili, sotto al profilo ambientale, ma anche rispetto a quello sociale dove siamo ancora un po’ indietro, è un elemento delicato perché impatta sulla capacità di accedere ai mercati finanziari. Le banche dovranno sempre di più incorporare nelle loro valutazioni di rischio non solo il cambiamento climatico ma anche i criteri di natura ambientale, sociale e di governance (Esg). L’accesso al credito, dunque, in futuro sarà vincolato a questi aspetti. E definire quali siano le aziende sostenibili e quali no, ovviamente farà la differenza”.

Paola De Micheli, deputata Pd, componente della VI commissione Finanza 

Infine, De Micheli, su Pnrr e finanza ha ricordato che “il passaggio sul quale concentrarsi nella costruzione delle riforme che accompagnano il Piano è legato alla questione sociale. Mentre gli indicatori sull’impatto ambientale hanno un livello di approfondimento piuttosto avanzato, credo che sul sociale ci siano ancora troppi fattori sottovalutati. Non possiamo nascondere il fatto che il processo di transizione metta a rischio alcune categorie di lavoratori. Per questo la formazione e la predisposizione di competenze per lavoratori e lavoratrici devono riguardare un numero di persone più ampio possibile. Sotto questo punto di vista, credo che il lavoro del Parlamento, per esempio sul decreto Semplificazioni, debba essere più approfondito. Innanzitutto, abbiamo bisogno di misuratori sulla situazione attuale, per capire quali settori possano essere già predisposti al cambiamento. La transizione ecologica si incrocia poi con quella digitale, il lavoro analitico a cui facevo riferimento credo possa essere anche la base per studiare misure che accompagnino il più largo numero di imprese e persone verso una transizione socialmente sostenibile”.

 

di Ivan Manzo

 

RIASCOLTA L’ULTIMA PUNTATA – Alta sostenibilità: Tassonomia europea per la finanza, clima e investimenti del PNRR

Vai all'archivio delle puntate di Alta sostenibilità, la trasmissione di ASviS a cura di Valeria Manieri, Ruggero Po ed Elis Viettone, in onda il lunedì dalle 12:30 alle 13:00 su Radio Radicale.

lunedì 7 giugno 2021

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