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Il Centro studi della Camera cita i lavori ASviS e fa il punto sull'Agenda 2030 in Italia
Lo studio “L’agenda globale per lo sviluppo sostenibile” valuta l’impatto del Pnrr nel Paese. Previsti 66,5 miliardi di euro per la realizzazione di attività legate al Goal 9 su imprese e infrastrutture. 14/6/23
L’Agenda 2030 al centro delle attenzioni della Camera dei deputati. Il documento prodotto dal Centro studi della Camera, dal titolo “L’agenda globale per lo sviluppo sostenibile” pubblicato il primo giugno, pone infatti l’accento sullo stato d’attuazione degli SDGs nel nostro Paese.
Lo studio, suddiviso in quattro capitoli, sottolinea l’importanza del piano Onu per l’Italia e per l’Europa, evidenzia l’attività Ue in materia di sviluppo sostenibile, descrive la governance e gli strumenti adottati e illustra i progressi registrati dal nostro Continente dal 2015, anno in cui l’Agenda 2030 viene sottoscritta da 193 Paesi del mondo. Particolarmente attuale è l’ultimo capitolo della ricerca che, oltre a mostrare l’andamento dell’Italia sul tema, elenca quali misure sono presenti nel Pnrr a sostegno degli SDGs.
Nel lavoro della Camera, inoltre, viene citata più volte l’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) in quanto organizzazione “particolarmente attiva” sia sulla diffusione dei temi legati alla sostenibilità e sia sulle attività di monitoraggio, grazie anche al suo Rapporto “L’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile” che descrive l’evoluzione degli SDGs nel Paese.
SDGs: le misure del Pnrr
Riprendendo la pubblicazione del Governo sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Centro studi della Camera offre nello studio una panoramica sul contributo dato dal Pnrr al raggiungimento dell’Agenda 2030. Per dare evidenza ai risultati, e per consentire il monitoraggio delle misure del Pnrr, l’Istat e la Ragioneria generale dello Stato hanno messo a punto un “cruscotto informativo” per la “navigazione” tra le diverse missioni del Piano. Il seguente grafico descrive come le risorse previste dal Pnrr (indicate in miliardi di euro) sono indirizzate agli obiettivi dell’Agenda 2030: al Goal 9 su “Imprese, innovazione e infrastrutture” è assegnata la fetta più importante del Pnrr che conta in totale 66,5 miliardi di euro.
Per fare qualche esempio, sul Goal 3 “Salute e benessere” la relazione scrive che “il Piano prevede: la riforma del sistema degli interventi in favore degli anziani non autosufficienti, compresa la prevenzione della istituzionalizzazione; il finanziamento di interventi per il sostegno alle persone vulnerabili; misure che potenziano i servizi socio-assistenziali domiciliari”. Per quanto riguarda invece il Goal 5 viene evidenziato che la “Parità di genere” è una delle priorità trasversali del Pnrr, per cui ogni misura deve concorrere alla realizzazione di tale Obiettivo. In merito al Goal 7 “Energia pulita e accessibile” sono previsti ingenti investimenti per l’efficienza energetica, le smart grid e la promozione di impianti di energie rinnovabili. Inoltre, in maniera trasversale, tutte le componenti del Piano dovranno garantire il rispetto del principio del non arrecare danno significativo all'ambiente, che, tra l'altro, vieta ogni finanziamento di attività legate ai combustibili fossili. In relazione al Goal 10 “Contrasto alle disuguaglianze” viene evidenziato che "nel nostro Paese sono particolarmente accentuate le diseguaglianze territoriali, su cui il Pnrr agisce in maniera trasversale”; mentre per il Goal 13 “Lotta al cambiamento climatico” si legge che i diversi investimenti presenti nel Piano devono tutti concorrere al taglio delle emissioni climalteranti.
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Infine, il documento della Camera cita un’altra pubblicazione dell’ASviS: “Il Piano nazionale di ripresa e resilienza, la Legge di bilancio 2023 e lo sviluppo sostenibile” che valuta l’impatto del Pnrr e della Legge di bilancio 2023 sugli Obiettivi di sviluppo sostenibile. “Secondo tale rapporto, l’attuazione del Pnrr, nonostante i molteplici segnali di avanzamento, e la definizione del RepowerEU, richiedono decisioni urgenti per accelerare la transizione verso un modello di sviluppo”, scrive il Centro studi della Camera. “Anche la legge di bilancio 2023, secondo l’ASviS, è in chiaro-scuro: contribuisce ad affrontare alcune delle debolezze che caratterizzano la delicata situazione del Paese in campo ambientale, sociale ed economico, ma restano dei problemi sia sul piano contenutistico e debolezze dal punto di vista delle risorse finanziarie assegnate. Dal punto di vista prettamente statistico, il 47% delle misure del Pnrr monitorate presenta un contributo insufficiente per l’attuazione dell’Agenda 2030. Nel caso della legge di bilancio tale percentuale scende al 27%”.
di Ivan Manzo