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High-level political forum 2023: l’Ue presenterà la sua prima revisione volontaria
“Accelerare” il tema dell’edizione, a metà del percorso verso l’Agenda 2030: solo il 12% di 140 Target è sulla giusta strada per essere realizzato. Focus su acqua, energia, città, partnership per gli Obiettivi, imprese e innovazione. 6/7/23
Si avvicina l’inizio dell’High-level political forum (Hlpf), l’evento annuale delle Nazioni unite per monitorare i progressi sull’Agenda 2030 e i suoi 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile. Quest’anno sono 40 gli Stati che presenteranno la propria voluntary national review, il documento con cui i Paesi forniscono alle Nazioni unite informazioni sull’attuazione dell’Agenda 2030 a livello nazionale. Per la prima volta la revisione volontaria sarà presentata anche dall’Unione europea.
L’High-level political forum 2023 si articola in due sessioni: dal 10 al 20 luglio sotto gli auspici del Consiglio economico e sociale delle Nazioni unite (Ecosoc) e dal 18 al 19 settembre sotto l’egida dell’Assemblea generale. A conclusione delle due sessioni verrà adottata una dichiarazione politica, la cui bozza è attualmente in fase di negoziazione.
Un bilancio a metà percorso
L’Hlpf riunirà leader e delegati dei governi, delle organizzazioni internazionali, del settore privato e della società civile con l’obiettivo di monitorare la realizzazione dell’Agenda 2030, individuare risposte comuni alle crisi attuali e accelerare gli sforzi per il raggiungimento dei 17 Obiettivi, un’urgenza sottolineata anche nella scelta del tema del forum “Accelerating the recovery from the coronavirus disease (Covid-19) and the full implementation of the 2030 Agenda for sustainable development at all levels”.
Sarà, inoltre, presentato nel dettaglio lo stato di attuazione di cinque Obiettivi: Goal 6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari”, Goal 7 “Energia pulita e accessibile”, Goal 9 “Imprese, innovazione e infrastrutture”, Goal 11 “Città e comunità sostenibili” e Goal 17 “Partnership per gli Obiettivi”.
In vista dell’Hlpf è stato pubblicato un report del Segretario generale delle Nazioni unite intitolato “Progress towards the sustainable development Goals: towards a rescue plan for people and planet”. Dal report emerge che dei 140 Target con dati disponibili (dei 169 totali), solo il 12% è sulla giusta strada per essere realizzato. Quasi il 50% è moderatamente o severamente fuori strada e circa il 30% è fermo o è regredito rispetto ai livelli del 2015.
La prima revisione volontaria dell’Unione europea
Nella sua prima revisione volontaria l’Unione europea ha confermato il proprio impegno nella realizzazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile a livello europeo e internazionale: “in un contesto di instabilità a livello globale a metà del percorso di realizzazione dell’Agenda 2030, c’è un bisogno ancora maggiore di unità, presenza diplomatica coordinata, cooperazione con i partner e investimenti senza precedenti. Diversi Paesi vulnerabili sono particolarmente esposti alle sfide delle molteplici crisi attuali. Accelerare le azioni per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile è più urgente che mai” si legge nell’introduzione.
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Come sottolinea il documento, l’Agenda 2030 viene attuata nell’Unione europea attraverso un “whole-of-government approach” che pone gli Obiettivi al centro delle attività politiche, legislative e di finanziamento.
I progressi per il raggiungimento dei 17 Obiettivi nell’Unione europea non sono stati uniformi. Positive sono state le misure per assicurare lavoro dignitoso e crescita economica, ridurre la povertà e garantire pace e istituzioni solide. Maggiori sforzi sono, invece, necessari per tutelare l’ambiente e utilizzare in modo sostenibile le risorse naturali.
Di Maddalena Binda