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Ocse: con l’invecchiamento della popolazione serve aumentare la spesa sanitaria
A fronte di una crescente domanda di servizi sanitari, diminuiscono i fondi pubblici al settore. Digitalizzare i servizi può migliorare prestazioni e risultati. I dati di Health at a Glance 2023. [VIDEO] 28/11/23
Il clima economico difficile e l’instabilità geopolitica diminuiscono la disponibilità di fondi pubblici sulla sanità, dirottati su altre priorità da finanziare. È quanto emerge dal rapporto “Health at a Glance 2023” pubblicato il 7 novembre dall’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nel 2019, prima della pandemia, i Paesi dell’Ocse spendevano per l’assistenza sanitaria una media dell'8,8% del Pil. Nel 2021, questa percentuale è balzata al 9,7%, ma le stime per il 2022 indicano un calo al 9,2%.
Spesa pubblica dei Paesi Ocse rapportata al Pil
Analizzando i dati sulla spesa sanitaria, nel 2022 la spesa pro capite media è stata di poco inferiore a 5mila dollari. Tra i Paesi Ocse gli Stati Uniti sono quelli che spendono di più (12.555 dollari pro capite), seguiti dalla Svizzera (8.049 dollari) e dalla Germania (8.011 dollari). L’Italia si colloca al 15esimo posto, con una spesa media di 4.291 dollari. La spesa sanitaria pro capite più bassa si registra in Messico, Colombia e Costa Rica.
Le società, continua il Rapporto, non hanno completamente superato le difficolta legate alla pandemia da Covid-19. L’aspettativa di vita è diminuita in media di 0,7 anni tra il 2019 e il 2021, nel 2022 registra una leggera ripresa, ma rimane al di sotto dei livelli pre-pandemia.
Le principali cause di morte nei Paesi Ocse
Problemi di salute
Infarti, ictus e altre malattie circolatorie hanno causato più di un decesso su quattro; un decesso su cinque è dovuto al cancro e il Covid-19 ha causato il 7% di tutti i decessi nel 2021. Quasi un terzo di tutti i decessi, evidenzia il Rapporto, si poteva evitare attraverso interventi di prevenzione e assistenza sanitaria più efficaci e tempestivi. Più di un terzo delle persone di età pari o superiore a 16 anni riferisce di convivere con una malattia o un problema di salute di lunga durata. Le disparità socioeconomiche influiscono sullo stato di salute: il 43% delle persone nel quintile di reddito più basso segnala un problema di salute cronico, rispetto al 27% nel quintile più ricco. I tassi di obesità continuano ad aumentare nella maggior parte dei Paesi Ocse, con il 54% degli adulti in sovrappeso o obesi. Una dieta sana e l'attività fisica sono fondamentali, ma in media solo il 15% degli adulti consuma cinque o più porzioni di frutta e verdura al giorno e solo il 40% svolge almeno 150 minuti di attività fisica di intensità da moderata a vigorosa a settimana.
Società più felici e prospere con le politiche “win-win”
Una scarsa salute mentale è associata a difficoltà materiali, insorgenza di patologie, bassa istruzione, isolamento. L’Ocse offre una panoramica di interventi multisettoriali per promuovere il benessere generale. [VIDEO] 7/11/23
Gli ostacoli all’accesso all’assistenza sanitaria persistono, soprattutto per le famiglie a basso reddito. Le teleconsultazioni possono migliorare questo aspetto, soprattutto nelle aree più remote.
Un lavoro meno ricercato. La forza lavoro nel settore sanitario e sociale continua a crescere, ma aumentano le preoccupazioni per la carenza di personale. L’invecchiamento della popolazione sta provocando un aumento della domanda di operatori sanitari, ma allo stesso tempo il peggioramento delle condizioni di lavoro ha indebolito la capacità attrattiva delle professioni sanitarie. Nei Paesi Ocse, il 57% dei medici e degli infermieri ritiene che i livelli del personale e i ritmi di lavoro non sono sicuri.
Digitalizzare la sanità. La trasformazione digitale dei sistemi sanitari, conclude il Rapporto, ha una potenzialità enorme, ma molti Paesi sono impreparati. Nonostante il 90% dei Paesi Ocse disponga di un portale sanitario informatico, solo nel 42% dei casi gli utenti finali possono accedere e interagire con i propri dati. Circa un terzo dei Paesi non dispone di standard clinici o di certificazione dei fornitori di sistemi di cartelle cliniche elettroniche, il che limita l’interoperabilità dei dati sanitari.
Per evitare future pandemie occorre tutelare il benessere animale e la natura
Il 75% delle nuove malattie infettive è di origine zoonotica: si generano per il distruttivo rapporto che l’essere umano ha con il mondo naturale. Necessari un approccio “One health” e anche una riduzione del consumo di carne. 11/10/23
Per favorire questa transizione digitale occorre muoversi su fronti diversi: infrastruttura tecnologica, raccolta e analisi dei dati e fattore umano. Una corretta governance dei dati sanitari deve prevedere il giusto livello di sicurezza digitale che protegga i dati dei cittadini, sfrutti la capacità di utilizzare in modo responsabile gli strumenti a disposizione (compresa l’intelligenza artificiale che può automatizzare i processi amministrativi e aiutare i medici nelle diagnosi) e basarsi su una corretta alfabetizzazione sanitaria, capace di permettere a cittadini e organizzazioni di individuare, comprendere e utilizzare informazioni e servizi sanitari per se stessi e per gli altri.
di Tommaso Tautonico