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ISTRUZIONE DI QUALITA'

Assicurare un’istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti

In Italia la dispersione scolastica passa dal 14,7% nel 2018 al 13,1% nel 2021, a fronte di una media Ue del 9,7%. Permangono divari di genere più forti che negli altri Paesi europei e allarmanti disparità sociali e territoriali con riferimento alla qualità degli apprendimenti.

Notizie

Parlamento europeo: per raggiungere gli SDGs serve un'istruzione di qualità

Dopo il Rapporto della Commissione indipendente sull’uguaglianza sostenibile, Strasburgo si esprime su giovani e mercato del lavoro, richiedendo riforme e investimenti strutturali, con particolare attenzione ai Pvs. 25/3/2019

“Un’istruzione inclusiva ed equa, lo sviluppo della tecnologia, il finanziamento a ricerca e innovazione sono strumenti particolarmente importanti per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ma la governance deve migliorare, soprattutto in vista dei traguardi al 2020 e 2030”. Così il Parlamento europeo, nella risoluzione Annual strategic report on the implementation and delivery of the Sustainable Development Goals, pubblicata il 14 marzo 2019, evidenzia il ruolo cardine giocato da istruzione, ricerca e imprese nel raggiungimento degli SDGs, spronando la Commissione europea e i singoli Stati ad agire con interventi strutturali.

“Riconosciamo l’istruzione di qualità come settore di riferimento di alto livello in molti Stati membri, e valutiamo la formazione tecnica e professionale veicoli essenziali per l'occupazione delle fasce giovanili e l’accesso a posti di lavoro qualificati” dichiara il Parlamento. Per rendere concreto questo obiettivo, Strasburgo chiede “maggiori investimenti per migliorare il livello dell'istruzione e le relative infrastrutture, riducendo le disparità, con particolare attenzione alle regioni meno sviluppate”. 

La direzione intrapresa dal Parlamento conferma le linee guida già espresse dal Rapporto della Commissione indipendente sull’uguaglianza sostenibile, redatto in novembre per conto del Gruppo parlamentare dell’Alleanza progressista di socialisti e democratici al Parlamento europeo. Il Rapporto lancia infatti un appello all’azione concreta per un cambiamento radicale dell’Europa, attraverso 110 proposte politiche “che possono essere perseguite dai partiti progressisti e da altri attori nel corso della prossima legislatura (2019-2024), e integrate con un approccio alla governance europea profondamente diverso, basato su un nuovo patto di sviluppo sostenibile”.

Partendo da un dato molto allarmante sulla disoccupazione giovanile (in Europa quasi un terzo dei giovani è povero o rischia di diventarlo) il Rapporto sosteneva l’importanza nevralgica di fornire alle nuove generazioni le competenze per affrontare un futuro incerto. Lo scopo, tanto del rapporto quanto delle nuove risoluzioni Ue, è dunque quello di riformare il mercato del lavoro, dotando i cittadini, in particolare le generazioni più giovani, delle competenze necessarie per analizzare criticamente e in maniera integrata i molteplici aspetti collegati alla sostenibilità, “trasformando le nuove sfide in opportunità lavorative” come afferma Enrico Giovannini, portavoce ASviS e membro della Commissione che ha redatto il Rapporto. In questo modo, i mutamenti del nostro tempo (globalizzazione, rivoluzione digitale, crisi ecologica e insostenibilità dei sistemi economici contemporanei) potranno essere affrontati formando anche nuove figure professionali, come sustainability manager, sustainability ambassador, community engager, communication specialist, research advisor.

A questo proposito, evidenziando il bisogno di riforme nell’istruzione quanto nel mercato del lavoro, la risoluzione di Strasburgo incoraggia la Commissione e gli Stati membri ad affrontare gli obiettivi del goal 8 (lavoro dignitoso e crescita economica) in modo più sistematico”, richiedendo miglioramenti nella capacità di produzione, generazione di reddito, industrializzazione, consumo e modelli di produzione sostenibili. 

Anche la ricerca, nell’analisi del Parlamento uropeo, viene individuata come campo d’azione di grande importanza. “Centri di ricerca, sviluppo, innovazione e incubatori Ue sono importanti per sostenere le strutture di sviluppo sostenibile”. La Commissione e gli Stati membri devono dunque promuovere legami più stretti tra ricerca e imprese al fine di consentire lo scambio delle migliori pratiche e stimolare l'innovazione. Strasburgo sottolinea per questo settore la necessità di finanziamenti e approcci strategici, considerando che l’innovazione richiede spesso investimenti ad alta intensità di capitale e alto rischio.

Il Parlamento riconosce inoltre l’importanza delle micro, piccole e medie imprese, delle cooperative, dei modelli imprenditoriali inclusivi come motori di crescita, occupazione e innovazione locale, invitando la Commissione e gli Stati membri a incoraggiare l'emergere di nuovi modelli imprenditoriali e promuovere l’utilizzo di tecnologie innovative come l'intelligenza artificiale.

Per raggiungere un’uguaglianza non solo di obiettivi ma anche di mezzi, Strasburgo richiede infine che la Commissione rivolga un’attenzione particolare alla facilitazione dei meccanismi per il trasferimento tecnologico nei Paesi in via di sviluppo, passaggio essenziale per un cambiamento concreto e tangibile anche nelle regioni meno sviluppate.

di Flavio Natale 

lunedì 25 marzo 2019

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