Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Progetti e iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Cina: da gennaio 2018 messa al bando dell'avorio per salvare l'Elefante africano

L'86% degli intervistati cinesi si è detto a favore del provvedimento che entrerà in vigore entro la fine dell'anno anche se solo il 19% ricorda dell’esistenza di regole sul commercio di zanne e corni: lo studio di GlobeScan commissionato da Traffic e Wwf.

Addio al commercio illegale di zanne e corni: la decisione sul bracconaggio da parte della Cina, il Paese ad oggi con la maggiore richiesta d'avorio, segna una svolta globale. Dalla fine di dicembre 2017, infatti, il gigante asiatico ha disposto la chiusura del mercato interno. Per questo, secondo diversi esperti della comunità internazionale, questa storica messa al bando prefigura un passaggio epocale che aiuterà a fermare i bracconieri in tutto il mondo, salvando le popolazioni di Elefante africano.

Sono alcune delle conclusioni a cui è arrivata l'indagine “Demand under the Ban: China ivory consumption research 2017 (La domanda ai tempi del bando: indagine 2017 sul consumo di avorio in Cina”) commissionata all'agenzia di consulenza indipendente GlobeScan da parte di Traffic e Wwf a proposito della svolta cinese sul commercio di zanne, corni e altri tessuti ossei entro fine dicembre 2017. Così la più grande ricerca mai realizzata prima in materia studia l'attività dei consumatori di avorio attraverso il monitoraggio di 15 città i cui mercati sono tra i più attivi in Cina, scoprendo come tale mercato sia crollato nell'ultimo triennio in megalopoli quali Pechino e Chengdu, dove vigono normative più severe e stringenti.

Tuttavia nel rapporto non mancano preoccupazioni e indicazioni che sottolineano le criticità per l'implementazione e il potenziamento di mezzi e strumenti per la corretta gestione del nuovo quadro normativo. Tra i maggiori scogli da arginare, infatti, c'è proprio la mancanza di una corretta ed esaustiva informazione, per cui si incorre nel paradosso per cui da una parte l'86% degli intervistati cinesi si è detto favorevole alla misura ritenendola efficace, dall'altra molti dei cittadini interpellati non erano affatto a conoscenza dell’imminente messa al bando: appena il 19% di loro sapeva  dell’esistenza di regole sul commercio d’avorio e solo quando sollecitati, nel 46% dei casi, ricordavano queste misure.

“La Cina ha dimostrato una forte leadership su questo pressante tema, in una regione flagellata dal commercio illegale di fauna selvatica, che è esacerbato dal mercato legale”,  dichiara Margaret Kinnaird, Wwf Wildlife practice leader, “È un grande passo e un grande impegno per assicurare un futuro all’Elefante africano. Tuttavia, è chiaro che i prossimi mesi saranno assolutamente critici per l’applicazione effettiva del bando e la sua comunicazione. Ma siamo fiduciosi che chiudendo le porte del più grande mercato legale di avorio, inizieremo il 2018 un passo più vicini a creare un mondo in cui la domanda di avorio è fortemente ridotta”, chiosa Kinnaird.

Se il contributo della Cina al superamento di questi flussi illegali è di primo peso, non bisogna perdere di vista i molti Paesi dove il commercio di avorio non è regolamentato o le leggi sono disattese o poco chiare. E' il caso del Giappone, in cui si registra un aumento significativo delle esportazioni illegali di avorio e ben 2,42 tonnellate sono state sequestrate tra il 2011 e il 2016, come denuncia Tomomi Kitade, uno degli autori del report commissionato da Wwf e Traffic "Ivory Towers": “I risultati mostrano che il grandissimo e mal regolato mercato interno d’avorio del Giappone sta contribuendo al commercio illegale, un problema che necessita di normative più severe” conclude Kitade.

di Elis Viettone

giovedì 28 dicembre 2017

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