Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Progetti e iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Sono le famiglie a influenzare di più la violenza verbale dei minorenni

Nel mondo abuso psicologico sul 36% dei minori, è la forma di maltrattamento più diffusa. Al Sud Italia Regioni meno sicure per l’infanzia. Cesvi chiede di educare al linguaggio positivo: “Le parole possono ferire, ma anche guarire”.  9/7/24

martedì 9 luglio 2024
Tempo di lettura: min

La violenza verbale, come insulti e denigrazione, danneggia la crescita dei bambini, influenzando negativamente la percezione di sé e i comportamenti appresi, che si manifestano anche in età adulta.
L’abuso psicologico è di fatto la forma di maltrattamento più diffusa al mondo (rispetto ad abuso fisico, sessuale e trascuratezza) e, secondo i dati Oms, riguarda il 36,1% dei minori. Prevenire questo fenomeno richiede investimenti nell'educazione alla cura e al linguaggio positivo per bambini, genitori e comunità educante.

La violenza verbale è il focus della sesta edizione “Indice regionale sul maltrattamento e la cura all'infanzia in Italia, presentata da Cesvi il 3 luglio, che titola "Le parole sono importanti" ed esplora l'impatto del linguaggio abusante.

Il maltrattamento dei minorenni in famiglia avviene in un quadro in cui in generale nel nostro Paese i reati contro i minori sono in aumento: +8% nel 2021 rispetto al 2020, toccando il numero di casi più alto mai registrato. Tra le forme di maltrattamento individuate per i minorenni, il 40,7% delle vittime è colpito dalla patologia delle cure (incuria, discuria e ipercura), il 32,4% da violenza assistita, il 14,1% da maltrattamento psicologico, il 9,6% da quello fisico e il 3,5% da quello sessuale.

Per questo motivo, Cesvi ha evidenziato la necessità di migliorare l'ambiente familiare, scolastico, educativo e sociale in cui crescono le bambine e i bambini. L'edizione 2024 riflette ancora l'impatto della pandemia, ma anche i primi segnali di ripresa. Un recupero comunque faticoso e in un contesto di incertezza geopolitica ed economica, che disorienta i più giovani e rende difficile trovare risposte adeguate.

La metodologia

L'Indice classifica le Regioni utilizzando 64 indicatori relativi a fattori di rischio e servizi offerti, aggregati in:

  1. indice di contesto dei fattori di rischio (per adulti e minorenni)
  2. indice dei servizi (per adulti e minorenni)
  3. indice territoriale generale per capacità (aggregazione di 1 e 2)

L'Indice valuta come il contesto socioeconomico e i servizi regionali influenzino il benessere o la vulnerabilità dei bambini al maltrattamento, evidenziando che le amministrazioni locali possono prevenire e contrastare il fenomeno con interventi mirati.


DA FUTURANETWORK.EU 
GLI ABUSI SUI MINORI ONLINE SONO UN FENOMENO IN CRESCITA, ANCHE A CAUSA DELL’AI


L'Indice dei fattori di rischio e dei servizi: la classifica regionale

I risultati portano a galla le differenze regionali, mostrando un’Italia divisa: al Sud le Regioni sono meno sicure per le bambine e i bambini a causa di maggiori fattori di rischio e carenza di servizi. I fattori di rischio sono legati a comportamenti e scelte personali e i cambiamenti significativi si manifestano solo nel medio-lungo termine.

Le Regioni con contesti meno problematici in termini di maltrattamento all'infanzia sono Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto. Le Regioni con maggiori criticità sono Campania, Puglia, Sicilia e Calabria.

L'Indice dei servizi per la prevenzione e la cura del maltrattamento all'infanzia posiziona l'Emilia-Romagna come la Regione con la migliore dotazione strutturale, seguita da Veneto, Toscana, Valle d'Aosta, Umbria e Sardegna. Le Regioni con maggiori criticità sono Puglia, Calabria, Sicilia e Campania.

 

Analisi delle capacità e indice del maltrattamento regionale

L'analisi delle sei capacità che compongono l'Indice evidenzia i punti di forza e di debolezza di ogni territorio. L'Emilia-Romagna eccelle nella capacità di cura e di accesso alle risorse, il Trentino-Alto Adige nella capacità di acquisire conoscenza e sapere, il Veneto nella capacità di lavorare, e la Toscana nella capacità di vivere una vita sana.

Puglia, Sicilia e Campania si posizionano tra la 13esima e la 20esima posizione per tutte le capacità, confermando criticità sistemiche, ma mostrando anche segnali di progresso su specifici indicatori. In Italia, l'Emilia-Romagna si conferma come la Regione con la migliore capacità di affrontare il maltrattamento all'infanzia, grazie a una sintesi efficace tra fattori di rischio e servizi. Seguono Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, che mantengono le stesse posizioni della precedente edizione, insieme a Lombardia. Le Regioni con maggiori criticità rimangono Sicilia e Campania.

 

Il ruolo del linguaggio

Esperti e operatori intervistati da Cesvi sottolineano che la violenza verbale ha gravi conseguenze sulla salute mentale delle bambine e dei bambini, ritardando lo sviluppo del linguaggio nei più piccoli e causando aggressività, bullismo e comportamenti sessualizzati negli adolescenti. La violenza verbale dei giovani può essere influenzata dai social media, dai coetanei e dalla musica, ma soprattutto dall'ambiente familiare, dove problemi di comunicazione tra genitori e figli e tra i genitori stessi possono portare a casi di violenza verbale assistita. Questo abuso è spesso legato a pratiche educative arcaiche, con genitori che, inconsapevoli del danno, usano insulti "affettuosi" o "educativi".

“Le parole possono ferire, ma anche guarire”, dice il Rapporto. Riconoscerne il valore è cruciale per prevenire e curare il maltrattamento all'infanzia. Parole affettuose e gentili rafforzano i fattori protettivi, aiutano a superare i traumi e contribuiscono a uno sviluppo armonioso dei bambini, promuovendo modelli educativi più attenti al loro benessere.

Le proposte Cesvi su prevenzione, contrasto e cura

È sempre più urgente adottare strategie multidimensionali e di medio-lungo termine per superare le disuguaglianze territoriali e rafforzare la resilienza come fattore protettivo prioritario. Questo richiede la formazione e sensibilizzazione di operatori e famiglie, e investimenti in un capitale sociale solidale e inclusivo. Cesvi propone di: investire in azioni integrate di prevenzione e contrasto; promuovere la formazione dei professionisti; favorire il monitoraggio e la condivisione dei dati; sensibilizzare la comunità promuovendo una cultura della non violenza e un’educazione positiva.

Scarica il Rapporto

 

di Monica Sozzi

 

Fonte copertina: liudmilachernetska, da 123rf.com

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