Cop 29
19 novembre, il G20 atterra a Baku
La giornata di oggi è dedicata all’alimentazione, all’agricoltura e all’acqua. Ma di nuovo si parlerà soprattutto di finanza.
La dichiarazione finale del G20. Nella notte, i Capi di stato e di Governo del G20, riuniti a Rio De Janeiro hanno rilasciato la dichiarazione finale del Vertice G20 2024. Potete leggerla qui.
Dal G20 segnali positivi su finanza. I Paesi del G20 hanno espresso il loro sostegno a un accordo finanziario forte alla Cop 29, compresa la necessità di “accelerare la riforma dell'architettura finanziaria internazionale in modo che possa rispondere alla sfida urgente dello sviluppo sostenibile, del cambiamento climatico e degli sforzi per eliminare la povertà”. I Paesi G20 potrebbero anche prendere in considerazione nuove tasse sul trasporto marittimo, sull'aviazione e sui grandi patrimoni. Insieme, queste misure potrebbero generare risorse per circa 150 miliardi di dollari all’anno. Un approfondimento sulla tassazione internazionale lo trovi qui.
Ida, questa sconosciuta. Un messaggio importante dal G20 viene dal supporto per nuovi contributi per il Fondo per lo sviluppo di Banca mondiale (Ida), che include l’allargamento della base dei donatori. Può essere questo un modello per l’Ncqg? Vedremo un nuovo contributo dell’Italia a Ida come richiesto dalle principali organizzazioni di sviluppo italiane? Ieri il presidente degli Stati uniti Joe Biden ha promesso uno stanziamento record di 4 miliardi di dollari per Ida. Sempre per lo stesso Fondo, la Norvegia ha promesso oltre 4 miliardi, superando gli Stati uniti. La Repubblica di Corea di incrementare il proprio contributo del 45%. Nelle prossime ore potrebbero arrivare annunci di altri Paesi. Maggiori informazioni su cos’è l’Ida e perché è importante per la finanza climatica, le abbiamo raccolte qui.
Dal G20 segnali meno positivi sulle emissioni. Nella dichiarazione finale non appare un chiaro indirizzo sull’uscita dei combustibili fossili. Questo è il messaggio più preoccupante per il clima. Vedremo se venerdì – forse – a Baku si potrà riaffermare questo principio, riconfermando gli impegni di Dubai.
Sempre al G20, l’Unione europea e il Sud Africa lanciano la campagna “Scaling up renewables in Africa”. Obiettivo: mobilitare investimenti per lo sviluppo delle rinnovabili nel continente africano. L’Africa possiede un potenziale di sviluppo di energie rinnovabili enorme. Secondo il nostro scenario, la sola regione del Nord Africa ha un potenziale di sviluppo tale da poter soddisfare la domanda energetica attuale e stimata al 2030 di Europa e Africa. Con la nomina di una nuova Commissaria europea per il Mediterraneo e un nuovo Patto per il Mediterraneo atteso nei prossimi mesi, Bruxelles sembra guardare sempre più a sud nella sua strategia di politica estera. L’Italia, al centro di queste nuove rotte energetiche e commerciali è perfettamente posizionata per garantire un allineamento delle varie iniziative europee all’interno di un approccio strategico coordinato e di medio-lungo periodo. Tutto questo può concretizzarti attraverso l’iniziativa Teramed.
Le richieste della società civile del Mediterraneo. Nella mattinata di lunedì a Baku, l’Arab network for environment and development (Raed) ha guidato una mobilitazione riunendo diversi gruppi della società civile della regione del Mediterraneo. La richiesta, a gran voce, è stata per un supporto verso l’iniziativa TeraMed, sottolineando la necessità di puntare sullo sviluppo pulito e sostenibile per costruire resilienza in una regione particolarmente esposta agli impatti del clima. Leggi il comunicato stampa qui.
Simon Stiell su adattamento. Ieri si è tenuto il dialogo di alto livello sui Piani nazionali di adattamento, aperto da un discorso di Simon Stiell, nel quale, il Segretario esecutivo dell'Unfccc, ha sottolineato con rammarico la mancanza di progressi sostanziali sull’adattamento. Stiell ha chiesto a tutti i Paesi di dotarsi di un Piano per l’adattamento entro la fine del 2025, con data di attuazione fissata al 2030. Il segretario ritiene i Piani fondamentali per aumentare la resilienza, aggiungendo che dovrebbero essere di interesse nazionale per tutti i Paesi.
Italia impegnata nel digitale e nella transizione nel Sud Globale. Con un evento svoltosi al Padiglione Italia, sabato 16 novembre, l'Agenzia internazionale per l'energia (Iea), il ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica (Mase) e il Programma ambientale dell'Onu (Unep) hanno fatto il punto sull'iniziativa congiunta 3Den per la modernizzazione digitale e l'efficientamento delle reti e dei consumi elettrici. La prima fase di 3Den ha permesso di sviluppare progetti pilota in diversi Paesi nei settori dell'industria (Marocco) e delle reti intelligenti (Brasile, Colombia, India), con la cooperazione di aziende, centri di ricerca e popolazione locale. Nel 2025 si aprirà la seconda fase, questa volta pienamente incentrata sull'Africa e inquadrata all’interno del Piano Mattei, che si concentrerà sulla digitalizzazione dell'agricoltura e l'efficientamento delle reti elettriche urbane, in un'ottica di resilienza delle attività produttive e di razionalizzazione dei consumi energetici.
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Il negoziato, in pillole:
Cosa è successo ieri. Poco. La presidenza azera ha definito le modalità di lavoro per la seconda settimana, con l'intenzione di condurre il confronto su tre livelli: i ministri sulle questioni politiche, i tecnici sui testi, e la presidenza nelle consultazioni con le Parti. La presidenza ha fissato la scadenza per la parte tecnica del negoziato a mercoledì 20, domani. Restano profonde divisioni sulla mitigazione. Per quanto riguarda l'Ncqg, ai ministri è stato chiesto di affrontare innanzitutto le questioni relative alla struttura del pacchetto finanziario, alla sua quantità e alla definizione dei donatori.
Il pacchetto Cop 29. In discussione un cosiddetto “Cop 29 package”, ovvero una lista di priorità che potrebbero definire il successo di questa Cop. All’interno del pacchetto troviamo la mitigazione, la finanza e l'adattamento, nonché elementi chiave sulla transizione equa, le questioni genere e i diritti umani. Il Brasile e il Regno Unito sono stati incaricati di sostenere e consigliare la presidenza nella cura di questa lista di priorità. In cima alla lista, sabato, oltre 125 Paesi hanno chiesto di mettere l’attuazione di quando deciso a Cop 28 lo scorso anno.
Cosa aspettarsi oggi. La presidenza ha chiesto che alcuni testi siano pronti entro questa sera, in vista di una plenaria di bilancio. Eventi chiave da seguire: ministeriale di alto livello sul finanziamento dell'adattamento, diversi eventi su natura e alimentazione, tra cui il lancio dell'iniziativa climatica Harmoniya di Baku per gli agricoltori.
Le coppie ministeriali. Nelle Cop le consultazioni sono guidate da coppie di ministri. Un po’ come accade con i co-chair dei tavoli negoziali. Le consultazioni ministeriali sono iniziate ieri nel pomeriggio e andranno avanti fino a questa sera. Le coppie ministeriali sono:
- Ncqg: Yasmine Fouad (Egitto) e Chris Bowen (Australia).
- Adattamento: Eamon Ryan (Irlanda) e Franz Tattenbach (Costa Rica).
- Articolo 6: Grace Fu Hai Yien (Singapore) e Simon Watts (Nuova Zelanda).
- Mitigazione: Tore Onshuus Sandvik (Norvegia) e Dion Travers George (Sudafrica).
Fonte copertina: Cop 29