Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Progetti e iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Il tracollo del commercio globale sospinto dalla discesa delle materie prime

L’Unctad prevede per il secondo trimestre una flessione del 27%. Una brusca frenata, per un settore penalizzato dal crollo dei prezzi delle commodities e dall’incertezza sulla portata della crisi economica. 19/5/20

La Pandemia sta causando uno shock senza precedenti sul commercio globale. Secondo gli ultimi dati della Conferenza delle Nazioni unite sul commercio e lo sviluppo (Unctad), pubblicati il 13 maggio in un rapporto congiunto di 36 organizzazioni internazionali, la diffusione del Covid-19 ha ridotto i valori del commercio globale del 3% nel primo trimestre del 2020. La flessione dovrebbe accelerare nel secondo trimestre raggiungendo il 27% rispetto al periodo precedente.

Secondo il Rapporto, il calo del commercio globale è accompagnato da una forte diminuzione dei prezzi delle materie prime, scesi precipitosamente dal dicembre dello scorso anno. La Pandemia ha colpito sia la domanda che l’offerta di commodities: effetti diretti da arresti e interruzioni delle catene di approvvigionamento, effetti indiretti per il blocco della crescita economica. L’indice dei prezzi delle materie prime del libero mercato dell’Unctad (Fmcpi), che misura i movimenti dei prezzi delle materie prime esportate dalle economie in via di sviluppo, ha perso l’1,2% del suo valore a gennaio, l’8,5% a febbraio e un enorme 20,4% a marzo. Il crollo registrato a marzo è stato un record nella storia del bollettino dei prezzi dell’Unctad. A confronto, durante la crisi finanziaria del 2008 la massima diminuzione da un mese all’altro fu del 18,6%. All’epoca, osserva l’Unctad, la decrescita durò sei mesi. Preoccupa invece il fatto che la durata e la portata dell’attuale “tendenza decrescente riguardo ai prezzi delle materie prime e al commercio globale rimanga incerta”.

Il petrolio, in particolare, che muove di fatto industrie e mezzi di trasporto delle merci, ha subito le peggiori conseguenze, risentendo del calo di domanda proveniente dall’Asia e in particolare dalla Cina. I prezzi del greggio sono crollati da gennaio, raggiungendo un minimo storico ad aprile, con alcuni benchmark scambiati a livelli negativi. Secondo il Commodity markets outlook pubblicato ad aprile dalla Banca mondiale, i prezzi del petrolio dovrebbero raggiungere una media di 35 dollari al barile nel 2020, con un calo del 43% rispetto alla media del 2019. Secondo l’Opec, tuttavia, i valori torneranno a crescere già entro la seconda metà di quest’anno, raggiungendo i 40 dollari al barile.

Anche i prezzi della gomma naturale e del platino, entrambi fortemente utilizzati dall’industria dei trasporti, sono crollati. L’arresto dell’attività economica ha messo a dura prova le materie prime industriali, come il rame e lo zinco, e quest’anno i prezzi dei metalli dovrebbero scendere. Una decelerazione della crescita economica in Cina, che rappresenta metà della domanda globale di metallo, peserà sui prezzi dei metalli industriali. D’altro canto, in controtendenza rispetto alle altre materie prime, l’oro, bene rifugio per eccellenza, ha raggiunto il prezzo massimo da febbraio 2013, anche se poi ha subito una brusca correzione di prezzo. Nel complesso, i prezzi dell’energia, che includono anche gas naturale e carbone, dovrebbero essere in media inferiori del 40% nel 2020, anche se è previsto un considerevole rimbalzo l’anno prossimo.

Il mercato delle materie prime agricole ha mostrato di reggere meglio alla crisi, con un calo dei prezzi intorno al 4%. Hanno fatto eccezione la gomma, che è calata fortemente, e il riso, che è aumentato a causa del peggioramento delle condizioni delle colture e alcune restrizioni commerciali. Come osserva la Banca mondiale, “si prevede che i prezzi agricoli rimarranno sostanzialmente stabili nel 2020, poiché i livelli di produzione e le scorte della maggior parte degli alimenti di base sono ai massimi livelli”. Allo stesso modo, la produzione di prodotti agricoli, in particolare la prossima stagione, potrebbe essere influenzata da interruzioni nel commercio e nella distribuzione di fattori produttivi come fertilizzanti e pesticidi. D’altronde gli ostacoli alle catene di approvvigionamento hanno già influenzato le esportazioni da alcuni mercati emergenti e lo sviluppo di economie di prodotti deperibili come fiori, frutta e verdura.

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Unctad

Banca mondiale

 

di Andrea De Tommasi

martedì 19 maggio 2020

Aderenti