Cronache della Cop 27 - Mercoledì 9, la giornata tematica sulla finanza
I Paesi in via di sviluppo esprimono frustrazione per il mancato rispetto degli impegni assunti da quelli sviluppati. Jeffrey Sachs: “L’era dell'impunità sull'inquinamento da combustibili fossili da parte dei Paesi ricchi è finita”.
In tema di finanza, man mano che i Paesi adeguano i loro impegni finanziari, il settore privato è attratto dalle innumerevoli opportunità offerte dalla decarbonizzazione generalizzata. In un Rapporto di oggi l’Onu rende noto che le promesse fatte a Glasgow da parte di aziende, banche e città di raggiungere emissioni nette zero spesso equivalgono a poco più di un greenwashing. Il Rapporto respinge anche l'uso di crediti di carbonio a basso costo per compensare le emissioni (offsetting).
Nel settore pubblico, non si può che cominciare dal presidente della Banca Mondiale, David Malpass. Sostiene di non essere un negazionista del cambiamento climatico. Nominato da Donald Trump, aveva precedentemente affermato di non sapere nemmeno dire se accettava la scienza del clima. Per la Cina Xie Zhenhua ha detto che il principio della responsabilità comune ma differenziata assolve la responsabilità storica della Cina, che è comunque disposta a dare il suo contributo. John Kerry, per gli Usa, ha presentato una nuova iniziativa globale di scambio di crediti di carbonio, chiamata Energy Transition Accelerator. Genererà finanziamenti attraverso crediti di carbonio volontari di alta qualità.
L'economista Jeffrey Sachs ha affermato che l'era dell'impunità sull'inquinamento da combustibili fossili da parte dei Paesi ricchi è finita e un tribunale internazionale si pronuncerebbe a favore dei Paesi in via di sviluppo se fossero in grado di citare in giudizio per perdite e danni. Il Regno Unito ha affermato che consentirebbe alcune dilazioni del pagamento del debito per i Paesi colpiti da disastri climatici, mentre Austria e Nuova Zelanda hanno presentato nuovi finanziamenti per perdite e danni.
In un evento presso il padiglione ucraino, Bill McKibben, ambientalista americano e fondatore di 350.org, ha dichiarato: “Quest'anno abbiamo compreso appieno il legame tra combustibili fossili e fascismo. Putin non avrebbe potuto invadere l'Ucraina senza i profitti del petrolio e del gas”. Secondo Svitlana Krakovska, scienziata ucraina dell’Ipcc, nessun combustibile fossile dovrebbe essere utilizzato per ricostruire l'Ucraina.
Oggi i negoziatori si sono chiusi dentro le loro stanze. All'esterno le autorità egiziane sono sempre più sotto pressione per fornire risposte su dove si trovi Abd el-Fattah e se è ancora vivo. Nei negoziati a livello tecnico, i Paesi in via di sviluppo hanno espresso frustrazione per il mancato rispetto degli impegni assunti dai Paesi sviluppati. Questi includono un obiettivo fissato a Glasgow nel 2021 per almeno raddoppiare il finanziamento dell'adattamento rispetto ai livelli del 2019 entro il 2025. I Paesi in via di sviluppo hanno lamentato i processi lenti nell'accreditare i nuovi organismi di attuazione nell'ambito del Green Climate Fund e nel far decollare i progetti e ciò che alcuni hanno ritenuto essere i criteri di ammissibilità esclusivi per ricevere finanziamenti.
Al livello dei ministri si è discusso in merito alla quantificazione dei finanziamenti per il clima. Molti Paesi hanno sottolineato la necessità di semplificare e accelerare i processi di accreditamento al Fondo per l’adattamento. In materia di quantificazione i ministri hanno suggerito che l'obiettivo dovrebbe essere fissato quantomeno a un livello che rifletta l'entità dei finanziamenti necessari per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi.
Aggiornamenti quotidiani a cura di Toni Federico, coordinatore del Gruppo di lavoro "Energia e Clima" (Goal 7-13) dell’ASviS e del Comitato tecnico-scientifico della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Leggi gli approfondimenti sul sito del Comitato.