Cronache della Cop27 - Sabato 12, la giornata dell’adattamento e dell’agricoltura
Nonostante la crisi climatica stia già danneggiando le forniture alimentari, solo il 3% dei finanziamenti pubblici per il clima è andato al cibo. Le due visioni opposte alla Conferenza: l’agricoltura industrializzata e i piccoli imprenditori a km zero.
I quattro giovani che hanno interrotto per pochi secondi il discorso di Joe Biden venerdì sono stati espulsi dalla Cop 27. È stata autorizzata una manifestazione di alcune centinaia di persone all'interno della Cop 27, ma non è stato loro permesso di marciare in massa per le strade.
È la prima giornata in assoluto dedicata in una Conferenza delle Parti all'adattamento, materia strettamente intrecciata con gli usi del suolo e quindi con l'agricoltura. Un terzo delle emissioni globali di gas serra proviene dai sistemi alimentari industrializzati e dagli effetti devastanti che la crisi climatica sta avendo su agricoltura e sicurezza alimentare. 37 milioni di persone nel Grande Corno d'Africa rischiano la fame dopo quattro siccità consecutive; inondazioni senza precedenti hanno colpito le principali regioni agricole del Pakistan e le temperature da record in tutta Europa hanno portato a una drastica riduzione dei raccolti. La guerra in Ucraina ha causato carestie e aumenti dei prezzi di grano, semi oleosi e fertilizzanti. Molti hanno affermato che i governi devono fare di più sulla riforma dell'agricoltura, facendo riferimento al Koronivia Joint Work on Agriculture, una iniziativa dell’Onu per aiutare a contrastare il riscaldamento globale agendo su suolo, uso dei nutrienti, acqua, bestiame, metodi per valutare l'adattamento e le dimensioni socioeconomiche e di sicurezza alimentare nei settori agricoli.
Alla Cop 27 si confrontano due visioni opposte per i sistemi alimentari. Nelle sale negoziali, l'agenda promuove l'agricoltura industrializzata e un maggiore sostegno pubblico-privato. Altrove hanno avuto voce i piccoli imprenditori della sostenibilità e del km zero. Il fragile sistema alimentare globale sta fallendo per quanto riguarda l'ambiente, la sicurezza alimentare, la salute umana e il benessere degli animali. Circa un terzo delle emissioni globali di gas serra proviene dal sistema alimentare, il 71% di queste è dovuto all'agricoltura e al cambiamento dell'uso del suolo (deforestazione, fertilizzanti, emissioni di metano). Almeno il 90% dei 540 miliardi di dollari di sussidi alimentari globali sono stati ritenuti dannosi per il pianeta, secondo una ricerca dell’Onu. Gran parte della popolazione mondiale è denutrita o in sovrappeso, il che indica che non stiamo producendo o mangiando bene, ha affermato la Global Alliance for the Future of Food. Nonostante la crisi climatica stia già danneggiando le forniture alimentari, finora solo il 3% dei finanziamenti pubblici per il clima è andato al cibo e gli annunci di oggi suggeriscono che gran parte dei nuovi soldi che usciranno dalla Cop 27 proverranno dal settore privato.
A proposito di soldi, è inevitabile che le polemiche si accumulino su Biden che non ha parlato di loss and damage, un complemento ineludibile del discorso sull'adattamento, anch'esso piuttosto trascurato. John Kerry, chiamato in causa, ha affermato che gli Stati Uniti sono totalmente favorevoli alle iniziative per affrontare perdite e danni, e pronti a discutere la questione in dettaglio. Sulla questione se la Cina debba pagare per perdite e danni alle nazioni più povere, non ha nominato la Cina ma si è riferito indirettamente a chi ha il dovere di contribuire.
Nelle stanze del negoziato diversi gruppi di Paesi in via di sviluppo hanno ribadito la loro richiesta di istituire una struttura finanziaria per perdite e danni e hanno definito una chiara tabella di marcia per garantirne la piena operatività entro il 2024. Se ne parlerà in settimana.
Aggiornamenti quotidiani a cura di Toni Federico, coordinatore del Gruppo di lavoro "Energia e Clima" (Goal 7-13) dell’ASviS e del Comitato tecnico-scientifico della Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Leggi gli approfondimenti sul sito del Comitato.