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Save the Children: 4 bambini su 5 vivranno almeno un evento climatico estremo
Dal Child Atlas, la nuova piattaforma sulla disuguaglianza infantile nel mondo, emergono cinque allarmanti tendenze entro il 2030. L’ong chiede ai governi di impegnarsi su pianificazione, sistema finanziario e investimenti. 28/9/23
Il mondo stenta a raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) delle Nazioni Unite entro il 2030, mettendo così a rischio la vita e il futuro di milioni di bambini e bambine. Lo dichiara Save the Children in occasione del lancio di Child Atlas, il nuovo strumento di raccolta dati che mette in luce le disuguaglianze dei bambini nel mondo. Lanciato in occasione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, Child Atlas è una piattaforma in grado di far visualizzare, confrontare, analizzare e comprendere le condizioni di bambine e bambini in tutto il mondo.
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Per la prima volta una piattaforma mette a disposizione del pubblico dati di alta qualità, riuniti in un’unica piattaforma capace di integrare data set diversi, esposti in maniera disaggregata, sottolineando le disuguaglianze negli indicatori chiave dello sviluppo infantile. Grazie a questa soluzione è possibile non solo confrontare dati tra Paesi diversi, ad esempio possiamo comparare i tassi di matrimonio precoce in Nigeria con quelli in Bangladesh, ma anche indagare, ad esempio, se la mortalità sotto i cinque anni è più concentrata o meno nei Paesi con una minore copertura dei servizi sanitari di base.
Figura 1. Child Atlas: dati sull’esposizione a eventi climatici estremi
I trend che preoccupano maggiormente. Analizzando i dati dell’Atlante, sottolinea Save the Children, emergono cinque tendenze che colpiranno i bambini nei prossimi sette anni:
- 2 bambini su 5, ovvero 392 milioni di bambini che inizieranno la scuola nei prossimi sette anni, non saranno in grado di leggere e comprendere un testo entro l’età di 10 anni.
- Dei 942 milioni di bambini che si stima nasceranno entro il 2029, 31,6 milioni non sopravvivranno abbastanza per festeggiare il loro quinto compleanno.
- 1 bambino su 5 sarà rachitico a causa della malnutrizione.
- Dei 414 milioni di ragazze che finiranno la scuola primaria entro il 2030, 67 milioni si sposeranno prima di compiere 18 anni.
- 4 bambini su 5, circa 2,6 miliardi, vivranno almeno un evento climatico estremo.
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L’impegno richiesto ai governi. “Gli SDGs sono la migliore bussola di cui disponiamo per tracciare una via d’uscita e costruire un pianeta più verde e più equo per tutti i bambini”, ha dichiarato Inger Ashing, Ceo di Save the Children International. Per questo l’organizzazione internazionale ha chiesto ai governi di impegnarsi su tre fronti.
- Pianificare con chiarezza il percorso che si intende intraprendere: i governi devono annunciare piani chiari, con scadenze precise, costi e finanziamenti a disposizione per raggiungere gli SDGs, incluse le misure per consentire la piena, sicura, significativa e inclusiva partecipazione dei bambini.
- Sbloccare e aumentare i finanziamenti: i governi dovrebbero sbloccare nuovi finanziamenti e spazi fiscali per attuare i piani e fare in modo che il sistema finanziario funzioni, anche attraverso la cooperazione multilaterale e i progetti di solidarietà in linea con quanto previsto dal Goal 17 – “Partnership per gli Obiettivi” e con l’Agenda d’azione di Addis Abeba; Inoltre, i leader mondiali devono mantenere e aumentare gli impegni finanziari sull’assistenza allo sviluppo e sui finanziamenti per il clima (inclusi quelli per perdite e danni), rafforzare i sistemi, le politiche fiscali e di debito, garantendo che i più ricchi paghino la giusta quota e contemporaneamente dare la possibilità ai Paesi a basso reddito di investire nella realizzazione degli Obiettivi di sviluppo sostenibile.
- Incrementare gli investimenti nei confronti dei bambini: investire nei bambini significa garantire finanziamenti maggiori (e migliori) per le reti di sicurezza, i servizi e le politiche essenziali in materia di salute, nutrizione, istruzione e protezione dell’infanzia. Questi investimenti contribuiranno a costruire un mondo più stabile in cui i bambini non solo potranno affrontare i momenti difficili, ma anche raggiungere il loro pieno potenziale.
di Tommaso Tautonico
Fonte copertina: tomsickova, da 123rf.com