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Editoriale: Da un 2018 ricco di successi a un 2019 che ci propone sfide importanti
di Pierluigi Stefanini, presidente dell'ASviS
In meno di tre anni l’ASviS si è affermata come la più grande rete della società civile, ma per mettere davvero l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile abbiamo bisogno di una grande mobilitazione collettiva. 3/1/2019
Affrontiamo il nuovo anno con la forza che ci deriva da un 2018 ricco di realizzazioni. L’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile conta ormai più di 220 organizzazioni aderenti, con la partecipazione di molti dei soggetti più significativi della società civile. È la più grande rete di questo genere che sia mai stata costituita in Italia, tanto da essere considerata un modello da riproporre anche in altri Paesi. I suoi gruppi di lavoro affrontano le sfide dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile, ma anche temi trasversali come la cultura, l’industria, la finanza, avvalendosi dell’apporto di oltre 300 esperti delle organizzazioni aderenti, uniti in un lavoro dialettico per la formulazione di proposte comuni.
L’impegno di elaborazione e di proposta politica dell’ASviS ha visto nel 2018 due momenti fondamentali: prima delle elezioni, l’Alleanza si è confrontata con tutti i partiti e movimenti, sulla base delle sue proposte sintetizzate in un decalogo. Questa azione ha trovato un significativo riscontro nell’adesione alle idee dell’Alleanza da parte di quasi tutte le forze concorrenti alle elezioni. Il 4 ottobre, l’ASviS ha presentato alla Camera dei deputati il suo terzo rapporto sull’Italia e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile, ricco di analisi che, per la prima volta, si estendevano anche alla dimensione regionale.
Il secondo Festival dello sviluppo sostenibile, che si è svolto tra maggio e giugno, ha fatto registrare 702 eventi su tutto il territorio nazionale, oltre il triplo della precedente edizione di questa manifestazione, con un significativo apporto della Rus, la Rete delle università per lo sviluppo sostenibile, e di numerose città come Bologna, Parma, Bari.
L’azione di comunicazione dell’Alleanza si è rafforzata attraverso il sito, che ha visto un traffico raddoppiato rispetto al 2017 con oltre 220mila utenti singoli, e i social media, dove i follower sono cresciuti da 3.500 a oltre 15.700 su Facebook e da 1.650 a 6.800 su Twitter, mentre è stata avviata anche una sistematica comunicazione video attraverso un telegiornale settimanale.
Nel campo dell’educazione allo sviluppo sostenibile, il 2018 ha visto la realizzazione di numerose attività, a cominciare dalla prima Summer School organizzata dall’ASviS a Siena, in collaborazione con altri soggetti. Tra le altre iniziative, ricordiamo il dialogo instaurato con il ministero dell’Istruzione, università e ricerca (Miur) nell’ambito del Protocollo di intesa firmato alla fine del 2016. In particolare, nel corso del 2018 si è realizzata la seconda edizione del concorso nazionale ASviS-Miur per le scuole italiane sugli SDGs, dal titolo “Facciamo 17 Goal. Trasformare il nostro mondo: l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile”. Il corso e-learning che illustra l’Agenda 2030 e il sistema degli SDGs è stato messo a disposizione dei docenti italiani ed è stato seguito da circa 33mila persone, un riscontro più che positivo.
Si è anche rafforzata l’attività dell’ASviS nella realizzazione di strumenti statistici e analitici originali e innovativi per analizzare il percorso verso gli SDGs. Oltre agli indicatori nazionali, quest’anno l’Alleanza ha prodotto anche indicatori compositi per misurare la dinamica dell’Unione europea e dei singoli Paesi. Inoltre in occasione del Rapporto ASviS, sono stati pubblicati gli indicatori compositi che sintetizzano, sulla base di quasi 80 indicatori statistici elementari, l’andamento, per ogni SDG, di ciascuna regione rispetto all’Italia.
Sono passati quasi tre anni da quando la Fondazione Unipolis e l’Università di Roma Tor Vergata, su iniziativa di Enrico Giovannini, costituirono l’ASviS. In questo periodo l’Alleanza è fortemente cresciuta ed è giusto chiederci quali sono le prossime mete. L’impegno maggiore, per portare l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile, è certamente quello di stimolare la politica verso un’azione coordinata per il raggiungimento degli Obiettivi dell’Agenda 2030, un coordinamento che può essere realizzato solo coinvolgendo l’intero governo attraverso la presidenza del Consiglio, perché la sostenibilità non è solo ambientale, ma anche sociale ed economica. Nell’incontro col premier Giuseppe Conte, il 9 ottobre, abbiamo sottolineato la necessità di dare attuazione alla direttiva in tal senso varata dal precedente governo, trovando nel Presidente del Consiglio piena rispondenza.
Dobbiamo poi intensificare il nostro lavoro nella società italiana, rendere le nostre proposte sempre più concrete e stringenti, supportare le Regioni e le Città metropolitane nella elaborazione di propri piani di sviluppo sostenibile. Il mondo delle imprese e della finanza sta progressivamente apprezzando l’importanza della transizione allo sviluppo sostenibile. L’economia circolare sarà in futuro il parametro del successo nella produzione e nel confronto con il mercato. La crescita della “finanza d’impatto”, attenta ai valori dell’ambiente, della socialità e della governance, impone alle imprese nuovi criteri di analisi delle attività nei confronti dei propri stakeholder. Sarà opportuno, seppure in forma semplificata, estendere la rendicontazione non finanziaria anche alle medie imprese, per consentire loro di accedere alla “finanza verde”.
Infine l’Europa. Sappiamo bene che non c’è modo di fare una politica di sostenibilità se manca il concerto europeo. Le prossime elezioni saranno una grande occasione di riflessione e di stimolo per allineare i programmi dei partiti e della futura Commissione agli obiettivi dell’Agenda 2030. L’ASviS come sempre “farà politica” nel modo che le è congeniale: senza scendere in campo direttamente, ma avanzando proposte, confrontandosi con i partiti, difendendo i valori della solidarietà, dell’ambientalismo, della cooperazione internazionale che sono indispensabili per raggiungere gli Obiettivi.
Concludo questa riflessione con un augurio per il nuovo anno e con un invito. Le attività dell’ASviS sono aperte a tutti. A chi fa parte delle organizzazioni aderenti o associate all’Alleanza, ma anche ai singoli cittadini, che possono interagire con noi, proporre eventi per il Festival, partecipare ai nostri programmi. Se davvero vogliamo mettere l’Italia su un sentiero di sviluppo sostenibile, dobbiamo mobilitare le forze migliori della nostra società.