Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Notizie

Riallineare pratiche agricole e tutela della biodiversità conviene, ecco perché

Il 34% delle specie è minacciato dall’espansione agricola. L’Iucn propone di trasformare gli incentivi e i regolamenti dannosi per la natura, sottolineando i benefici economici e ambientali delle misure a favore degli ecosistemi. 6/11/24

mercoledì 6 novembre 2024
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Secondo l'Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn) il futuro della biodiversità globale è strettamente connesso alle pratiche agricole. L’agricoltura occupa attualmente il 37% delle terre emerse, un’estensione che rappresenta un nodo cruciale sia per la conservazione della natura sia per l’economia alimentare mondiale.

Il rapportoAgriculture and conservation”, pubblicato il 9 ottobre, esplora in che modo le coltivazioni e gli allevamenti minacciano la biodiversità, ma anche come possono proteggerla attraverso pratiche di sostenibilità.

Dai dati Iucn emerge che il 34% delle specie è oggi in pericolo a causa dell’espansione agricola. La perdita di habitat, dovuta alla conversione di foreste e praterie in terreni coltivati, rappresenta la causa principale di estinzione, aggravata dall’uso non sostenibile delle risorse idriche, dall’introduzione di specie aliene e dall’inquinamento agrochimico.

La rete Iucn, composta da circa 200 governi e 1.200 organizzazioni, coinvolge esperte ed esperti e Ong locali. Obiettivo è favorire uno scambio continuo di conoscenze e approcci per affrontare le sfide legate all’agricoltura.

I benefici di un nuovo approccio all’agricoltura

Per garantire la produzione del settore agricolo e l’attività di conservazione, il Rapporto propone un “riallineamento” che non sacrifichi la produzione alimentare o i benefici economici. In sostanza occorre ridisegnare incentivi e regolamenti, come i pagamenti per i servizi ecosistemici, uno strumento utile a indirizzare gli sforzi agricoli verso pratiche che rispettino la natura.

L’Iucn sottolinea, inoltre, che le misure a favore della biodiversità sono in grado di garantire significativi benefici economici, basti pensare che potrebbero generare un incremento annuo del Pil globale di almeno 150 miliardi di dollari. D'altro canto, proseguire con modelli agricoli attuali potrebbe comportare costi annui superiori ai 100 miliardi di dollari a causa di danni ambientali irreversibili.

"Il dibattito su come bilanciare agricoltura e conservazione è complicato, sfumato e spesso specifico per ogni Paese. In alcuni casi, proteggere la terra dall'agricoltura è la politica migliore, mentre in altri è quella di rendere i terreni agricoli in armonia con la fauna selvatica. Ma ciò che sappiamo è che i governi spesso supportano sistemi di produzione agricola che possono essere dannosi per specie e habitat. La politica agricola dovrebbe essere riadattata con lo scopo di incentivare la conservazione e la gestione sostenibile della natura. Un’attività che giova alla biodiversità, alla produzione alimentare, al clima e agli obiettivi di carattere economico", ha affermato il vicedirettore generale dell'Iucn, Stewart Maginnis.

Altro elemento critico è il sostegno in termini finanziari che i governi indirizzano verso pratiche agricole nocive alla natura. Troppo spesso, come evidenzia il Rapporto, i finanziamenti supportano attività dannose per la biodiversità e gli habitat, per questo occorre reindirizzare gli incentivi verso tecniche agricole sostenibili capaci di donare benefici multipli all’ambiente e all’economia.

Il Rapporto dell'Iucn,  tenendo conto dei dati basati sulla Lista rossa delle specie a rischio estinzione, per la prima volta rivela che il cambiamento delle pratiche agricole negli ultimi tre decenni ha portato a un aumento dell'1% del rischio di estinzione e che oltre il 45% delle opportunità globali di ridurre il rischio di estinzione delle specie passa dal modo in cui viene implementata l'agricoltura.

Il documento presenta, infine, anche 15 casi di studio da Paesi come Vietnam, Etiopia e Arabia Saudita, che dimostrano come le soluzioni basate sulla natura possano migliorare l’equilibrio tra conservazione ambientale e produzione agricola.

 

Fonte copertina: sergnester1, da 123rf.com

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