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Pmi e banche: uno strumento per favorire sostenibilità e dialogo trasparente
Pubblicato il documento per aiutare le piccole e medie imprese a organizzare e presentare i dati Esg, favorendo l'accesso ai finanziamenti. Il testo è un’iniziativa del Tavolo per la finanza sostenibile promosso dal Mef. 17/12/24
Supportare le Piccole medie imprese (Pmi) nella raccolta e produzione di dati sugli aspetti ambientali, sociali e di governance (Esg), rispondendo alle crescenti richieste di trasparenza da parte di grandi imprese e istituti di credito. Facilitare il dialogo tra Pmi e banche attraverso strumenti semplificati e standardizzati, riducendo costi operativi e incentivando pratiche sostenibili.
È con queste finalità che il 6 dicembre è stato pubblicato il "Documento per il dialogo di sostenibilità tra Pmi e banche", frutto del lavoro congiunto del Tavolo per la finanza sostenibile, presieduto dal ministero dell’Economia e delle finanze (Mef). Questo Tavolo, con il coinvolgimento del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, del ministero delle Imprese e del made in Italy, della Banca d’Italia, della Consob, dell’Ivass e della Covip, ha beneficiato del contributo di esperti e consulenti nell’ambito del programma europeo Technical support instrument.
Grazie a un processo di consultazione pubblica, il documento è stato calibrato per rispondere alle esigenze di Pmi e banche, attraverso un modello di dialogo collaborativo e favorendo la transizione sostenibile del sistema economico.
Il contesto normativo
Negli ultimi anni l’Unione europea ha introdotto nuove normative per promuovere la sostenibilità aziendale, tra cui la Corporate sustainability reporting directive (Csrd), in vigore dal gennaio 2023. La Csrd impone alle grandi imprese di rendicontare in modo trasparente gli impatti Esg, includendo sia gli effetti diretti delle loro attività sia quelli lungo la catena del valore, come fornitori e clienti. Sebbene le Pmi non siano direttamente obbligate da queste normative, l’attenzione crescente verso i criteri Esg le coinvolge indirettamente. Le grandi imprese e le banche, infatti, richiedono dati sempre più dettagliati ai loro partner, spingendo le Pmi ad adeguarsi per rimanere competitive e accedere a opportunità di mercato e finanziamento.
L’obiettivo del documento
Il testo è stato concepito per affrontare due sfide principali: la crescente richiesta di informazioni Esg e la necessità di semplificare il dialogo tra imprese e banche. Offre alle Pmi uno strumento pratico per organizzare i dati sugli impatti, migliorando la loro capacità di valutare rischi e pianificare investimenti. Allo stesso tempo promuove la standardizzazione delle richieste informative, riducendo gli oneri amministrativi e facilitando l’accesso a finanziamenti privati e pubblici.
In questo modo, il documento supporta le Pmi nel rafforzare la propria competitività all’interno delle filiere produttive e incoraggia il sistema bancario a integrare i criteri Esg nelle valutazioni.
Adottare un approccio strutturato ai criteri Esg permette alle imprese di migliorare la capacità di identificare e gestire rischi, rafforzando la propria resilienza. Inoltre, la rendicontazione Esg favorisce una pianificazione strategica più mirata, consentendo di individuare aree di miglioramento e ottimizzare gli investimenti in ambiti come l’efficienza energetica e l’uso di energie rinnovabili, con vantaggi sia ambientali che economici.
Il documento facilita anche l’accesso a finanziamenti: istituti di credito e banche premiano sempre più le imprese che dimostrano impegno nella sostenibilità, aumentando così le opportunità di accedere a risorse private, fondi pubblici e garanzie per progetti sostenibili.
Infine, allinearsi agli standard Esg migliora la reputazione delle Pmi, rafforzando la fiducia di clienti e partner e posizionandole come attori competitivi in settori dove trasparenza e responsabilità sociale sono sempre più richieste.
Il metodo pratico
L’introduzione di un sistema standardizzato per la raccolta e la presentazione delle informazioni Esg ha consentito maggiore chiarezza, eliminando la confusione derivante da richieste diverse e duplicative da parte delle banche. Le Pmi possono quindi preparare un set unico di informazioni che risponda alle esigenze di più interlocutori.
Le informazioni sono organizzate in modo modulare, divise in cinque aree principali: informazioni generali sull’azienda, iniziative per mitigare i cambiamenti climatici, gestione delle risorse ambientali, politiche per il benessere dei lavoratori e la governance aziendale.
Ogni dato richiesto è classificato per priorità. Le informazioni essenziali, necessarie per il dialogo con le banche, sono considerate di priorità uno, mentre i dati aggiuntivi, utili per aziende più strutturate, rientrano nella priorità due.
Per facilitare l’applicazione, il documento include una guida metodologica che fornisce strumenti pratici, come tabelle precompilate, esempi di compilazione e glossari per chiarire i termini tecnici. Le Pmi hanno la flessibilità di dichiarare non applicabili o non disponibili le informazioni che non sono rilevanti o troppo complesse da fornire, potendo anche utilizzare stime accompagnate da spiegazioni.
Il sistema proposto consente alle banche di valutare più facilmente i rischi Esg delle piccole e medie imprese, migliorando così la probabilità che queste ottengano finanziamenti. La standardizzazione favorisce inoltre un dialogo più trasparente e costruttivo, rendendo la sostenibilità un’opportunità di crescita competitiva per le Pmi.
A supporto dell’implementazione, il Tavolo per la finanza sostenibile prevede iniziative di formazione per aiutare le Pmi ad acquisire competenze sui temi Esg, in collaborazione con associazioni di categoria e programmi europei.
di Monica Sozzi