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Sondaggio Ipsos: l’opinione pubblica sugli Obiettivi prioritari dell’Agenda 2030
Sconfiggere fame e povertà e assicurare salute e benessere: questi gli Obiettivi di sviluppo sostenibile considerati prioritari. Governi, imprese e cittadini potrebbero fare di più, secondo gli intervistati. 1/7/21
Fame zero, povertà zero e salute e benessere sono le priorità. Sono stati diffusi il 9 giugno i risultati del sondaggio condotto da Ipsos, in collaborazione con il World Economic Forum, che ha indagato l’opinione della popolazione globale sui 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs nell’acronimo inglese) dell’Agenda 2030 delle Nazioni unite. Analizzando le risposte, è stato possibile individuare i tre obiettivi considerati prioritari a livello internazionale:
- il Goal 2: sconfiggere la fame, al primo posto in 20 Paesi;
- il Goal 1: sconfiggere la povertà, al primo posto in quattro Paesi e nella top tre di 19 Paesi;
- il Goal 3: buona salute e benessere, al primo in quattro Paesi e nella top tre di altri 12 Paesi.
Il sondaggio, condotto dal 28 aprile al 7 maggio 2021 sulla piattaforma online Global Advisor, ha coinvolto circa 20mila persone adulte di età compresa tra i 16 e i 74 anni provenienti da 28 Paesi diversi.
Nonostante la diversità del campione coinvolto, i risultati dimostrano un accordo comune su quali SDGs siano considerati prioritari. Sono presenti due eccezioni: la Repubblica di Corea che ha posizionato il Goal 2 al 12esimo posto e la Repubblica Popolare Cinese che ha posto il Goal 1 al 14esimo posto.
A seguire in ordine di importanza, nove Paesi hanno individuato i seguenti Obiettivi:
- il Goal 6: acqua pulita e servizi igienico-sanitari;
- il Goal 8: lavoro dignitoso e crescita economica;
- il Goal 4: istruzione di qualità.
Italia in linea con l’opinione generale. Per l’Italia i risultati riflettono l’opinione generale: le persone intervistate hanno indicato il Goal 2, il Goal 1 e il Goal 3 come i tre obiettivi prioritari. Il Goal 4 “Istruzione di qualità” è al quarto posto con il Goal 8 “Lavoro dignitoso e crescita economica”. Il Goal 13 “Lotta contro il cambiamento climatico” e il Goal 6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari” sono al sesto posto.
I governi dovrebbero assumersi maggiori responsabilità. Il sondaggio ha inoltre indagato la percezione della popolazione rispetto alle responsabilità che governo, attori privati e individui si stanno assumendo per raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile.
In media, il 53% delle persone è critico verso le azioni dei governi. La percentuale varia da Paese a Paese: in Ungheria il 71% delle persone ritiene inadeguato l’impegno del governo, in Colombia e in Sud Africa il 69% e in Brasile il 67%. La percentuale è bassa per la Repubblica Popolare Cinese (17%), la Repubblica di Corea (19%) e il Giappone (31%). Per quanto riguarda l’Italia, il 64% delle persone indica come insufficienti le azioni del governo.
Insoddisfacenti le azioni di imprese e individui. Sebbene in misura minore, anche le aziende operanti nel Paese degli intervistati non sono considerate sufficientemente responsabili: il 42% delle persone, in media, considera insoddisfacente il loro impegno. Questa percentuale è maggiore in Italia ed è pari al 52%.
Per quanto riguarda l’impegno individuale, il 40% degli intervistati ritiene che la maggior parte delle persone non si stia assumendo le giuste responsabilità. Anche in Italia si rileva una generale sfiducia nei confronti delle azioni individuali: il 53% delle persone le reputa non adeguate per il raggiungimento degli SDGs.
di Maddalena Binda