Notizie
Parlamento europeo adotta risoluzione su azione Ue a favore della sostenibilità
Con la decisione del 6 luglio, gli europarlamentari chiedono alla Commissione una strategia quadro sull’Agenda 2030, indicatori specifici e bilancio in linea con gli SDGs. I commenti di Seb Dance e del Wwf.
A due settimane dalla relazione d’iniziativa sull’azione dell’Ue a favore della sostenibilità predisposta dalla Commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (Envi) del Parlamento europeo, il testo è stato adottato il 6 luglio in seduta plenaria. L’adozione della risoluzione rientra nell’ampio dibattito che si è generato in Europa a seguito della comunicazione della Commissione del novembre scorso.
Da più lati, insomma, la Commissione europea viene invitata a specificare meglio come l’Unione intende integrare i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile nelle proprie strategie.
La risoluzione del 6 luglio sottolinea la necessità di una valutazione globale delle lacune e incoerenze, ma anche benefici e sinergie, di tutte le politiche e le normative europee in relazione all’Agenda 2030, e “invita la Commissione a elaborare, senza indugio, una strategia quadro globale, coerente, coordinata e generale di breve, medio e lungo periodo sull’attuazione dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile e dei rispettivi 169 obiettivi (si intende traguardi, ndr)nell’Ue”(punto 3). Inoltre rileva la necessità di stabilire un calendario chiaro per la realizzazione degli Obiettivi.
Il Parlamento chiede anche alla Commissione di stabilire che il contributo di tutte le nuove politiche e normative al raggiungimento degli SDGs sia sempre verificato in maniera da garantirne la coerenza nell’attuazione, e invita a considerare lo sviluppo sostenibile come parte integrante del quadro generale delle valutazioni di impatto delle politiche (punto 8).
Riconoscendo che per implementare gli SDGs è necessario l’impegno di autorità locali e regionali degli Stati membri, dei cittadini, delle imprese e della società civile, la risoluzione chiede alla Commissione di garantire che la piattaforma multilaterale annunciata nella comunicazione di novembre diventi uno strumento per mobilitare competenze in vari settori e incoraggiare un approccio dal basso verso l’alto per promuovere lo sviluppo sostenibile. Il Parlamento sottolinea che deve trattarsi di un modello di migliori pratiche che riesca ad influenzare l’agenda politica e a facilitare la pianificazione, l’attuazione, il monitoraggio e la revisione dell’Agenda 2030 (punto 9).
La Commissione viene poi esortata a sviluppare strumenti di monitoraggio, controllo e revisione per l’attuazione degli SDGs, e invitata a definire con Eurostat un insieme di indicatori specifici dei progressi nell’implementazione degli Obiettivi in Europa. In merito a questi progressi la Commissione dovrebbe anche redigere delle relazioni annuali (punto 13).
La Parlamento dichiara che il Quadro finanziario pluriennale post 2020 deve riorientare il bilancio dell’Ue verso l’attuazione dell’Agenda 2030 con una maggiore integrazione dello sviluppo sostenibile nei meccanismi di finanziamento (punto 50). Riferendosi, in fine, al Libro bianco della Commissione sul futuro dell’Europa, il documento evidenzia che qualsiasi futura visione d’Europa non può non considerare gli SDGs come principi fondamentali.
L’adozione della risoluzione è stata commentata da Seb Dance, il membro laburista del Parlamento Ue che ne ha promosso il testo: “sono felice che il Parlamento europeo abbia votato a sostegno di questo rapporto. Gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu sono essenziali per garantire il benessere e la prosperità dei cittadini dell’Ue e del resto del mondo, oltre che per agire contro il cambiamento climatico”.
Anche il Wwf si è espresso sulla decisione del 6 luglio: “Il messaggio è forte, chiaro e unanime” ha dichiarato Sally Nicholson, dell’Ufficio Epo (European Policy Office) del Wwf, “agire per lo sviluppo sostenibile è di primaria importanza sia per il Parlamento Ue sia per gli Stati membri. Si chiede alla Commissione una strategia sugli SDGs e una valutazione delle incoerenze nelle attuali politiche. È ora che la Commissione si metta a lavoro”.
di Lucilla Persichetti