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Università e Agenda 2030: dal Brasile alla Germania, ecco i progetti di Sdsn
Nel Rapporto Sdsn Networks in Action, il ruolo del mondo accademico per la soluzione delle problematiche di singoli Paesi o Regioni, per realizzare gli Sdgs e condividere idee e risultati. Sottolineato in Italia il lavoro di ASviS e Feem.
Dalla foresta amazzonica alle coste australiane, passando per la Germania e l'Italia: diverse latitudini e differenti necessità ed emergenze per i Paesi, organizzazioni e aree del mondo che hanno aderito al Sustainable development solutions network (Sdsn) con lo scopo di individuare percorsi innovativi e sostenibili per la piena realizzazione dell'Agenda 2030.
Nel Rapporto “Sdsn Networks in Action”, pubblicato il 26 settembre, viene sottolineato il ruolo chiave del settore accademico e della ricerca al fine di creare un sistema trasversale e multidisciplinare di conoscenze e competenze, che possa essere condiviso e diffuso in tempi rapidi, veicolando le giuste pratiche e soluzioni individuate.
Ecco perché nel documento vengono analizzate e descritte alcune iniziative e progetti creati proprio dalle università e dalle istituzioni formative, dando un forte valore alle peculiarità che riguardano ogni singolo Paese sotto la lente.
In Amazzonia il grande sforzo riguarda programmi di studio e la tutela dell'ambiente, tenendo presente che è qui che risiede circa il 50% della biodiversità mondiale e che, come scrisse, forse enfatico, García Márquez in La Amazonia Sin Mitos “In pochi ettari di questa vasta foresta, laboratorio del mondo, si possono trovare più specie di alberi autoctoni che in tutto il Nord America e in appena uno di questi fusti vivono più specie di formiche che nell'intero Regno Unito”.
Tra le principali problematiche individuate dal governo australiano, figura invece la riduzione del divario tra popolazioni indigene e quelle non native. Un'attenta protezione delle zone costiere in tutta l'area delle isole del Sudest Pacifico è inoltre necessaria per assicurare agli abitanti un sostentamento economico, considerando che oltre l'80% degli isolani o dei residenti vicino alle coste fa dipendere la propria sopravvivenza proprio dalla barriera corallina.
La Germania ha invece grandi possibilità di sviluppo tecnologico, da mettere a servizio del raggiungimento degli Obiettivi Onu. In materia di lotta al cambiamento climatico il network SDSN Germany è stato un attivo protagonista, contribuendo al dibattito su progetti quali il Deep Decarbonization Pathways Project (Ddpp), impegnato proprio sull'elaborazione di strategie per la creazione di una società low-carbon.
Venendo all'Italia, due dati sono messi in evidenza nel Rapporto: da una parte la percentuale di energia rinnovabile che corrisponde oggi al 17,5% del totale, con il relativo obiettivo fissato al 2030 di arrivare al 27%; dall'altra la quota di ragazzi che non lavorano né studiano, secondo Sdsn al 26% contro la media Ue del 13%.
“Ai giovani spetta un ruolo da protagonisti nel raggiungimento degli Sdgs”, ha affermato Sabina Ratti, presidente della Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem, aderente dell'ASviS), “In qualità di leader e classe dirigente di domani, sono loro che si devono mobilitare oggi per costruire il loro futuro sostenibile”.
Le priorità per l'Italia risultano dunque quelle di sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell'Agenda 2030, in stretta collaborazione con l'agenzia Onu Global Compact Italian Network e l'ASviS, nominata anche per l'organizzazione del Festival per lo sviluppo sostenibile, un'occasione importante per la promozione dell'Agenda. Si ricorda inoltre come alla stesura del Rapporto annuale dell'ASviS, presentato il 28 settembre, abbia contribuito la Feem con la messa a punto dell'Apps Index (Assessment, Projections, and Policy degli SDGs), uno strumento per la valutazione della sostenibilità presente e futura.
Sottolineata infine anche la rilevanza del concorso aperto ai giovani, in collaborazione con la Fondazione Accenture e la Fondazione Feltrinelli, anch'essi aderenti all'Alleanza, “Youth in Action for SDGs”, per l'individuazione di progetti innovativi.
di Elis Viettone