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Quale futuro per l’Europa? Juncker coinvolge i cittadini con 12 domande
La Commissione ha dato il via a una consultazione pubblica online sulla base di domande scelte da un panel di cittadini. Si chiede ai partecipanti di indicare le loro priorità per le prossime strategie europee.
Non si può certo dire che l’Europa stia godendo del suo momento di massima popolarità tra i cittadini e la Commissione, anche per questo motivo, ha deciso allora di rendere le persone più partecipi delle strategie comunitarie.
Quali decisioni politiche devono prendere i 27 Paesi membri a Bruxelles nel prossimo futuro?
È il succo del sondaggio lanciato il 9 maggio, che rappresenta una vera e propria novità sul panorama internazionale, al quale possono partecipare online tutti i cittadini dell’Unione.
Per la prima volta, il 5 e 6 maggio scorso, 96 europei provenienti dai 27 stati membri si sono riuniti, ospitatati a Bruxelles dal Comitato economico e sociale, per dare vita alle 12 domande che compaiono nel sondaggio. Un’attività di democrazia dal basso, definita “unica nel suo genere”, che prova a mettere al centro il ruolo del cittadino.
“Le elezioni europee sono dietro l'angolo: è il momento di decidere come dovrà essere l'Unione europea a 27 – sostiene Claude Juncker, presidente della Commissione europea, riferendosi all’appuntamento elettorale del prossimo anno -. In ogni caso, dovrà essere un'Europa costruita dagli europei. Il sondaggio che lanciamo lo chiede infatti a tutti gli europei: che futuro desideriamo per noi, per i nostri figli, per la nostra Unione? È il momento che gli europei si esprimano, forte e chiaro, sulle questioni che li interessano e sul modo in cui vogliono che siano affrontate dai loro leader”.
La consultazione rientra nel campo delle iniziative partite lo scorso anno, il 1° marzo, con la pubblicazione del “Libro Bianco della Commissione”. Un documento di riflessione per le sfide dei prossimi anni. L’imperativo è non farsi trovare impreparati, ma anzi trasformare le difficoltà in opportunità: dalla globalizzazione all’impatto delle nuove tecnologie su società e occupazione, fino alle preoccupazioni in materia di sicurezza e populismo.
Inoltre, l’attività di consultazione si affianca al “dialogo con i cittadini” portato avanti dalla stessa Commissione che, dal 2012 ad oggi, ha visto 160 città protagoniste di quasi 700 dibattiti pubblici sull’argomento.
di Ivan Manzo