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Overtourism: come gestire l’impatto del turismo quando soffoca le città
Alla luce dell’aumento dei flussi turistici in tutto il mondo, l’Unwto ha dedicato un intero Rapporto al fenomeno dell’overtourism, proponendo 11 strategie e 68 misure. Un problema importante anche per il Goal 11. 28/9/2018
Il termine overtourism è ancora poco conosciuto. Viene utilizzato da quando il numero dei turisti è cresciuto così tanto da mettere in crisi molte città ospitanti. A rischio non sono solo le risorse naturali e le infrastrutture, ma anche l’impatto socioculturale dei turisti verso le popolazioni locali. Il rapporto dell’Unwto “Overtourism? Understanding and Managing Urban Tourism Growth beyond Perceptions” contiene 11 strategie e 68 misure in grado di rispondere alle sfide della gestione dei flussi turistici nelle città. Lanciato durante il 7 ° Vertice mondiale dell'Unwto sul turismo urbano, tenuto dal 16 al 19 settembre 2018 a Seul, il rapporto esamina le modalità con cui il turismo può avvantaggiare sia i visitatori che le popolazioni locali.
Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale del turismo, negli ultimi decenni i turisti internazionali sono passati da 25 milioni nel 1950, a oltre 1,3 miliardi nel 2017. Il turismo è un settore in forte crescita: lo sviluppo economico, la riduzione dei costi di trasporto, le facilitazioni di viaggio e una classe economica media in crescita, hanno reso le città turistiche sempre più popolari. Un trend che secondo l’Unwto continuerà a crescere del 3,3% all'anno fino al 2030.
Tuttavia, la crescita del turismo crea sfide importanti legate allo sviluppo sostenibile. Il turismo deve essere in grado di ridurre al minimo l’impatto sulle risorse naturali, sui fattori socio-culturali, sulle infrastrutture e sulla mobilità. Negli ultimi anni, l’aumento dell’offerta di alloggi turistici ha creato casi di sovraffollamento, rumore e altri disturbi attribuibili ai turisti, generando un atteggiamento negativo delle popolazioni locali verso i visitatori.
L’overtourism è esattamente l'opposto del turismo responsabile, capace invece di creare posti migliori in cui vivere e luoghi migliori da visitare.
"In sostanza stiamo parlando dell'assenza di una buona gestione. Con l'aumento del numero di turisti, il turismo deve essere sviluppato e gestito in modo sostenibile sia per i visitatori che per le comunità locali. Questo è fondamentale quando si tratta di ciò che viene etichettato come "overtourism" ha dichiarato Zurab Pololikashvili, segretario generale Unwto.
Il turismo rappresenta un'opportunità di crescita per le comunità, ma per dare il massimo, è necessario rafforzare le relazioni tra il turismo e le comunità locali. Coinvolgere le comunità nel ridurre la congestione turistica, destagionalizzare i flussi turistici, pianificare e rispettare i limiti di capacità delle destinazioni, sono aspetti imprescindibili per tracciare un percorso di crescita turistica sostenibile. Per affrontare il problema, il Rapporto raccomanda la definizione di una visione strategica, in collaborazione con le parti locali interessate, che rispetti i limiti delle capacità delle destinazioni.
Tra le strategie suggerite per allineare il turismo urbano agli SDGs, in particolare al Goal 11 – città e comunità sostenibili, il rapporto suggerisce la promozione della dispersione dei visitatori nei luoghi e nel tempo, lo sviluppo di nuovi itinerari e attrazioni per i visitatori, la revisione e l'adeguamento delle infrastrutture cittadine, la regolamentazione del traffico, la creazione di zone pedonali, la revisione dela tassazione sugli hotel e sugli alloggi.
"La governance è la chiave. Affrontare le sfide del turismo urbano è una questione molto più complessa di quella comunemente riconosciuta. Dobbiamo fare in modo che le comunità locali vedano e beneficino degli aspetti positivi del turismo” ha concluso Pololikashvili.
di Tommaso Tautonico