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Avviata la raccolta firme per inserire lo sviluppo sostenibile in Costituzione
Depositata in Cassazione la proposta di legge di iniziativa popolare per tutelare i giovani e l’ambiente. Un vincolo per il legislatore, condiviso dall'ASviS e sottoscritto da molte forze politiche. 10/4/2019
Modificare gli articoli 2 e 9 della Costituzione italiana per garantire maggiore giustizia intergenerazionale e rispetto per l’ambiente, vincolando i governi ai temi della sostenibilità. Questo il senso della proposta di iniziativa popolare che l’ex deputato Andrea Mazziotti di Celso, del consiglio direttivo di +Europa, ha presentato presso la Cancelleria della Corte di Cassazione.
“Modifica agli articoli 2 e 9 della Costituzione in tema di equità generazionale sviluppo sostenibile e tutela ambientale” è il titolo della proposta pubblicata in Gazzetta ufficiale il 29 marzo. L'intenzione è introdurre il limite di costituzionalità per tutte quelle politiche di natura economica e sociale che rischiano di impoverire le nuove generazioni.
Entrando nel dettaglio, la proposta di legge vorrebbe aggiungere al testo dell'articolo 2, tra i destinatari dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale, anche le generazioni future. Nello stesso articolo, tra i compiti della Repubblica, andrebbe anche esplicitamente inserita la promozione di condizioni di sviluppo sostenibile. L’articolo 2 così riformato sarebbe accompagnato anche da una nuova versione dell'articolo 9, che riconoscerebbe finalmente la valenza costituzionale della tutela dell’ambiente quale diritto fondamentale della persona.
Si tratta di una iniziativa ampiamente condivisa: prima della campagna elettorale per le elezioni dello scorso marzo il portavoce dell'AsviS Enrico Giovnnini, aveva lanciato un appello articolato in dieci proposte per promuovere una legislatura sostenibile. Al primo punto c’era l'inserimento del principio di sostenibilità in Costituzione. Un appello che la maggioranza delle forze politiche presenti nel Parlamento aveva raccolto, sottoscrivendo il documento.
Per i promotori della riforma è necessario portare al centro del dibattito l’attenzione per i giovani e per le prossime generazioni. Per esempio, recita la relazione introduttiva alla proposta, “invece di concentrarsi su temi di importanza fondamentale” come la formazione, la politica si è sempre imperniata “su interventi di breve respiro, del tutto privi di ambizione e di visione”. Non solo: “Chi sta lavorando oggi, o inizierà a farlo nei prossimi anni, rischia di ritrovarsi con un debito pubblico enorme, e un sistema economico e sociale ingessato”. Un sistema che non tiene conto del mercato del lavoro a cui si accede sempre con maggiore difficoltà: “la formazione insufficiente è legata alle pochissime speranze di ricevere un trattamento previdenziale decente a fine carriera. E chi non avrà la fortuna di trovare un lavoro sarà privo di tutele adeguate, visto che il nostro sistema di welfare è spaventosamente sbilanciato verso chi un lavoro lo ha già”.
Intanto, lunedì 8 a Firenze è partita la raccolta firme, mentre i promotori della proposta di legge (oltre a +Europa, anche l’Associazione italiana giovani notai e il Comitato Ventotene) stanno organizzando un comitato centrale per coordinare le diverse iniziative dei vari gruppi che verranno coinvolti nell’iniziativa. La campagna per la raccolta firme sarà aperta a qualsiasi associazione o privato che voglia collaborare organizzando eventi o iniziative (si può contattare i promotori scrivendo a FigliCostituenti@gmail.com). Dopo la raccolta, le firme verranno contate e certificate. Se saranno state raccolte almeno 50mila firme ritenute valide di cittadini iscritti nelle liste elettorali, il testo passerà al Parlamento che dovrà discuterne.
di William Valentini