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Giovannini: governance innovativa Ue per l’Agenda 2030. Gli effetti sull’Italia
Audizione presso la commissione Affari europei della Camera: “Il raggiungimento degli Obiettivi è ancora lontano e occorre agire con determinazione e rendere coerenti le politiche a livello europeo e nazionale”. 30/1/20
“Il progresso verso l’attuazione dei 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 è evidente da molti punti di vista. Tuttavia, nonostante l’ampiezza delle azioni messe in campo, il cambio di direzione sta avvenendo a una velocità e con una intensità insufficienti”. È quanto ha dichiarato il 29 gennaio, in audizione alla Commissione Affari europei della Camera dei deputati, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle politiche dell’Unione europea per l’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, il portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) Enrico Giovannini. .
Giovannini ha ribadito come sia urgente rafforzare gli interventi in ogni campo perché i prossimi dieci anni siano decisivi per il presente e il futuro dell’umanità e del pianeta. “I quattro pilastri dello sviluppo sostenibile sono tutti ugualmente importanti: economia, società, ambiente e istituzioni. A tal fine è rilevante la struttura della nuova Commissione europea, che ha responsabilizzato l’istituzione nel suo complesso, i vicepresidenti e ciascun commissario per il raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, ha introdotto un commissario alle diseguaglianze, ha affidato al commissario per gli Affari economici il compito di valutare gli avanzamenti e ha stabilito che l’Agenda 2030 dovrà essere al centro di un rinnovato Semestre europeo”. Queste novità, unite ai nuovi orientamenti della Bce per agevolare le banche che investono nella lotta al cambiamento climatico, in energie rinnovabili e nell’economia circolare, e della Bei per interrompere i finanziamenti ai progetti legati all’energia fossile dall’inizio del 2022, vanno nella direzione auspicata dall’ASviS fin dalla sua costituzione.
Per Giovannini, la svolta europea avrà effetti positivi anche sull’Italia, dando maggiore consistenza agli impegni sul Green Deal promessi dal Governo. “Il nostro Paese potrà attingere al fondo di mille miliardi di investimenti e dovrà essere pronto a sviluppare adeguate capacità progettuali”. A tal fine l’ASviS propone di inserire nella Costituzione il principio di sviluppo sostenibile, di dar vita a una legge annuale sulla sostenibilità, di introdurre i 17 Obiettivi nel sistema di codificazione degli atti parlamentari e la valutazione ex-ante delle nuove iniziative legislative. Inoltre, va rafforzato il ruolo della presidenza del Consiglio per il coordinamento delle politiche e vanno intensificate le relazioni con le regioni, le province e i comuni per portare le politiche di sviluppo sostenibile anche sul territorio.
di Andrea De Tommasi