Approfondimenti
Violenza di genere: un libro racconta "colpa e desiderio di essere libere"
di Paola Maddaluno, Gruppo di Lavoro sul Goal 5 dell'ASviS
La recensione del libro di Viola Ardone, intitolato “Oliva Denaro”, che descrive la vita in un paese della Sicilia in cui le donne sono obbligate al matrimonio come unica forma di vivere.
24 marzo 2022
I ragazzi di oggi non sanno che cosa fosse il Codice Rocco. Una legge che rendeva legittimi dei comportamenti che in altri contesti sarebbero stati dei semplici reati. Ma come spesso accade le norme si modificano a seguito della verifica di accadimenti nella società che inducono anche se in ritardo il legislatore a modificare la normativa. E’ proprio quello che è accaduto con il Codice Rocco. In Sicilia con il matrimonio riparatore, il violatore non era sottoposto a giudizio per la sua violenza e quindi non aveva nessuna colpa. Ma inaspettatamente per questi uomini che si sentono invincibili, le cose in Sicilia cambiano e ci sono donne che rifiutano il matrimonio riparatore, si ribellano a chi le ha portato violenza e non accettano questa soluzione. La prima donna che segnò questo cambiamento di atteggiamento fu Franca Viola.
Il libro di Viola Ardone intitolato “Oliva Denaro”, editore Einaudi, descrive la vita in un paese della Sicilia in cui le donne sono obbligate al matrimonio come unica forma di vivere. La protagonista Oliva è una ragazza diversa, lei ama studiare e ama leggere e vorrebbe diventare maestra. Alle elementari ha la fortuna di incontrare una insegnante moderna che la stimola nell’approfondire la realtà. A casa sua una sorella infelice per un matrimonio che l’ha portata all’isolamento e all’orrore, una madre sempre attenta a non deludere le aspettative della comunità ma un padre che va oltre e che con i suoi silenzi difende la figlia da una sorte ingiusta. In questo scenario si muovono i vari personaggi: l’amico di infanzia di Oliva che poi diventerà veramente il suo compagno di vita, l’amica Liliana con il padre comunista che fa cultura e cerca di sviluppare il dibattito radunando la gente del paese in un capannone, il comandante dei Carabinieri incredulo alla vista di una denuncia per violenza e l’uomo usurpatore che forte della sua ricchezza non avrebbe mai creduto che sarebbe stato condannato.
In questa storia di grande emozione vi è un filo conduttore che porta i personaggi verso un modo migliore: la cultura e il lavoro rappresentano gli strumenti principali di questa genesi. Quando la sorella di Oliva, Fortunata, si ribella a suo marito, riesce con il lavoro a conquistare l’indipendenza; mentre Oliva con lo studio riesce a conseguire un diploma magistrale che la porterà all’immissione in ruolo come insegnante. L’amica comunista sempre curiosa e attenta, che nel frattempo è diventata deputata, riesce a vincere la sua battaglia in Parlamento e far abolire il matrimonio riparatore e il delitto d’onore. L’abolizione avviene nel 1981, mentre gli avvenimenti loschi descritti risalgono agli anni ‘60.
Un cammino lungo che noi donne ora ricordiamo a fatica e che ha continuato pur lentamente a portare nel 1996 a far diventare il reato di violenza carnale, non un semplice reato contro la morale ma contro la persona. Oggi parliamo di quote rosa e di parità di genere, ma quante donne si sono dovute sacrificare per arrivare ai risultati odierni? Il volume offre emozioni e descrizioni significative, un uso di forme dialettali che ben sottolineano gli avvenimenti, perché, come diceva Pirandello, con la lingua si esprimono i concetti, ma con il dialetto i sentimenti.
Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.