Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Niccolò Gori Sassoli.
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Approfondimenti

Riconoscere i paesaggi culturali e bioculturali di comunità

di Paolo Debernardi, ricercatore ed etno-paesaggista

Due ricerche mostrano come tendere verso un equilibrio biocentrico sostenibile internazionale per ottenere preziose informazioni agroecologiche e territoriali.

7 marzo 2023

Sulle strade dei paesaggi di comunità” (Ed. You can print di Paolo Debernardi) e “Inventario internazionale dei paesaggi culturali e bioculturali di comunità (Ed. You can print di Paolo Debernardi) sono due testi che fanno il punto su come costruire un “equilibrio biocentrico sostenibile internazionale”.

I due testi, di cui il primo è una premessa concettuale al secondo, ci aiutano a contribuire a “Riconoscere”, come rimarcava Rosario Assunto, nella quotidianità, il patrimonio etnografico e paesaggistico che, in molte situazioni europee e non solo, sta letteralmente dissolvendosi sotto i nostri occhi, per motivi economici e funzionali ma anche per incapacità a coglierne le potenzialità e le multifunzionalità insite.

“Riconoscere” le manifestazioni percettive ed etnografiche in cui le comunità umane rurali organizzano i loro spazi può fornire, indirettamente e con altri contributi più mirati, utili indicazioni agrosilvopastorali nella modernità. Si tratta di un documento particolarmente utile nelle contingenze del cambiamento climatico in atto ma anche nella rivisitazione globale sulle forme di insediamento e su un modello alternativo al modello delle megalopoli e delle metropoli, per le dinamiche insite nella loro stessa presenza e sulle grandi possibilità di economie e società “circolari”, con filiere corte e medie, anche industriali, caratterizzate da nuove forme di democrazia economica.

Alcune modalità produttive rurali, di cui i paesaggi sono manifestazione, si sono affinate in migliaia di anni e si sono dimostrate resilienti a situazioni diverse; per cui riconoscere alcune di queste realtà e trarne utili insegnamenti, non fondati solo su una visione contabile, può aiutarci collettivamente a promuovere la biodiversità globale e culturale nonché la rivalutazione delle filiere corte e medie.  

Un concetto che vale per ogni rivisitazione eco-produttiva in atto in Italia, sul ruolo delle alberate, delle piantate maritate vitate e delle colture promiscue, senza dimenticare gli spazi delle rimanenti pianure con filari, dei mosaici fondiari della piccola e media proprietà, dei terrazzamenti, dei trappeti pergolati e di tante altre forme ormai in via di scomparsa o connotate da profonde alterazioni.

Per il secondo testo, l’”Inventario”,  devo ammettere che il mio sforzo di ricerca, dopo lunghi anni di viaggi e di analisi su queste realtà, è stato principalmente supportato dalla speranza che questo embrione di ricerca potrebbe connettere, in un conteso di modernità, le comunità e le diversità culturali di tradizioni, di saperi immateriali e degli stili di vita di cui esse sono depositarie, verso quell’equilibrio biocentrico sostenibile internazionale (utilizzo l’acronimo E.b.s.i. per l’occasione) che da decenni lo scrivente cerca di promuovere.  

Malgrado le dure condizioni economiche  e sociali,  migliaia e migliaia di comunità di agricoltori, pastori e pescatori, in tutto il mondo, stanno resistendo, in grande solitudine, all’assalto del tecno-modello agronomico  e della finanza borsistica nelle loro terre, nei loro fiumi e nei loro mari, purtroppo con il supporto di stati illiberali ed antidemocratici che compiono scelte programmatorie e di sviluppo economico di grande egoismo e cecità nei propri paesi, promuovendo al contempo, una globalizzazione meramente quantitativa, a livello mondiale.

Fortunatamente, seppur tardivamente, organismi internazionali come Fao e altre entità, si stanno rendendo conto delle dinamiche suesposte e dell’importanza, non solo economica ma anche ecosistemica, culturale e identitaria, delle comunità rurali internazionali e dei paesaggi che esse manifestano, percettivamente e spazialmente.

 


Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.

martedì 7 marzo 2023

Aderenti