Approfondimenti
L’etica e la forma: le chiavi per una vita felice e relazionale
di Remo Lucchi, Presidente advisory board Eumetra
La vita si fonda sulla relazionalità positiva, che nasce dall’etica e si trasmette attraverso la forma. Cultura e comunicazione sono essenziali per acquisire questi valori e costruire un futuro sostenibile.
7 marzo 2025
Ognuno di noi va aiutato ad avere dentro di sé il senso della vita. Ci sono degli ingredienti basici che si devono acquisire, ai quali non si può rinunciare se si vuole raggiungere il vero obiettivo, che è vivere bene. A monte di tutto, ciascuno deve capire – nel caso, bisogna aiutarlo a capire - che la vita, tutte le forme di vita, sono frutto della relazionalità positiva, a cominciare dall’avvio della vita umana. Se non c’è relazionalità positiva, se c’è isolamento, o, peggio, contrapposizione, le conseguenze sono paralisi o morte.
Le condizioni della relazionalità sono due: i codici basici della vita, che dobbiamo avere dentro di noi, e la capacità di interpretarli in modo completo, essendo convincenti nella loro trasmissione. C’è dunque una “sostanza” che dobbiamo introiettare, e una “forma” che dobbiamo adottare per riuscire a condividere questa “sostanza”. Perché senza condivisione non c’è vita.
Quindi, attenzione alla “sostanza” ed alla “forma”; peraltro, hanno analoga rilevanza. Questi due ingredienti – “sostanza” e “forma” – non nascono in modo naturale in ciascuno di noi, la natura non ce li fornisce. Dobbiamo acquisirli, ed il Sistema in cui viviamo, ne deve avere coscienza, e ci deve aiutare. Esploriamo ciascuno di questi due ingredienti della vita.
La “sostanza”: che cos’è e come acquisirla
La sostanza è costituita dall’unica ricetta di valori che sono alla base della relazionalità positiva. Gli ingredienti sono l’onestà, la lealtà, il rispetto degli altri, la disponibilità ad aiutarli in caso di necessità.
Possiamo adottare un unico termine per questa ricetta: l’etica. L’etica è l’ingrediente basico della relazionalità. Ma la natura ha deciso di non creare necessariamente gli esseri umani con questa dote fin dalla nascita. Tuttavia si può rimediare, e solo l’iniezione progressiva di cultura - che insegna a vivere nel mondo, ed a capire la fondamentalità degli altri - può portare nell’unica direzione auspicabile.
Metodologicamente come si deve agire? C’è solo un sistema: favorire una crescita – dall’adolescenza in poi – il più possibile acculturata, facendo in modo che l’individuo non raggiunga solo l’acquisizione del primo ingrediente evolutivo, che è la capacità critica – che avviene con la frequentazione delle medie superiori -, ma prosegua, completando la formazione culturale.
Questa soluzione favorisce massimamente la comprensione del mondo, degli altri, della loro indispensabilità, dell’opportunità del rispetto, e quindi dell’etica. Bisogna però creare le condizioni perché ciò possa avvenire: purtroppo il sistema in cui viviamo ha una impostazione che non favorisce questa direzione.
La scuola attuale ha una impostazione poco orientata a questo percorso: o meglio, non è orientata a favorire per tutti il raggiungimento di questo obiettivo. È contrappositiva, non è concepita in modo “desiderabile”, non fa il marketing di se stessa. I destinatari del contesto formativo devono essere i giovani, tutti, e bisogna concepirlo in modo che tutti i giovani lo desiderino, se ne innamorino, e non vogliano mai smettere di studiare.
Così purtroppo non è: nella maggioranza dei casi c’è tensione verso la scuola, e distacco. I giovani vanno capiti, tutti vanno aiutati a ritrovare se stessi, ad avere orgoglio in quello che ottengono. Tutti debbono farcela. Ripetiamo: la scuola deve coinvolgere, essere desiderabile. Peraltro i giovani sono l’unica ricchezza che il Paese ha. E tutti vanno aiutati, anche finanziariamente se fosse necessario.
Questo è l’unico sistema: la cultura è l’unico strumento che aiuta a capire che la vita si basa sul rispetto degli altri, sulla relazionalità. È quindi l’unica opportunità per l’acquisizione dell’etica. Peraltro bisogna sempre ricordare che l’introiezione dell’etica è fondamentale non solo per vivere bene la propria vita attuale, ma crea e rispetta le condizioni della vita futura, propria, e di chi verrà. Infatti, se esiste l’etica, si condividono anche tutte le attenzioni per un futuro Sostenibile. In assenza di etica, la centratura è solo su se stessi, e sul proprio benessere nel breve periodo, il più delle volte in logiche contrappositive.
La rilevanza della forma
Quindi lo strumento basico della vita è l’etica, ed il veicolo fondamentale per raggiungere l’etica è la cultura. La vita è infatti frutto della relazionalità positiva, e di tutto ciò che favorisce la permanenza dell’etica. Però attenzione: l’etica è relazione, e lo strumento primario della relazionalità è la comunicazione.
Perché la comunicazione abbia vita e sia efficace nella trasmissione dei contenuti, deve tenere conto delle regole della trasmissione. Nella comunicazione, colui che deve ricevere, ha una rilevanza fondamentale. La trasmissione deve suscitare la sua attenzionalità ed il suo coinvolgimento. La modalità di trasmissione ha quindi un ruolo fondamentale, perché deve veicolare nel modo più ricevibile e coinvolgente il senso dei significati.
La “forma” della comunicazione è quindi fondamentale, perché pone attenzione al primo obiettivo della relazionalità, che è attivare l’attenzione. Ciò che favorisce l’attenzione - l’avvio della relazionalità - sono quindi le espressioni basiche della “forma” attraente: l’estetica, la bellezza, l’emozione che si riesce ad innescare. Questa estetica, bellezza, emozione, devono essere veicolate da tutti gli ingredienti comunicazionali: immagini, suoni, e soprattutto parole.
La forma nelle parole
Per l’obiettivo di favorire la relazionalità, la forma nelle parole ha un ruolo fondamentale: si fa riferimento al loro senso, alla loro eleganza, all’armonia che le deve unire. Uno strumento elitario della relazionalità è quindi la Poesia. La Poesia è una forma d’arte che con l’uso delle parole riesce a creare significati di ordine superiore, e sensazioni che hanno il ruolo di comunicare il bello, e di unire in sentimenti comuni positivi.
La Poesia diventa quindi lo strumento basico della relazionalità culturale: può rivelare sentimenti che gli individui coinvolti avvertono come propri. Fa accomunare/unire i vari individui: quelli che comunicano e quelli che ricevono. E risvegliando il sentimento poetico comunque presente negli individui – a volte nascosto – li avvicina tra di loro, e li allontana dalla violenza. Il metodo poetico è quindi l’approccio più auspicabile per veicolare l’etica, nella prospettiva di farla diventare massima e duratura. Che è il metodo fondamentale da adottare per una vita felice.
Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti.