Sviluppo sostenibile
Lo sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri.

L'Agenda 2030 dell'Onu per lo sviluppo sostenibile
Il 25 settembre 2015, le Nazioni Unite hanno approvato l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, un piano di azione globale per le persone, il Pianeta e la prosperità.

Goal e Target: obiettivi e traguardi per il 2030
Ecco l'elenco dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs) e dei 169 Target che li sostanziano, approvati dalle Nazioni Unite per i prossimi 15 anni.

Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile
Nata il 3 febbraio del 2016 per far crescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile e per mobilitare la società italiana, i soggetti economici e sociali e le istituzioni allo scopo di realizzare gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Altre iniziative per orientare verso uno sviluppo sostenibile

Contatti: Responsabile Rapporti con i media - Luisa Leonzi
Scopri di più sull'ASviS per l'Agenda 2030

The Italian Alliance for Sustainable Development (ASviS), that brings together almost 300 member organizations among the civil society, aims to raise the awareness of the Italian society, economic stakeholders and institutions about the importance of the 2030 Agenda for Sustainable Development, and to mobilize them in order to pursue the Sustainable Development Goals (SDGs).
 

Approfondimenti

Nord e Sud Italia: il nostro Paese ancora oggi viaggia a due velocità diverse

di Andrea Olla, autore del blog andreaolla.com

Italia a due velocità: i dati su Pil, sanità e istruzione evidenziano un forte divario tra Nord e Sud. Un Paese spaccato, dove le diseguaglianze frenano la crescita e mettono a rischio la coesione nazionale.

29 luglio 2025

Tanto si è parlato, negli ultimi mesi, di autonomia differenziata, legge fortemente voluta dalla Lega di Matteo Salvini e in particolare da Roberto Calderoli, volto storico della Lega Nord e attuale ministro per le Questioni regionali e le autonomie. 

Senza soffermarmi troppo sul merito di questa legge, peraltro in buona parte bocciata dalla Corte costituzionale, sicuramente un merito le va riconosciuto: ha finalmente riportato al centro del dibattito politico le disparità tra il Nord e il Sud Italia.

È proprio su questo tema che vorrei soffermarmi oggi, partendo da una domanda: esiste realmente un confine invisibile tra Nord e Sud? Meridione e Settentrione sono realmente così diversi? E, se sì, in che misura?

 

Economia, salute e istruzione: dove il divario si fa sentire 

Partiamo dal gettito fiscale: la differenza del Pil pro capite, un importante indicatore del tenore di vita, è subito indicativa: 33.400 euro al Nord, 18.500 al Sud.

Stiamo parlando di quasi il doppio, ma, attenzione, non è finita qui: le differenze aumentano se si va più in profondità; sorprende, ad esempio, che la regione del Nord più povera, la Liguria, sia comunque più ricca della regione del centro-sud più ricca, l’Abruzzo: 31.000 euro a fronte di 25.400 euro pro capite.

Uno dei punti toccati dalla legge sull’ autonomia era quello relativo alla tutela della salute, tema peraltro recentemente tornato al centro del dibattito politico: è probabilmente l’ambito in cui è più evidente il confine invisibile che divide il Nord dal Sud Italia. 

Mi ha molto colpito sentire un’intervista al governatore del Veneto, Luca Zaia – leghista doc nonché tra i principali promotori dell’autonomia – che raccontava di un dialogo avuto con una signora del mezzogiorno, secondo cui la migliore sanità del Sud è il treno

Potrebbe sembrare una visione eccessiva, fuori dalla realtà, ma a confermarlo sono ancora una volta i dati

Per esempio, il tasso di mortalità infantile in Toscana è di 1,8 su 1000 persone, mentre in Sardegna è di 2,43 su 1000; oppure, la percentuale delle famiglie in povertà sanitaria, cioè quelle che hanno difficoltà o addirittura rinunciano a curarsi, al Sud è all’8% mentre al è Nord al 4%; ancora, ben 12.401 pazienti meridionali affetti da patologie oncologiche si sono spostati al Nord per ricevere cure adeguate ma solo 811 hanno fatto il viaggio inverso.

Eppure il diritto alla salute è riconosciuto a tutti i cittadini, e in egual misura, così come prevede l’articolo 32 della Costituzione, che addirittura lo definisce come fondamentale diritto dell’individuo.

A questo punto è lecito chiedersi, ma c’è uguaglianza in una nazione che ha delle statistiche del genere?

Ci sono tanti altri campi in cui questa disparità emerge con ancora più chiarezza, cito giusto un ultimo esempio significativo: l’istruzione.

La disuguaglianza emerge, per esempio, relativamente alla nella spesa destinata agli investimenti: 34,6 euro per un alunno del mezzogiorno e 54 euro per uno del Nord; ma appare anche rispetto all’insegnamento in sé: secondo un recente studio promosso dalla Fondazione Agnelli e dalla Fondazione Rocca, uno studente del mezzogiorno è indietro di due anni in matematica (-24 punti alle prove invalsi) rispetto a uno studente che frequenta la stessa classe al Nord.

 

In conclusione

Voglio partire da una frase di Aldo Moro, che sosteneva che ‘’è necessario, in una società democratica, che lo Stato non sia di alcuni, ma di tutti; non sia la fortuna di pochi, ma la solidarietà sociale resa possibile dal maturare della coscienza democratica e alimentata dalla consapevolezza del valore dell’uomo e delle ragioni preminenti della giustizia’’.

Forse è da questa frase, tanto complessa quanto attuale, seppur pronunciata quasi settanta anni fa durante un congresso della Democrazia cristiana, che dovremmo imparare.

Siamo un Paese già profondamente diviso per ragioni storiche, politiche, sociali ed economiche: è vitale per il futuro dell’Italia eliminare questo divario, attuando riforme realmente strutturali per il Sud, così da farlo crescere e far crescere, di conseguenza, tutta l’Italia. 

Forse, per una volta, questa piaga della divisione nella quale spesso si rigira il coltello, dovremmo provare, invece, a ricucirla: abbiamo già perso tanto tempo, con piani per il Sud tanto sbandierati quanto inefficaci, quanto tempo dobbiamo perdere ancora

 

Link al blog di Andrea Olla

 


Nella sezione “approfondimenti” offriamo ai lettori analisi di esperti su argomenti specifici, spunti di riflessione, testimonianze, racconti di nuove iniziative inerenti agli Obiettivi di sviluppo sostenibile. Gli articoli riflettono le opinioni degli autori e non impegnano l’Alleanza. Per proporre articoli scrivere a redazioneweb@asvis.it. I testi, tra le 4mila e le 10mila battute circa più grafici e tabelle (salvo eccezioni concordate preventivamente), devono essere inediti. 

martedì 29 luglio 2025

Aderenti